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[Trad] Adolf Hitler: razzista malvagio

TheHermit

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May 3, 2023
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Adolf Hitler: Evil Racist
9 maggio 2024
SahelianWarrior


La fonte di questo post è questo sito: http://www.mourningtheancient.com/truth.htm
Non è collegato a Gds, ma è comunque molto interessante. Però è in inglese.

Adolf Hitler: razzista malvagio

Perdonatemi per il titolo provocatorio. Non penso davvero che Lord Hitler sia un razzista malvagio.
Sto creando questo post appunto per esaminare queste rivendicazioni, specialmente perché così potete mandarlo a qualcuno che volete portare vicino al nazionalsocialismo. Ora inizio.

Molti paesi hanno combattuto al fianco della Germania di Hitler nella seconda guerra mondiale, inclusi molti non bianchi. Uno degli alleati principali del “Patto tripartito” (firmato il 27 settembre 1940) non era bianco: il Giappone. In fatti, quando gli USA dichiararono guerra al Giappone l’anno dopo, la Germania onorò il Patto tripartito e dichiarò guerra agli Stati Uniti.
Non solo gli indiani, asiatici, arabi e neri combatterono a fianco della Germania nazionalsocialista, ma indossarono con orgoglio l’aquila e la svastica sul loro petto. Dozzine di nazionalità si offrirono volontarie per la élite Waffen SS e molti non bianchi di un’ampia gamma di origini etniche servirono l’Asse in diverse funzioni. Fu infatti la più vasta forza di combattimento multi razziale nella storia.
Otto Skorzeny descrive la diversa natura della Waffen SS nel suo memoir del 1975:

“… dal 1947 si potevano trovare soldati europei provenienti da molte terre e popoli: albanesi, bosniaci, britannici, bulgari, cosacchi, croati, danesi, olandesi, estoni, finlandesi, fiamminghi, francesi, georgiani, greci, ungheresi, italiani, lettoni, lituani, norvegesi, rumeni, russi, serbi, slovacchi, svedesi, svizzeri, ucraini, valloni, armeni, bielorussi, indù, kirghizi, tartari, turkmeni e uzbeki servirono sotto le loro bandiere nelle Waffen SS. Quasi tutte queste persone erano rappresentate nella mia unità.

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Gli americani lo chiamarono “Scarface” per la sua cicatrice prominente, che ricevette durante la scherma mentre era uno studente universitario a Vienna. (Come curiosa nota a parte e per imparare di più sulla sua cicatrice, vedere il libro ‘Mensur & Schmiss: German Dueling Societies, descritto come ‘… la prima storia fotografica dei duelli accademici degli studenti, il Mensur, praticati in Germania fin dal diciottesimo secolo. I colpi di spada di questo affascinante rituale dell'Europa occidentale spesso provocavano uno Schmiss, ovvero una cicatrice sul viso. La cicatrice Schmiss era una testimonianza del proprio coraggio, considerata un distintivo d'onore che indicava la mascolinità e l'alta posizione sociale…’)

Verso la fine della guerra i membri stranieri delle Waffen SS superavano i tedeschi! In media sei uomini su dieci nelle Waffen SS erano volontari stranieri. Lo storico inglese Antony James Beevor ha questo da dire su cosa si è sviluppato tra questi uomini estremamente coraggiosi e valorosi:

uno straordinario cameratismo di dannati cresciuto tra i volontari stranieri che difendevano l’ultimo bastione del nazionalismo tedesco.
(Berlin: The Downfall, 1945. (c)2003)

Durante il terribile assedio di Budapest del 1944/45 una grande varietà di nazionalità e razze combatterono sotto la svastica:

‘Le unità SS comprendevano quasi tutte le nazionalità, in addizione ai tedeschi etnici, […] volontari francesi, alsaziani, ungheresi, serbi, slovacchi e rumeni e finlandesi, fiamminghi e spagnoli. I treni bagagli delle divisioni SS comprendevano ausiliari russi, ucraini, tartari e altri. Un distaccamento di artiglieria era composto principalmente da polacchi e molti dei suoi membri furono sepolti con uniformi polacche con insegne tedesche.’
-The Siege of Budapest, (c)2005, Krisztián Ungváry, pg. 75

Questi uomini erano pronti a morire per il loro credo e molti di loro lo fecero. Credevano nella loro causa fortemente e appassionatamente. Insieme, come una cosa sola, qualunque cosa accada. Nonostante le così dette “democrazie” impedissero loro di sconfiggere il comunismo, gli sforzi e i sacrifici molto probabilmente impedirono al comunismo di infettare l’Europa e probabilmente il mondo.

I tedeschi non segregavano le loro truppe. Neri, asiatici, arabi e bianchi combatterono e vissero e morirono fianco a fianco. Un netto contrasto al trattamento degli americani e gli inglesi verso i non bianchi che combatterono per loro. Queste truppe furono spesso usate come carne da macello e non erano autorizzate a combattere con le truppe di bianchi.

Considerate i seguenti passaggi da The Censored War (George H. Roeder Jr., (c)1993):

Nove bianchi [americani] su dieci ritenevano che i soldati bianchi e neri non dovessero addestrarsi insieme; tre neri su quattro ritenevano che dovessero farlo. Nel 1940 quasi tutti i marinai neri svolgevano lavori umili nelle cambuse delle navi. I neri nell'esercito servivano in unità strettamente segregate. Il Dipartimento della Guerra pubblicizzò che "le domande di persone di colore per la nomina a cadetto volante o per l'arruolamento nel Corpo Aereo non saranno accettate", e il Corpo dei Marines continuò la sua tradizione di non arruolare neri" (p. 44-45).

Seguendo il tipico copione propagandistico, il film discusso sotto rende i tedeschi razzisti, mentre in realtà era l’opposto. Considerate il fatto che una forza combinata di arabi e tedeschi fu annientata difendendo le porte di Berlino.

Nel film della Columbia del 1943, Sahara, un soldato nero (libico) [...] mostra molta più dignità di un tedesco catturato che si lamenta, mentre il soldato lo mette al sicuro, di non voler essere toccato da un membro di una razza inferiore. Il capo della produzione della MGM, Dore Schary, fece includere un nero nel gruppo di soldati presenti in un altro film girato in quell'anno, Bataan, anche se questo portò alla rappresentazione di qualcosa che allora non esisteva nell'esercito reale, un'unità di combattimento integrata". (p. 45-46)

Infine:

The Negro Soldier (1944), un film prodotto dal governo, mostrava bianchi e neri insieme in attività su larga scala in cui l'integrazione poteva essere efficace, come quando soldati bianchi e neri facevano ginnastica insieme. Nelle sue rappresentazioni degli alloggi e di altre situazioni sociali intime, il film manteneva i neri segregati, come di fatto erano in tutti i rami militari". (p. 46-47)

I nippo-americani che si offrirono volontari per l’esercito americano combattevano per un paese che aveva internato le loro famiglie in campi di concentramento. Oltre 110.000 giapponesi che vivevano sulla costa del Pacifico furono internati senza aver commesso alcun reato se non quello di essere nati giapponesi.

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George Takei, famoso per Star Trek, fu uno delle molte vittime della politica razzista americana. Ecco il resoconto della sua esperienza nei campi di concentramento americano durante la seconda guerra mondiale:

Ero solo un bambino quando i soldati con i fucili con le baionette marciarono sul nostro vialetto, bussarono alla nostra porta e ci ordinarono di uscire. Ricordo le lacrime di mia madre mentre raccoglievamo quel poco che potevamo portare con noi e poi fummo mandati a vivere per molte settimane in un'unica angusta stalla per cavalli. I nostri conti bancari furono congelati, le nostre attività chiuse e le nostre case con la maggior parte dei nostri averi furono abbandonate, tutto a causa del nostro aspetto".
Pochi mesi dopo, siamo stati spediti nelle paludi, a più di mille miglia di distanza, con un'automotrice. Misero tutti cento ventimila di noi dentro recinti di filo spinato, con le mitragliatrici puntate contro di noi dalle torri di guardia. Dormivamo in baracche infestate da insetti, mangiavamo in una mensa rumorosa e ci sfogavamo in latrine comuni che non avevano pareti tra i box. Ci venivano negate medicine, ripari e rifornimenti adeguati. Ricordo che da bambino guardavo in alto verso la bandiera degli Stati Uniti nella stanza, mentre recitavamo il giuramento di fedeltà, con quelle parole ironiche che riecheggiavano: "con libertà e giustizia per tutti".

L'Ordine Esecutivo 9066, firmato dal Presidente Franklin Delano Roosevelt, fu emesso sulla base della premessa che non ci si poteva fidare di chiunque avesse origini giapponesi e che doveva essere trattato come un nemico, anche di coloro che erano cittadini americani, nati in questa terra. Non eravamo visti come persone singole, ma come una minaccia gialla da affrontare, e con durezza. I fucili puntati su di noi in ogni momento ci ricordavano che se avessimo anche solo provato a difendere la nostra dignità, ci sarebbero state conseguenze violente. L'ordine e il conseguente confino sono stati una grave violazione della Costituzione e del giusto processo, in quanto siamo stati trattenuti, senza processo e senza accusa, in attesa del nostro destino".

Il governo americano rese la guerra contro il Giappone una guerra di razza. Una montagna di poster americani della seconda guerra mondiale e altro materiale di propaganda si incentrano sulla razza. Inculcarono nella testa del pubblico che i giapponesi erano meno che umani, simili ai ratti. Causarono molte atrocità contro i soldati giapponesi e i civili giapponesi durante la guerra, siccome ai soldati americani veniva insegnato che queste persone non erano umani.

... i Marines disconoscono una "licenza di caccia ai giapponesi" distribuita dai loro reclutatori a Chicago. Tuttavia, per la settima campagna di prestiti di guerra della primavera successiva, il Dipartimento della Guerra produsse per il pubblico il film Action ad Anguar, in cui il narratore pronunciava questa frase mentre gli spettatori vedevano un filmato reale di soldati giapponesi bruciati vivi: "A questo punto avevamo sparato, fatto esplodere o cucinato seicento di quelle piccole scimmie.

-The Censored War, p. 87, George H. Roeder Jr., (c)1993

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[I giapponesi erano ratti secondo il governo degli Stati Uniti]

I nippo-americani erano anche trattati come subumani dal governo degli Stati Uniti. Durante la perquisizione di una delle baracche in un campo:

... i soldati puntarono la mitragliatrice sui prigionieri disarmati e li costrinsero a rimanere in mutande nella neve per ore…
-Inside America's Concentration Camps, James L. Dickerson, 2010, pg.143

La citazione qui sotto sottolinea con precisione che i nippo-americani non avevano alcun diritto.

Il governo ha violato almeno la metà dei dieci emendamenti che compongono la Carta dei Diritti con la sua decisione di allontanare gli americani di origine giapponese, la maggior parte dei quali erano cittadini statunitensi...".
--La guerra censurata, pag. 90, George H. Roeder Jr., (c)1993

In alcune occasioni il presidente Roosevelt si è persino riferito ai campi come "campi di concentramento". Ed è esattamente quello che erano.

… Il campo stesso era sorprendente. Sei carri armati erano allineati in modo minaccioso.
Intorno al campo fu costruita una doppia recinzione di filo spinato. E la guardia fu aumentata a più di mille soldati armati...”

-Inside America's Concentration Camps, James L. Dickerson, 2010, pag.140

L'autore James L. Dickerson si è giustamente riferito a questi giapponesi come a "un popolo che era stato privato delle proprie libertà e imprigionato in campi appena superiori alle cucce dei cani...".

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[Sopra: gli Stati Uniti usarono “la propaganda dell’atrocità” in molti modi contro il Giappone. Una delle preferite era mentire sul trattamento dei giapponesi sui loro nemici in Cina. Il poster dichiara che i giapponesi usarono del gas velenoso. I media americani spinsero ripetitivamente per l’uso americano del gas contro il Giappone con titoli come “Dovremmo gasare il Giappone” (1943), “Li cucini meglio con il gas” (1944) e “Dovremmo gasare i giappi?” (1945). Roosevelt emise ferme avvertenze ai giapponesi riguardanti l’uso delle armi chimiche. Ma chi si stava davvero preparando a usare la guerra chimica? L’America e la Gran Bretagna. Volete le prove? Continuate a leggere.]

Verso la fine della guerra l’America aveva prodotto e immagazzinato una colossale quantità di armi chimiche, 135.000 tonnellate! Sono 20.000 tonnellate in più rispetto a ogni nazione che stava combattendo nella seconda guerra mondiale!
[A Higher Form of Killing, Robert Harris and Jeremy Paxman, p. 130, (c)1982]

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[Sopra: Una massiccia scorta americana di gas mostarda liquido nei giorni precedenti l'ingresso dell'America nella Seconda Guerra Mondiale].

La parte due arriverà presto dato che non posso inserire più di cinque immagini.
 
Parte due

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Sopra: Qui è un articolo dalla rivista di propaganda Life che mente palesemente sul gas tedesco:
Settimane di attenta verifica delle fonti e lo spoglio di prove pubblicate e non pubblicate provenienti dalla Germania mi hanno convinto che il V-3 dei tedeschi (Vengeance Weapon No.3) è gas velenoso e che il suo utilizzo è previsto per la fine di agosto".
[Life's Reports - Inside the Reich - Desperate Nazis Prepare a Wagnerian Tragedy, pg. 17, August 21, 1944, vol.17 no.8.]

Nel 2010 l’esercito americano annunciò che un magazzino di armi chimiche della seconda guerra mondiale fu scaricato cinque miglia dalla costa di Oahu (la spiaggia Waikiki). Un enorme totale di 16.000 libbre di bombe furono abbandonati in questa posizione quando la seconda guerra mondiale finì, peggio, ogni bomba conteneva 73 libbre di gas mostarda. Un’investigazione della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti scoprì che le armi chimiche della seconda guerra mondiale furono scaricate come minimo in ventisei posizioni lungo la costa di undici stati!​

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[Sopra: Direttamente dalla bocca del cane. Una predizione molto minacciosa. Ma come molta “intelligece” degli Alleati era solo un’altra bugia. The Stars and Stripes, Daily Newspaper of the U.S. Armed Forces in the European Theater of Operations, January 8 1943, vol 3, No.57]

La propaganda disumanizzante del governo americano e dei media portò a un odio profondo e sete di sangue nei suoi soldati sul campo. È ampiamente registrato che i soldati Alleati nella campagna del Pacifico collezionarono teschi, orecchie, denti e altri “souvenir” grotteschi giapponesi. Il codice d’onore giapponese limitò il numero dei loro soldati che si arresero, ma quando le fecero furono spesso uccisi e non venne loro mostrata pietà.

... quasi la metà dei soldati americani era d'accordo con l'affermazione "Mi piacerebbe molto uccidere un soldato giapponese".
--The Censored War, p. 87, George H. Roeder Jr., (c)1993​

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[Sopra: Nuova Guinea, 1944. qui vediamo un teschio giapponese che è stato staffato a un veicolo. I tedeschi e i giapponesi hanno mai fatto qualcosa di simile con teschi americani o inglesi? Assolutamente no.]

Il prelievo dei così detti “trofei” da parte dei soldati americani era così diffuso che, per settembre 1942, il comandante in capo della flotta del Pacifico ordinò che “Nessuna parte del corpo del nemico può essere usata come souvenir” e che ogni militare americano che avesse violato l’ordine avrebbe dovuto affrontare “severe azioni disciplinari”.

I teschi trofeo erano il souvenir preferito, ma ai soldati americani piaceva anche denti, orecchie e altre parti del corpo del genere giapponesi. I denti erano resi delle collane e le orecchie attaccate alle cinture o alle collane…

La seguente citazione del numero di febbraio del 1946 del corrispondente di guerra del The Atlantic Edgar L. Jones dice tutto: “Abbiamo sparato ai prigionieri a sangue freddo, distrutto ospedali, bombardato scialuppe di salvataggio, ucciso o maltrattato civili nemici, finito i feriti nemici, gettato i moribondi in una buca con i morti e nel Pacifico abbiamo bollito la carne dei teschi nemici per farne ornamenti da tavola per le fidanzate o intagliato le loro ossa in tagliacarte".

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[Sopra: una giovane donna riflette su un teschio giapponese che il suo fidanzato le ha spedito dal Pacifico. Riuscite a immaginare il grottesco?! Notate le scritte sopra tutto il teschio. Che assoluta mancanza di rispetto. Ma immagino che i giapponesi non fossero umani. ‘Fanculo, quindi. Fonte: la rivista Life.]

Eugene Sledge ricorda i suoi compagni marine strappare via i denti d’oro dai cadaveri giapponesi e, come se rubare ai morti non fosse male abbastanza, ricorda un momento in cui il soldato giapponese era ancora vivo durante il grottesco furto:

Ma il giapponese non era morto. Era stato ferito gravemente alla schiena e non poteva muovere le braccia; altrimenti avrebbe resistito fino all'ultimo respiro. La bocca del giapponese brillava di enormi denti dorati e il suo rapitore li voleva. Appoggiò la punta del suo Ka-Bar [coltello da combattimento] alla base di un dente e colpì il manico con il palmo della mano. Dato che il giapponese scalciava i piedi e si dimenava, la punta del coltello si staccò dal dente e affondò profondamente nella bocca della vittima. Il marine lo maledisse e con un fendente gli aprì le guance fino all'orecchio. Mise il piede sulla mascella inferiore del malcapitato e ci riprovò. Il sangue uscì dalla bocca del soldato. Emise un gorgoglio e si agitò selvaggiamente. Gridai: "Poni fine alle sue sofferenze". Come risposta ottenni solo un'imprecazione. Un altro marine accorse, piantò un proiettile nel cervello del soldato nemico e pose fine alla sua agonia. Lo spazzino brontolò e continuò a estrarre i suoi premi indisturbato".​

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[Sopra: Cosa sta cucinando, voi chiedete? Sta bollendo via la pelle dalla testa di un giapponese così che possa avere il teschio come souvenir! È un nuovo livello di disgusto. Niall Ferguson scrisse che “bollire la carne dai teschi dei nemici [giapponesi] per farne dei souvenir non era una pratica rara.”]

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[Sopra: Mi sto solo rilassando con i ragazzi insieme al mio teschio umano. L’autore e militare Weinstein disse che il possesso di teschi e denti era pratica diffusa.]

Qui un soldato americano nel Pacifico ammette pure di non prendere prigionieri perché… sentite questa: perché è arrabbiato che ai prigionieri vengano dati vestiti dopo essere catturati! Queste cose non te le puoi inventare.

Ci avvicinavamo di soppiatto a quelle piccole baracche dove dormivano i soldati giapponesi. La prima volta che uscimmo di pattuglia, pensammo di essere gentili, catturammo tre di loro e li riportammo al quartier generale del battaglione. Il giorno dopo li controllammo e, diamine, i militari avevano dato loro calzini, scarpe, biancheria intima, berretti e salopette nuovi... tutto quanto. Avevamo indossato gli stessi vestiti marcianti per oltre un mese. Abbiamo pensato: al diavolo. Dopo aver visto questo, non abbiamo preso altri prigionieri".
-Voices of the Pacific, by Adam Makos, quoting R.V. Burgin, pg. 129, (c)2013
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[Sopra: “uccidete i bastardi!” Ecco un incredibile cartello che voleva mandare in fibrillazione i soldati Alleati e insegnare loro a disumanizzare i giapponesi.]

Diamo un’occhiata alle Filippine. Gli americani non “liberarono” niente e nessuno. Furono brutali occupanti delle Filippine. Tra il 1899 e il 1913 gli Stati Uniti portarono avanti una guerra genocida conto le persone filippine.​

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[Sopra: Alcune persone filippine a cui è stato dato un assaggio di democrazia, stile americano!]

Bernard Fall, citato in “The Theory and Fallacies of Counter-Insurgency” di E. Ahmed, dichiarò la conquista delle Filippine come “la guerra coloniale più sanguinosa (in proporzione alla popolazione) mai combattuta da poteri bianchi in Asia, è costata la vita di 3.000.000 filippini.”

Nel novembre del 1901, il corrispondente da Manila del Philadelphia Ledger riferì; l'attuale guerra non è un impegno incruento, da opera bouffe; i nostri uomini sono stati implacabili, hanno ucciso fino a sterminare uomini, donne, bambini, prigionieri e prigioniere, insorti attivi e sospetti, dai ragazzi di dieci anni in su, prevalendo l'idea che il filippino in quanto tale fosse poco meglio di un cane...
I nostri soldati hanno pompato acqua salata negli uomini per farli parlare, e hanno fatto prigionieri persone che avevano alzato le mani e si erano pacificamente arrese, e un'ora dopo, senza un atomo di prova che dimostrasse che fossero insorti, li hanno messi su un ponte e li hanno abbattuti uno ad uno, per farli cadere nell'acqua sottostante e farli galleggiare, come esempio per coloro che trovavano i loro cadaveri carichi di proiettili
".
É anche poco saputo che migliaia di americani di etnia italiana, latino americana e tedesca furono gettati nei campi di concentramenti americani. Anche le persone aleuti dell’Alaska furono internate. Un fatto ordinatamente nascosto.
Ci sono molti libri che documentano questo atto traditore scarsamente conosciuto. Alcuni esempi:

Una Storia Segreta : The Secret History of Italian American Evacuation and Internment During World War II di Lawrence Distasi (c)2001
La legge bellica americana limitò notevolmente le libertà e richiese la carta d’identità a 600.000 “residenti alieni” italiani. 10.000 italo-americani che vivevano lungo la West Coast furono forzatamente trasferiti e 250 furono imprigionati in campi di concentramento fino a due anni. Alcuni italo-americani furono forzati ad abbandonare le loro case e attività. Persino i genitori della leggenda del baseball Joe DiMaggio furono dichiarati “alieni nemici”.

La follia tirannica che questi americani furono costretti a sopportare dal governo americano è sconcertante. Alcuni campi, durante gli inverni gelati, non avevano nemmeno il riscaldamento!

Agli italiani fu imposto di rimuovere le foto di Mussolini dalle loro case. Gli ufficiali statunitensi si recarono nelle case degli italiani e raccolsero armi e radio a onde corte.
Josephine Pandolfi Belenchia ha raccontato che hanno persino preso una versione italiana di Romeo e Giulietta dalla loro casa
".
-The Delta Italians, Paul V. Canonici, 2003

Più di 10.000 civili tedeschi americani furono gettati nei campi di concentramento americani durante la seconda guerra mondiale. A nessuno di loro fu data una ricompensa per la perdita delle proprietà o per il tempo passato nei campi di concentramento.

We Were Not the Enemy: Remembering the United States' Latin-American Civilian Internment Program of World War II by Heidi Donald (c)2007

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Una descrizione del libro:

Gli Stati Uniti finanziano clandestinamente la gestione di un'enorme prigione a Cuba. Uomini, donne e bambini vengono portati via dalle loro case e imprigionati a tempo indeterminato. Non vengono formulate accuse, non è consentito l'intervento di un legale. I giornali si riempiono di storie di spionaggio e di nemici. Eventi attuali? No. Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti usarono tattiche molto simili a quelle in uso oggi contro presunti terroristi. Nel 1939, il Presidente Franklin Roosevelt aveva autorizzato segretamente il Secret Intelligence Service di J. Edgar Hoover a iniziare la sorveglianza dei cittadini dell'Asse in America Latina. Ritenendo che "tutti i cittadini tedeschi, senza eccezioni, sono pericolosi", gli Stati Uniti fecero surrettiziamente pressione sui paesi latino-americani affinché arrestassero e deportassero negli Stati Uniti più di quattromila civili di etnia tedesca. Lì, molti languirono nei campi di internamento, mentre altri furono spediti nella Germania devastata dalla guerra.
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[Sopra: The Prison Called Hohenasperg: An American Boy Betrayed by His Government During World War II.]

La stessa descrizione del libro descrive al meglio questo libro incredibile e davvero folle:

"Sconosciuto alla maggior parte degli americani, più di 10.000 tedeschi e americani tedeschi furono internati negli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale. Questa storia parla dell'internamento di un giovane americano e della sua famiglia. Nato negli Stati Uniti, la storia racconta il suo pericoloso percorso dalla sua casa di Brooklyn all'internamento a Ellis Island, N.Y. e Crystal City, Texas, fino alla prigionia, dopo la guerra, in un luogo in Germania chiamato Hohenasperg.

Quando arrivò in Germania nel cuore dell'inverno, fu trasportato a Hohenasperg in un vagone frigido, pieno di fetore, chiuso a chiave e pesantemente sorvegliato. Una volta a Hohenasperg, fu separato dalla sua famiglia e messo in una cella di prigione. Aveva solo dodici anni! Le guardie dell'esercito americano lo trattarono come un nazista e gli dissero che se non si fosse comportato bene sarebbe stato ucciso."
 
Uno dei famosi "Tuskegee Airmen" americani, Alexander Jefferson, ha scritto un libro intitolato "Red Tail Captured, Red Tail Free" (Coda rossa catturata, Coda rossa libera) in cui racconta di essere un cittadino di seconda classe nel suo stesso Paese. Fu abbattuto e messo in un campo tedesco per prigionieri di guerra, dove per la prima volta nella sua vita non fu segregato dalle truppe bianche. Ricorda l'incredibile ironia di essere stato finalmente liberato e di essere tornato a casa quando, appena sceso dalla nave, gli fu detto: "I bianchi a destra, i negri a sinistra"! E così è stato. I Tuskegee Airmen, per la legge americana, non erano nemmeno autorizzati a pilotare gli aerei al loro ritorno dalla guerra.

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  • [Sopra: 'Red Tail Captured, Red Tail Free' (c)2005]

    E poi c'era l'altro Tuskegee. I famigerati esperimenti sulla sifilide di Tuskegee. Se non ne siete a conoscenza, dovreste informarvi e vedere una parte veramente malvagia della storia americana. In breve, questi studi clinici furono condotti dal governo degli Stati Uniti tra il 1932 e il 1972. Lo scopo era quello di osservare la storia naturale della sifilide non trattata. I neri americani furono attirati nello studio dal governo degli Stati Uniti grazie all'assistenza sanitaria gratuita, ai pasti e all'assicurazione sulla sepoltura gratuita per la partecipazione allo studio. Il governo lavorò in collaborazione con la Tuskegee University, un college storicamente nero in Alabama. Avevano detto alle cavie che lo studio sarebbe durato solo sei mesi, invece è durato quarant'anni! Centinaia di uomini neri furono infettati dalla sifilide e non fu mai detto loro che avevano la malattia, né fu offerta loro la penicillina per curarla. Gli scienziati malvagi dissero invece che avevano "cattivo sangue". Inoltre, gli scienziati impedirono alle vittime di accedere ai programmi di trattamento della sifilide disponibili per gli altri residenti della zona. Peggio ancora, quaranta mogli furono infettate e contrassero la malattia e diciannove bambini nacquero con la sifilide congenita. Tenete presente che questo orribile esperimento è stato condotto durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre i tedeschi venivano definiti "razzisti". Che scherzo!
    Mentre l'America si supponeva che stesse combattendo per la "libertà" e la "democrazia" in Europa, i neri erano in rivolta e lottavano violentemente per i loro diritti in America. Ad esempio, nel 1943 i neri americani si ribellarono nella città di Detroit, dove la mano pesante della "libertà" uccise ventiquattro di loro!
    Un altro esempio dell'ipocrisia e della brutalità dell'America è stato il trattamento disumano riservato al veterano della Seconda Guerra Mondiale Isaac Woodard, Jr. (18 marzo 1919 - 23 settembre 1992). Questo americano di colore fu aggredito dalla polizia della Carolina del Sud nel 1946, mentre indossava ancora la sua uniforme militare, poche ore dopo essere stato congedato con onore dall'esercito degli Stati Uniti! L'aggressione fu così brutale da accecare Woodard per tutta la vita!
    È ironico che quando l'America occupò la Germania dopo la guerra portò con sé le sue politiche razziste, prima sconosciute in Germania.
    Il libro The Day of Battle: The War in Sicily and Italy, 1943-1944, di Rick Atkinson (Macmillon, 2007) ci fornisce alcune statistiche molto interessanti sul razzismo Alleato:
    All'inizio della Seconda Guerra Mondiale, nel settembre 1939, meno di 4.000 neri prestavano servizio nell'Esercito degli Stati Uniti; più di due anni dopo, la Marina degli Stati Uniti aveva solo sei marinai di colore, esclusi gli addetti alla mensa. Al momento dello sbarco di Anzio (maggio 1944), l'esercito americano aveva 633.000 ufficiali, di cui solo 4.500 neri. La Marina degli Stati Uniti era peggiore, con 82.000 marinai arruolati di colore e nessun ufficiale di colore; il Corpo dei Marines, che aveva rifiutato tutti gli arruolamenti di neri fino all'intervento del Presidente Roosevelt, non avrebbe commissionato il suo primo ufficiale di colore fino a diversi mesi dopo la fine della guerra…
    ... i neri venivano smistati nelle compagnie dei quartieri generali per svolgere mansioni come autisti di camion, panettieri, lavandai, operai e simili
    ".​
  • Now the Hell Will Start by Brendan I. Koerner (c) 2008​

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I neri svolgevano i lavori che nessun altro voleva. Furono sottoposti a giornate di lavoro di 16 ore nel caldo soffocante della giungla, insieme a sanguisughe, legioni di zanzare, malaria e dissenteria. È stato definito "il lavoro più duro mai affidato agli ingegneri dell'esercito americano in tempo di guerra".
Una storia particolare di questo inferno è stata portata alla luce dal caso di un soldato nero che ha ucciso un altro soldato ed è diventato oggetto della "più grande caccia all'uomo della seconda guerra mondiale". Questi neri americani erano poco più che bande di lavoratori forzati. Bestie da soma. Ma ogni cane ha il suo momento. Perry ebbe il suo. E morì da uomo.

“Un GI afroamericano assegnato a un battaglione di lavoro segregato, Perry fu spedito in Asia meridionale nel 1943, sopportando indicibili difficoltà durante la navigazione intorno al globo. Era uno delle migliaia di soldati neri inviati a costruire la Ledo Road, un'autostrada destinata a placare il connivente dittatore cinese Chiang Kai-shek. La strada, che si estendeva dalle montagne fittamente boscose dell'India nordorientale attraverso le valli della Birmania infestate dalle tigri, era un incubo letale, assediato da monsoni, malaria e insetti che masticavano la carne degli uomini fino a ridurla in poltiglia. Perry non poteva sopportare la brutalità della giungla, né il trattamento razzista riservato dai suoi ufficiali bianchi".

E

...Perry si guadagnò l'ammirazione degli ufficiali costretti ad assistere all'esecuzione per il suo freddo coraggio di fronte alla morte certa. Non si scompose mai una volta mentre saliva le scale verso la piattaforma del patibolo".
-Now the Hell Will Start by Brendan I. Koerner, pg. 299, (c)2008

Durante la salita al patibolo, in modo piuttosto minaccioso, Perry disse alla guardia che lo scortava: "Ora inizierà l'inferno".

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[Sopra: PVT. Herman Perry]

Un volantino di propaganda tedesca del 1944, rivolto ai soldati americani di colore, affermava con sincerità:

Nella prima guerra mondiale hanno promesso a vostro padre l'uguaglianza razziale come ricompensa per aver combattuto la guerra'.

Che cosa hanno ottenuto? Cosa avete ottenuto voi?

I lavori più scadenti.
Gli appartamenti più scadenti.
Le paghe più misere.
Le peggiori opportunità.
Povertà, disoccupazione, rivolte razziali, linciaggi, impiccagioni e roghi!

e

Il disprezzo generale di tutti i bianchi negli Stati Uniti.

LA GUERRA DEI RICCHI (BIANCHI)

LA LOTTA DELL'UOMO POVERO (DI COLORE)
".

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[Sopra: Questo è il rovescio del volantino con il testo qui sopra.
Dice: "Guerra razziale" (in alto a sinistra) e "Un negro in fuga, già ferito, viene inseguito dai mafiosi di Detroit. Il tubo di piombo (al centro) è stato poi usato per finirlo".

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[Sopra: Questo articolo fu pubblicato per la prima volta nel 1944 dalla rivista olandese SS-Storm. È interessante che gli "orribili nazisti razzisti" sottolineino il razzismo dell'America. Usano la testa di un membro del Ku Klux Klan, mostrano i neri in una gabbia e fanno penzolare un cappio, indicando il linciaggio dei neri in America. La figura è come il mostro di Frankenstein, un collage della cultura giudeo-democratica americana che distrugge tutto. Un grembiule ebraico/massonico è legato ai tamburi di guerra. Un piede come una bomba insanguinata...]​
 
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[Sopra: Ai neri americani fu affidato il poco invidiabile compito di maneggiare i cadaveri. Questa foto, mai divulgata al pubblico americano, mostra come venivano trattati i cadaveri degli "eroi" americani.]​

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[Sopra: Il governo americano considerava i successi degli afroamericani durante la seconda guerra mondiale una "minaccia all'unità nazionale". Nel 1944 i giornali rifiutarono di pubblicare la fotografia di un uomo di colore di nome Dempsey Travis, che era un manager pluripremiato, perché ritenevano che avrebbe offeso il pubblico. Il governo si impose di non pubblicare molte foto di soldati neri perché avrebbe "enfatizzato eccessivamente i successi dei neri". Avete già capito chi erano i veri razzisti?]​

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[Sopra: Questo è il muso di un C-47, chiamato anche Dakota o Skytrain. Il C-47 ha servito in tutti i teatri di guerra per una moltitudine di scopi, questo in particolare ha partecipato al D-Day. I buoni vecchi Alleati lo chiamarono "BIG NIGGER" (grande negro). Chi erano i razzisti?]​

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[Sopra: Guardate questa nazista che dipinge questa arte razzista su questo aereo! Oh, aspetta, questa è una americana... ]

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[Sopra: I tedeschi conoscevano molto bene la situazione dei neri negli Stati Uniti. Ecco un altro volantino che ricorda alle truppe americane di colore per cosa stavano combattendo: una società che li considerava meno che umani. L'esempio dei due neri e della chiesa potrebbe essere accaduto o meno, ma probabilmente negli Stati Uniti si sono verificati milioni di episodi come questo e altri ben peggiori. Quello che è successo, è successo. È inutile piangerci sopra. Ma siamo sinceri: Il Terzo Reich tedesco non era il paese "razzista" che ci è stato insegnato, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, invece, non hanno bisogno di guardare molto lontano per vedere chi erano i veri odiatori e razzisti].​
 
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[Sopra: Kämpft für die Demokratie!
In ihr bleibt jedem unbenommen,
Auf leichte Art schnell hochzukommen.


Si traduce come:

"Lotta per la democrazia!
In essa, ognuno rimane libero,
Per risorgere rapidamente in modo facile
".
(come a dire: alzarsi mentre si viene linciati)].

Lo storico e sociologo nero W.E.B. Du Bois visitò la Germania nazionalsocialista nel 1936. Raccontò di aver ricevuto più rispetto dagli accademici tedeschi che dai suoi colleghi bianchi in America. In Germania fu trattato come un essere umano e dichiarò: "I nazionalsocialisti non mostravano alcuna traccia di odio razziale nei confronti dei neri."

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[Sopra: W.E.B. Du Bois, circa 1918]

Inoltre, anche il diplomatico e scrittore americano Lawrence Dennis, che era bi-razziale, nato da madre nera e padre bianco, visitò la Germania nazionalsocialista. Come Du Bois e altri neri in visita, fu trattato con calore e come un essere umano per una delle prime volte nella sua vita. Incontrò e discusse con le più alte autorità nazionalsocialiste, tra cui lo stesso Adolf Hitler. Dennis partecipò persino ai raduni di Norimberga. Rimase così impressionato dalla Germania di Adolf Hitler che pensò che il nazionalsocialismo avrebbe potuto salvare anche gli Stati Uniti, come aveva fatto con la Germania.

Alla faccia delle bugie sulla Germania della Seconda Guerra Mondiale che era un branco di razzisti, eh? Tutto ciò è stato accuratamente messo in atto per far sì che il mondo odiasse la Germania e per indurlo ad aiutare i giudeo-tiranti a distruggerla.

Ancora una volta, infrangiamo le nostre aspettative e apprendiamo un fatto che molti soldati tedeschi impararono dopo la guerra: i neri americani non odiavano i soldati tedeschi come spesso facevano le loro controparti bianche. Le ragioni di questo fenomeno sono varie, ma come discuteremo nelle pagine successive, una delle ragioni principali è che i neri americani comprendevano la situazione dei tedeschi e molti di loro vedevano in Adolf Hitler il liberatore che era. Inoltre, molti neri d'America non erano così presi dalla propaganda Alleata e dalle vere e proprie bugie come lo erano i bianchi d'America. Forse non era così facile credere alle parole di un'autorità che consideravano in gran parte come il loro oppressore storico.

Ecco un'interessante citazione sul trattamento dei soldati tedeschi P.O.W. dopo la guerra da parte del Panzergrenadier delle Waffen-SS Hans Schmidt:

I soldati americani neri erano più gentili con noi di quelli bianchi. La maggior parte dei bianchi americani con cui ho avuto a che fare erano degli stupidi".
[Hans Schmidt (1927 - 2010), SS Panzergrenadier, page 334, (c)2002]​

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[Sopra: Hans Schmidt.]

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[Sopra: Soldati americani neri a guardia di prigionieri tedeschi, Francia, 18 agosto 1944. È una strana verità che i soldati neri americani avessero più empatia con i prigionieri tedeschi rispetto alla maggior parte dei soldati bianchi. Numerosi tedeschi menzionano questo fatto nelle loro memorie o nelle interviste del dopoguerra].

Un altro esempio di come i soldati americani di colore trattassero i prigionieri di guerra tedeschi meglio delle loro controparti bianche è riportato in un'intervista del 1984 a Otto Weidinger, comandante di reggimento della 2. SS-Panzer Division 'Das Reich' e dell'SS-Panzergrenadierregiment 4 'Der Führer', che ha dichiarato:

Potrebbe interessarvi il fatto che alcuni dei migliori trattamenti sono stati dai vostri soldati neri. Raramente ho sentito parlare di maltrattamenti da parte loro...".​

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[Sopra: Otto Weidinger.]

Quando la capitale del Reich tedesco, Berlino, crollò, c'erano più di una dozzina di nazionalità a difenderla. C'erano americani, inglesi, francesi, italiani, russi, walooniani, danesi, norvegesi, svedesi, iraniani, spagnoli, africani... l'elenco continua. In realtà la maggior parte dei difensori non era nemmeno tedesca. Artur Axmann, leader della Gioventù Hitleriana, mentre fuggiva tra le rovine infuocate di Berlino, rimase scioccato quando all'improvviso il suo gruppo si imbatté in..:

Quello che vedemmo davanti ai nostri occhi stupiti fu una specie di brigata internazionale delle SS: pochi tedeschi, ma molti danesi, svedesi, norvegesi, olandesi, belgi, lettoni e quel gruppo francese chiamato Kampfgruppe Charlemagne.
(O'Donnell, The Bunker, page 304)

Immaginate un po'. L'ultima resistenza del Terzo Reich, difesa da truppe straniere. Hanno incontrato una morte ardente perché credevano in ciò per cui stavano combattendo. Dateci un’occhiata.

Ovunque siano andati gli eserciti tedeschi e dell'Asse, hanno portato con sé un alto tenore di vita mai sognato prima. In molte zone remote della Russia portarono con sé la civiltà moderna stessa. Gli eserciti liberatori tedeschi e dell'Asse incontrarono povertà e disperazione a un livello che li sconvolse nel profondo. Le politiche mortifere del comunismo non solo avevano distrutto i mezzi di sussistenza delle persone, ma anche il loro spirito. Joseph Goebbels lo descrisse meglio in uno dei suoi ultimi scritti, il 20 aprile 1945, in un articolo di giornale intitolato "Il nostro Hitler", che celebrava il 56° compleanno del Führer:

I nostri nemici affermano che i soldati del Führer hanno marciato come conquistatori attraverso le terre d'Europa - ma ovunque siano arrivati,
hanno portato prosperità e felicità, pace, ordine, condizioni affidabili, abbondanza di lavoro e quindi una vita dignitosa.
I nostri nemici sostengono che i loro soldati sono arrivati nelle stesse terre come liberatori - ma ovunque siano arrivati c'è povertà e miseria, caos, devastazione e distruzione, disoccupazione, fame e morte di massa.


Era previsto che le armate tedesche e i suoi alleati in Russia, che combattevano il comunismo, si collegassero subito con le armate giapponesi. Immaginate queste grandi potenze mondiali, alleate da molti anni, di razze e culture così diverse, incontrarsi come amici sul campo di battaglia e poi combattere insieme per un obiettivo comune. Il Paese del Sol Levante e i Figli della Svastica.

Il Giappone voleva un'Asia per gli asiatici. Gli occupanti europei avevano praticamente ridotto in schiavitù i popoli asiatici nelle loro "colonie". Anche la Germania e i suoi alleati europei stavano combattendo contro quelle stesse potenze mondiali. Anche loro credevano che un popolo dovesse essere guidato dalla propria razza. In questo modo il mondo sarebbe stato in equilibrio, come previsto dalla natura. Infatti, quando il Giappone liberò le isole e le nazioni asiatiche precedentemente occupate dagli europei, chiese alla Germania se voleva una parte di queste terre, e la risposta fu negativa! Per troppo tempo gli imperi, le conquiste e, in ultima analisi, l'avidità, hanno puntato a schiavizzare le terre straniere.

Il vero motivo per cui l'America spinse il Giappone nella seconda guerra mondiale fu lo stesso per cui Gran Bretagna e Francia dichiararono guerra alla Germania: denaro e influenza. Il Giappone era una potenza in ascesa, così come la Germania. Nel 1920 il famoso scrittore Lothrop Stoddard scrisse un libro intitolato "The Rising Tide of Color". È incredibilmente profetico e fornisce un'eccellente istantanea di ciò che stava accadendo e soprattutto di ciò che sarebbe accaduto:

Qualunque siano i suoi obiettivi finali, la politica estera giapponese ha un obiettivo minimo: Il Giappone come egemone di un Estremo Oriente in cui l'influenza dei bianchi sia stata ridotta a una quantità irrisoria. Questa è la cruda verità della questione e nessun bianco ha motivo di indignarsi per questo. È vero che gli obiettivi giapponesi mettono in pericolo gli interessi acquisiti dei bianchi in Estremo Oriente. È vero che questo comporta rivalità e forse guerra. Ma questo non è un motivo per assumere un atteggiamento morale e per inveire contro la "malvagità" giapponese, come molti fanno oggi.

Queste potenti maree razziali scaturiscono dalla più elementare delle spinte vitali: l'autoespansione e l'autoconservazione. Sia la spinta verso l'esterno della vita in espansione che la controspinta della vita minacciata sono fenomeni altrettanto normali. Condannare la prima come "criminale" e la seconda come "egoista" è sciocco o ipocrita e tende a infangare con inutile rancore ciò che l'obiettiva correttezza potrebbe mantenere come una candida lotta, inevitabile ma alleviata dalla comprensione e dal rispetto reciproci.

Non si tratta di un semplice appello alla "sportività", ma di una questione molto pratica. Ci aspettano tempi critici, in cui le intense pressioni razziali provocheranno forti tensioni e forse guerre. Se gli uomini manterranno la mente aperta e rifuggiranno dalla tentazione di considerare coloro che si oppongono ai loro desideri di difesa o di possesso rispettivamente come empi demoni, le lotte perderanno metà della loro amarezza e le guerre (se guerre ci devono essere) saranno private di metà della loro ferocia
".​
 
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[Sopra: Un giovane Lothrop Stoddard. Avrebbe scritto altri libri molto profetici nel suo tempo].

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[Sopra: donne nella sfera di co-prosperità della Grande Asia Orientale. Si notino le bandiere del Manchukuo, del Giappone e della Cina].

Un volantino giapponese del 1944 spiega in poche parole le intenzioni giapponesi:

Il Giappone è oggi impegnato nella lotta più titanica contro l'aggressione anglo-americana, allo scopo di liberare tutti gli asiatici dalla loro odiosa invasione. Il Giappone è determinato più che mai a schiacciare con decisione i nemici dell'Asia per stabilire una pace e una prosperità durature in Asia orientale ed emancipare il miliardo di asiatici da secoli di dominazione occidentale".

Gli Alleati hanno diffuso in tutto il mondo arabo bugie sul razzismo tedesco, ma gli arabi hanno riso di queste affermazioni. Le azioni tedesche parlavano molto più forte delle bugie degli Alleati. Ecco un'importante citazione da una lettera scritta dal Primo Ministro dell'Iraq, Rashid Ali Al-Gaylani, all'Ufficio per le politiche razziali della Germania del dottor Walter Gross nell'ottobre 1942:​

I nemici dell'Asse, nella loro propaganda, affermano che i tedeschi
considerano gli arabi tra le caste inferiori. In qualità di
premier dell'Iraq, posso assicurare che gli arabi
non danno alcuna importanza a questa affermazione dopo quello che hanno
visto e sentito il trattamento e l'aiuto della Germania nei loro confronti. Ma poiché la
propaganda nemica continua a ripetere queste bugie, vorrei
ricevere una risposta da una fonte ufficiale riguardo alla
la considerazione che la Germania ha della razza araba. Sarei molto
sarei molto grato di ricevere da lei una risposta sull'opinione della Germania sull'argomento.


Firmato,
Rashid Ali Al-Gaylani

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[Sopra: Rashid Ali Al-Gaylani (1892 - 28 agosto 1965)].

Il dottor Gross, un medico tedesco che fu a capo dell'Ufficio per le politiche razziali del NSDAP dal 1933 fino al suo suicidio alla fine della seconda guerra mondiale, rispose ufficialmente ad Al-Gaylani come segue:

In risposta alla lettera di Sua Eccellenza del 17 ottobre 1942,
ho l'onore di fornirLe la teoria razziale relativa alla casta araba.
La politica razziale è stata adottata dalla Germania per
salvaguardare il popolo tedesco dagli ebrei che,
biologicamente, sono diversi dalle razze del Medio Oriente.
Di conseguenza, l'Europa si è opposta agli ebrei per decenni. I
tedeschi non combattono gli ebrei perché sono semitici o perché
provengono dall'Oriente, ma per il loro carattere, il loro egoismo e la loro
ostilità alla società... Mentre la Germania proibisce l'ingresso degli ebrei nel suo territorio,
accoglie tutti gli arabi di origine semitica e si prende cura di loro. L'atteggiamento dei
tedeschi nei confronti degli arabi è quello del rispetto. Non una sola fonte
ufficiale tedesca ha mai affermato che gli arabi provenissero da una
una casta inferiore. Al contrario, la teoria razziale del Nazionalsocialismo
considera gli arabi una casta molto alta. L'oppressione degli arabi di Palestina
è seguita in Germania con grande interesse e la Germania conferma le richieste degli arabi.”
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[Sopra: il dottor Walter Gross (21 ottobre 1904 - 25 aprile 1945)].

Molto illuminante è anche un articolo scritto dal dottor Walter Gross che, lo ricordo ancora una volta per la sua importanza, era a capo dell'Ufficio per le politiche razziali del NSDAP:

Il pensiero razziale nazionalsocialista

-Dr. Walter Gross
Le opinioni nazionalsocialiste sulle relazioni tra le varie razze del mondo sono le più soggette a fraintendimenti. Ci si è chiesti se i principi razziali fondamentali della nuova teoria del mondo non debbano generare condiscendenza, o addirittura disprezzo, nei confronti delle persone di razza diversa. Al contrario, proprio questi principi offrono la migliore garanzia per la tolleranza reciproca e per la cooperazione pacifica di tutti.

Apprezziamo il fatto che chi appartiene a un'altra razza è diverso da noi. Questa verità scientifica è la base, la giustificazione e, allo stesso tempo, l'obbligo di ogni politica razziale senza la quale una restaurazione dell'Europa dei nostri giorni non è più praticabile. Non è possibile per noi giudicare se l'altra razza sia "migliore" o "peggiore". Ciò richiederebbe di trascendere i nostri limiti razziali per la durata del verdetto e di assumere un atteggiamento sovrumano, persino divino, dal quale solo si potrebbe formulare un verdetto "impersonale" sul valore o meno di una delle tante forme viventi dell'inesauribile Natura. Ma noi tutti siamo troppo consapevoli dei legami inseparabili del sangue e della nostra razza per tentare di aspirare a un tale punto di vista ultra-razziale, anche in astratto.

La Storia, la scienza e la vita stessa ci dicono in mille modi che gli esseri umani che abitano la terra sono tutt'altro che uguali; che, inoltre, le razze maggiori sono diverse tra loro non solo fisicamente, ma soprattutto spiritualmente e intellettualmente. Ieri si passava sopra a questo fatto e, nel tentativo di unificare gli standard politici, economici, culturali e religiosi per tutte le nazioni della terra, si peccava contro la Natura, violando gli attributi naturali dei vari gruppi razziali e nazionali in nome di un falso principio. Oggi ci inchiniamo alle differenze razziali esistenti nel mondo. Vogliamo che ogni tipo di essere trovi la forma di espressione di sé più adatta alle proprie esigenze.

I principi razziali del nazionalsocialismo sono quindi la garanzia più sicura per il rispetto dell'integrità delle altre nazioni. È incompatibile con le nostre idee pensare di incorporare altre nazionalità in una Germania costruita come risultato di conquiste, poiché esse rimarrebbero sempre, a causa del loro sangue e del loro spirito alieno, un corpo estraneo all'interno dello Stato tedesco. Questi pensieri avventati possono essere assecondati da un mondo che ha come obiettivo la potenza economica o l'espansione puramente territoriale delle sue frontiere, ma mai da uno statista che pensa secondo linee organiche e razziali, la cui principale preoccupazione è la conservazione della grandezza e insieme dell'unità essenziale del suo popolo, tenuto insieme dai legami di sangue.

Per questo motivo, non abbiamo nulla in comune con lo sciovinismo e l'imperialismo, perché estenderemmo alle altre razze che popolano la terra gli stessi privilegi che rivendichiamo per noi stessi: il diritto di modellare la nostra vita e il nostro mondo particolare secondo le esigenze della nostra natura.

E se il nazionalsocialismo vorrebbe che si evitasse la mescolanza illimitata di sangue per l'individuo, non c'è nulla in questo che suggerisca disprezzo. Dopo tutto, noi stessi tedeschi, considerati dal punto di vista etnologico, siamo un miscuglio. La richiesta nazionalsocialista è solo che in futuro si osservino più da vicino le rivendicazioni del sangue e le leggi della biologia.

Anche in questo caso il nostro punto di vista non è molto distante da quello di altre persone con una sana visione mentale. Le leggi americane sull'immigrazione, ad esempio, si basano su una precisa discriminazione razziale. Gli europei e gli abitanti dell'India, delle isole del Pacifico e così via, si sono istintivamente tenuti lontani da una mescolanza di sangue, ed entrambe le parti considerano genuinamente qualsiasi trasgressione come una pessima forma. Tuttavia, questo atteggiamento naturale non pregiudica affatto la possibilità di una stretta collaborazione e di un'interazione amichevole. E, parlando a nome della nuova Germania, permettetemi di sottolinearlo ancora una volta:

Non desideriamo che il nostro popolo si sposi con quello di una razza estranea, poiché con questa mescolanza di sangue si perdono le qualità migliori e caratteristiche di entrambe le razze. Ma saremo sempre pronti ad accogliere gli ospiti che desiderano visitarci, siano essi di civiltà affine o straniera e le nostre opinioni razziali ci portano solo ad apprezzare maggiormente le loro peculiarità essenziali, così come vorremmo che fossero rispettate le nostre.”


Inoltre, diamo un'occhiata a ciò che ha da dire l'Obersturmbannführer delle SS Ludwig Eckstein (Eckstein pubblicò molti scritti durante e dopo il Terzo Reich, molti sotto l'ufficio centrale del Reichsführer-SS):

“Pur sostenendo la nostra razza - e se necessario combattendo contro altre razze per proteggere il suo diritto all'esistenza - non dovremmo trascurare il fatto che quasi tutte le razze mostrano in sé qualcosa di sano e biologicamente risolto e quindi bello, naturale e prezioso...
Ogni razza porta in sé, prima di tutto, la misura del valore. Quando comprendiamo questo, non alimentiamo sentimenti di inferiorità negli altri, una conseguenza che le teorie razziali finora esistenti hanno troppo spesso raggiunto…”

--SS Obersturmbannführer Ludwig Eckstein, Rassenlieb und Rassenseele, Zur Grundlegung der Rassenseelenkunde [Racial Love and Racial Soul, On the Foundation of Racial Psychology], pg. 71, Gregor, A. James. "National Socialism and Race". The European 11 (July 1958), pgs. 273-91

Hanno investito ricchezze incalcolabili per nasconderci i fatti presentati in queste pagine. Hanno nascosto il fatto che l'Europa stava combattendo per la sua stessa esistenza. Lungi da ciò che ci hanno ficcato in testa, la Germania non era sola in questa lotta. L'Europa e il mondo intero sapevano qual era la posta in gioco. Adolf Hitler lo definì al meglio, in un discorso del 30 gennaio 1942:

Signore Dio, dacci la forza di conservare la libertà per i nostri figli e per i figli dei nostri figli,
non solo per noi stessi, ma anche per gli altri popoli d'Europa,
perché questa è una guerra che noi tutti combattiamo, questa volta, non solo per il nostro popolo tedesco,
è una guerra per tutta l'Europa e con essa, a lungo termine, per tutta l'umanità.


Chiunque conosca la verità, sa che la Seconda guerra mondiale non l'hanno persa i Paesi, ma l'umanità stessa. Gli stessi poteri secolari avevano vinto di nuovo. La loro vittoria ha avuto un costo terribile. Hanno massacrato decine di milioni di persone con le loro bombe indiscriminate. Più di dieci milioni di tedeschi morirono nei campi di concentramento per fame e per gli elementi che li avevano colpiti dopo la fine della guerra. Cercate. I soldati comunisti, impazziti per la propaganda, hanno violentato milioni di donne tedesche, MILIONI, dai 6 ai 90 anni! Molte di loro dopo la fine della guerra.

Gli Alleati ebbero l'audacia di accusare molti tedeschi di aver usato i prigionieri di guerra come "manodopera schiavizzata", quando essi stessi usarono milioni di prigionieri di guerra tedeschi per una varietà di scopi, dalle miniere mortali in Africa, all'edilizia e all'agricoltura, e furono inviati in tutto il mondo e utilizzati fino agli anni '50! Gli Stati Uniti avevano 511 campi di prigionia e quasi mezzo milione di prigionieri!
[Nazi Prisoners of War in America, Arnold Krammer, 1983]

La Gran Bretagna ha osato definire la Germania un guerrafondaio, quando la Gran Bretagna era responsabile dell'invasione della maggior parte del mondo! Guardate questo nuovo studio riportato da Jasper Copping del Telegraph (4 novembre 2012):

Un nuovo studio ha scoperto che gli inglesi hanno invaso in vari momenti quasi il 90% dei Paesi del mondo.
L'analisi delle storie dei quasi 200 Paesi del mondo ha rilevato che solo 22 non hanno mai subito un'invasione da parte degli inglesi.
Tra questo gruppo selezionato di nazioni ci sono destinazioni lontane come il Guatemala, il Tagikistan e le Isole Marshall, ma anche alcune leggermente più vicine a noi, come il Lussemburgo.
L'analisi è contenuta in un nuovo libro, All the Countries We've Ever Invaded: And the few we never got round to.

Fate una ricerca per conto vostro. Rimarrete stupiti da ciò che ci è stato nascosto.​

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[Sopra: Il famigerato Der Untermensch. Ci è stato insegnato che questo libro traboccava di odio per i polacchi, i russi e gli slavi in generale. Ma come la maggior parte delle cose che ci hanno insegnato sulla Seconda Guerra Mondiale, è una bugia! Di recente è stato ristampato, così potete vederlo voi stessi, come ho fatto io. La verità è che nelle sue pagine non c'è alcun odio razziale. L'Untermensch è piuttosto un personaggio dell'uomo. Leggete il retro del libro per una descrizione dettagliata].

Documenti declassificati degli Stati Uniti rivelano che il Presidente degli Stati Uniti sapeva dell'imminente attacco a Pearl Harbor e non fece nulla al riguardo. Anzi, lui e la sua amministrazione presero misure per nasconderlo. Non solo lo sapevano in anticipo, ma lo hanno anche istigato. Avrebbero fatto qualsiasi cosa per portare l'America nella Seconda Guerra Mondiale e, poiché il Giappone era amico e alleato della Germania, sapevano che istigando una guerra con il Giappone, la Germania avrebbe dovuto seguirlo. Violarono le acque del Giappone e misero a ferro e fuoco le sue imbarcazioni con le mitragliatrici.

Questo discorso descrive in dettaglio le aggressioni americane contro la Germania in vista di una guerra tra i due Paesi. Invito tutti a leggerlo, è uno sguardo superbo sulla verità.​
  • Il professor Revilo Oliver ha commentato questo atto di tradimento da parte di coloro che controllano il governo degli Stati Uniti:
    Quando lasciai l'atmosfera mefitica di Washington alla fine del 1945, non avevo grandi dubbi sul futuro della nostra nazione. Sulla base delle migliori stime che potevo fare allora, ero fiducioso che il nostro futuro fosse assicurato da una reazione popolare che ritenevo inevitabile entro i cinque anni successivi. Ero certo che i segreti di Washington sarebbero diventati rapidamente noti e che la nostra nazione sarebbe stata travolta da indignazione e repulsione morale quando gli americani avrebbero visto esposta alla luce del giorno anche solo una piccola parte della turpe storia della creatura malata che aveva occupato la Casa Bianca per così tanti anni, circondata dalla sua spaventosa banda di degenerati, traditori e sovversivi alieni.
    Sapevo che il segreto di Pearl Harbor sarebbe stato svelato rapidamente e che gli americani avrebbero presto saputo come i giapponesi erano stati manovrati e ingannati per distruggere la nostra flotta e uccidere tanti nostri uomini. Ero sicuro che l'opinione pubblica sarebbe presto venuta a conoscenza dell'antica cospirazione tra Roosevelt e Churchill (che all'epoca era un privato cittadino in quella che era ancora la Gran Bretagna) e anche dei persistenti sforzi di Roosevelt dal 1936 al 1939 per far iniziare in Europa la guerra follemente fratricida che ha devastato quel continente, che ha distrutto gran parte di quello che è il tesoro più prezioso e insostituibile di ogni razza - il patrimonio genetico dei suoi uomini migliori - e che ha inflitto al nostro Paese un grande sperpero di vite e di ricchezze in una guerra che è stata deliberatamente condotta per assicurare la sconfitta degli Stati Uniti e della Gran Bretagna non meno di quella della Francia e della Germania. Ero sicuro che, una volta giunta la pace, ci saremmo resi conto che avevamo combattuto al solo scopo di imporre le bestie del bolscevismo su una terra devastata. Ero sicuro che avremmo visto rapidamente la natura della grande trappola del tradimento chiamata Nazioni Unite. Pensavo che gli stomaci degli uomini onesti si sarebbero rivoltati quando avrebbero appreso la strategia ufficialmente ammessa dal governo britannico che, in deliberata violazione di tutte le convenzioni della guerra civile, aveva iniziato a bombardare ferocemente città tedesche non protette con l'esplicito scopo di massacrare così tanti civili tedeschi indifesi che il governo tedesco sarebbe stato costretto a bombardare città britanniche non protette e a massacrare un numero sufficiente di civili britannici indifesi per suscitare in Gran Bretagna un po' di entusiasmo per la guerra suicida che il governo britannico stava imponendo al suo riluttante popolo -- Il primo esempio nella storia, credo, di un governo in guerra che fa deliberatamente massacrare i propri cittadini a scopo di propaganda. Pensavo che la verità su tali oltraggi interni, come l'infame processo per sedizione a Washington, sarebbe necessariamente diventata nota e avrebbe suscitato i sentimenti che tali crimini devono suscitare nei petti degli uomini onesti.
    Ed ero sicuro che mille altre infamie, insuperate e solo raramente eguagliate nella storia documentata, sarebbero state rivelate, con il risultato che tutti i piroscafi diretti verso le nostre coste, nel giro di pochi anni, sarebbero stati affollati fino alle rotaie da orde di parassiti in disperata fuga dall'ira di una nazione eccitata e arrabbiata.
    Nel 1945 credevo davvero che entro il 1952 nessun americano avrebbe potuto sentire il nome di Roosevelt senza rabbrividire o pronunciarlo senza imprecare. Vedete, mi sbagliavo."
Vi imploriamo di mettere in discussione ciò che vi è stato insegnato. A tutti noi sono state insegnate delle bugie. I buoni hanno perso la seconda guerra mondiale. L'umanità ha perso la seconda guerra mondiale. E sulla base delle rivoluzionarie leggi di protezione istituite dalla Germania nazionalsocialista per proteggere la natura e gli animali, anche loro hanno perso la seconda guerra mondiale. I tiranni hanno vinto. Ma la guerra non è finita. Uomini e donne liberi, bianchi, neri, rossi, gialli e marroni stanno imparando la verità.
La verità vi farà arrabbiare. Quanto si sono spinti oltre per mentirci. Non importa quale sia il vostro paese d'origine, siete vittime delle stesse menzogne propagandistiche. È una cosa internazionale. Vogliono dividerci e conquistarci. Vogliono che ci odiamo e ci temiamo a vicenda. Ma in realtà sono loro a odiare tutti noi. E sono loro che impareranno a temerci.
Col tempo, tutte le razze e le religioni si uniranno e cancelleranno questo tiranno dalla faccia della Terra. E questo pianeta blu sospira, portando un carico più leggero, meno milioni di assassini e schiavisti. E tutto questo terribile periodo buio sarà una storia da raccontare ai figli dei nostri figli. È un tempo destinato a venire. Dopo il fuoco. Un mondo nuovo.
Ma le immagini parlano più delle parole! Non credeteci sulla parola, guardate e vedete voi stessi! E chiedetevi: perché ci hanno nascosto questa verità?​
 
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[Sopra: Francobollo militare tedesco della Tunisia, Nord Africa, circa marzo/aprile 1943].

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[Sopra: Illustrirte Zeitung Leipzig, Luglio 1942.]

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[Sopra: la medaglia per la campagna africana dell’Italia e Germania. Questo premio era dato ai soldati che parteciparono alla campagna congiunta con i soldati tedeschi e italiani in nord Africa.]

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[Sopra: un soldato dei Afrika Korpos tiene in braccio una piccola bambina araba.]

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[Sopra: volontari africani con le loro controparti della Wehrmacht.]
 
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  • Sopra: L'emblema nazionale dell'India. Sotto i leoni c'è un abaco, al di sotto del quale è inciso il motto in scrittura Devanagari: 'La verità da sola trionfa'.
    Si tratta di una citazione dalla Mundaka Upanishad, la parte finale dei sacri Veda indù].
    Caro amico...
    Non abbiamo dubbi sul tuo coraggio o sulla tua devozione alla patria,
    né crediamo che tu sia il mostro descritto dai tuoi avversari.

    -Una frase eloquente tratta dalla lettera di Mohandas Gandhi ad Adolf Hitler del 24 dicembre 1940.
  • I governanti britannici furono particolarmente cattivi con i loro sudditi indiani durante la loro lunga occupazione dell'India. La Compagnia Britannica delle Indie Orientali ha sollevato per la prima volta la sua testa demoniaca in India nel 1612. Prima della seconda guerra mondiale, milioni di indiani erano morti a causa di carestie provocate, in gran parte, dalla pesante tassazione e dalla crudeltà britannica.
    Durante la seconda guerra mondiale, sconosciuta ai più, si verificò la "carestia del Bengala" del 1943-44, un genocidio che gli inglesi organizzarono in gran parte per motivi di profitto e di guerra. Questa "carestia artificiale" uccise quasi quattro MILIONI di indiani! L'impunito criminale di guerra Winston Churchill dirottò consapevolmente le forniture di aiuti medici e di cibo che venivano inviate agli indiani affamati verso i soldati già ben riforniti in Europa.​
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  • [Sopra. Un bambino e un cane soccombono alla malvagintà di Churchill. Bengala, 1943.]
  • Nel libro Churchill's Secret War, dell'autrice Madhusree Mukerjee, viene dipinto un quadro macabro:
    I genitori gettavano i loro figli affamati nei fiumi e nei pozzi. Molti si sono tolti la vita gettandosi sotto i treni. La gente affamata chiedeva l'elemosina per l'acqua amidacea in cui era stato bollito il riso. I bambini mangiavano foglie e viti, gambi di igname ed erba. La gente era troppo debole persino per cremare i propri cari.
    Nessuno aveva la forza di celebrare i riti... Cani e sciacalli banchettarono con i mucchi di cadaveri nei villaggi del Bengala... Le madri si erano trasformate in assassine, le belle dei villaggi in prostitute, i padri in trafficanti di figlie…
    ”​
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[Sopra: Un'orribile fotografia scattata durante la carestia del Bengala. Si notino gli avvoltoi che banchettano con i morti].

Il primo ministro britannico respinse senza pietà gli appelli di due successivi viceré, del suo stesso segretario di Stato per l'India e persino del presidente degli Stati Uniti!

Subhas Chandra Bose, che all'epoca era con i giapponesi e stava costruendo l'Esercito Nazionale Indiano nella speranza di liberare l'India, si offrì di inviare riso dalla Birmania, ma la sua offerta non superò nemmeno la censura.

Milioni di indiani morti non importavano ai potenti assetati di sangue. Ciò che importava era annientare i tedeschi e qualsiasi altra anima che osasse resistere ai piani di schiavitù globale della potenza mondiale occulta.​

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[Sopra: la orribile carestia del Bengala del 1943. E hanno eretto statue di questo codardo pluriomicida Winston Churchill e lo hanno reso un eroe nazionale.]

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[Sopra: E se i "buoni" non avessero vinto la seconda guerra mondiale? E se in realtà fossimo stati tutti ingannati e mentiti su chi fosse il bene e chi il male? Basta guardare il mondo di oggi per capire che è proprio così. Siamo tutti in catene invisibili, bianchi, neri, rossi, gialli e marroni].

L'esercito di schiavi indiani della Gran Bretagna non se la passò meglio. A differenza dell'Asse, che trattava i suoi volontari indiani come uguali, gli inglesi li trattavano come inferiori in tutto e per tutto. Guadagnavano la metà di quanto venivano pagati i soldati bianchi e venivano discriminati in molti altri modi, come le condizioni di vita, il cibo e soprattutto sul campo di battaglia. Secondo Kundan Singh, un veterano dell'Esercito nazionale indiano, gli inglesi tenevano i soldati indiani in prima linea mentre i soldati bianchi britannici rimanevano “al sicuro dietro il muro dei soldati indiani.”​
 
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[Sopra: Gli inglesi avevano un modo spregevole di uccidere chi non gli piaceva. In questa scioccante fotografia uomini sacri (indù sadhus) sono legati alla parte anteriore dei cannoni, che poi venivano sparati].

Ma questa non era una novità. La Gran Bretagna trattò i suoi soldati indiani in modo diverso durante la prima guerra mondiale, utilizzando persino bambini soldato, alcuni dei quali avevano anche dieci anni!
[Shrabani Basu, For King and Another Country: Indian Soldiers on the Western Front 1914-18, (c)2015].

Inoltre, le infermiere britanniche non potevano nemmeno aiutare i soldati indiani feriti negli ospedali da campo! Potevano solo supervisionare gli inservienti. Immaginate, attraversare un oceano per combattere la guerra di un altro uomo, essere feriti e poi non essere abbastanza bravi da essere curati da un professionista.​

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  • [Sopra: qui il cibo non manca. La "V" sta per vittoria della schiavitù mondiale!]

  • Winston Churchill ha lasciato alla Storia questo affascinante commento:
    Odio gli indiani. Sono un popolo bestiale con una religione bestiale. La carestia è stata colpa loro perché si riproducono come conigli.
    E mostrando ulteriormente la sua anima mostruosa:
    Non capisco questa schizzinosità sull'uso del gas. Sono decisamente favorevole all'uso dei gas contro le tribù incivili.
    L'effetto morale dovrebbe essere buono... e si diffonderebbe un vivo terrore...”

    -Winston Churchill, allora Segretario alle Colonie della Gran Bretagna, riferendosi ai curdi in Iraq, in una comunicazione ufficiale del 1921.
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  • [Sopra: scudo della manica di Azad Hind]

    L'India ha un solo nemico: l'Inghilterra; gli altri nemici che si suppone l'India abbia esistono solo nell'immaginazione degli anglo-americani.
    -Rappresentante del Consiglio Nazionale Indiano di Bangkok, in un discorso trasmesso. Citato da The Star (Guernsey), n. 58, 30 aprile 1942.
  • Inizialmente chiamata "Reggimento di Fanteria 950" mentre faceva parte della Wehrmacht tedesca e successivamente "Indische Freiwilligen Legion der Waffen-SS", era anche conosciuta come Azad Hind o Legione dell'India Libera. La legione fu formata principalmente da prigionieri di guerra indiani catturati in Grecia e in Nord Africa. Questi uomini si svilupparono in una divisione altamente addestrata e superbamente equipaggiata, ma sfortunatamente questa forza non riuscì mai a portare a termine la sua missione, né vide combattimenti su larga scala. Tuttavia, ha visto alcuni combattimenti. La sua 9a compagnia fu trasferita in Italia dove vide alcune azioni contro gli invasori alleati. Inoltre, mentre si trovava in Francia, i soldati della Legione delle Indie Libere hanno combattuto contro i terroristi "Maquis"; alcuni indiani sono stati uccisi in azione e molti altri sono stati premiati in seguito per il loro eroismo.​
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  • [Qui sopra: Ordine di Azad Hind, stella di prima classe. Questa rara medaglia è stata realizzata da Rudolf Souoval. È realizzata in tombak d'argento (una lega di ottone con un alto contenuto di rame e il 5-20% di zinco). È una medaglia grande e ben fatta, che misura 60x60 mm.
    Le decorazioni Azad Hind furono istituite da Subhas Chandra Bose mentre si trovava in Germania per la Legione Azad Hind, da assegnare per il coraggio in battaglia. Sia gli indiani che i tedeschi potevano ricevere le decorazioni. In seguito, le stesse onorificenze furono istituite dal governo di Azad Hind per l'Esercito Nazionale Indiano durante la campagna nel Sud-Est asiatico.]
  • Secondo alcuni resoconti, i soldati russi alla fine della guerra trovarono molti soldati morti nell'area intorno alla Cancelleria del Reich che furono ritenuti "tibetani" o "turcomanni", ma altri resoconti affermano che si trattava di uomini della Legione dell'India Libera. Forse non sapremo mai la verità su chi fossero questi uomini, dal momento che c'erano così tante razze diverse a difendere la capitale del nazionalsocialismo, Berlino.
    Nel 1943 Chandra Bose, il leader della Divisione India Libera, avrebbe in seguito creato un esercito nel Pacifico noto come "Azad Hind Fauj", o Esercito Nazionale Indiano (INA). Chandra Bose fu un instancabile guerriero per l'indipendenza e la libertà dell'India dalla schiavitù coloniale. Trovò terreno fertile per i suoi sogni e compagni desiderosi in Germania. Incontrò più volte Adolf Hitler e fu molto rispettato dai tedeschi. Adolf Hitler gli regalò persino un portasigarette d'oro puro!
    Oggi ci sono statue di Bose in tutta l'India. Oggi molti indiani lo guardano con grande rispetto e ammirazione. Gli indiani mi hanno detto che è come il George Washington dell'India.​
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[Sopra: simbolo dell’Esercito Nazionale Indiano, il testo dice “Lunga vita all’India libera.”]
 
Oggi dovremmo avere un solo desiderio: quello di morire perché l'India possa vivere, il desiderio di affrontare una morte da martire, perché il cammino verso la libertà sia lastricato con il sangue del martire.
-Subhas Chandra Bose

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  • [Sopra: Subhas Chandra Bose].
  • Subhas Chandra Bose (23 gennaio 1897 - 18 agosto 1945) è stato un nazionalista indiano, leader dell'Azad Hind e dell'Esercito nazionale indiano. Oggi è celebrato come uno dei più grandi eroi dell'India.​
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[Sopra: Subhas Chandra Bose incontra Adolf Hitler, 29 maggio 1942.]

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[Sopra: Subhas Chandra Bose con Gandhi al Congresso nazionale indiano, 1938].

Il 4 luglio 1943, in occasione di un raduno di massa a Singapore, Rash Behari Bose (nessuna parentela) gli consegnò la guida della Lega per l'indipendenza indiana. Il giorno seguente Bose passò in rassegna per la prima volta il suo amato Esercito Nazionale Indiano (INA), che allora comprendeva circa 13.000 uomini. Era la realizzazione di un sogno. Parlò loro con affetto:
Soldati dell'esercito di liberazione dell'India!...

Ogni indiano deve sentirsi orgoglioso del fatto che questo esercito - il suo esercito - sia stato organizzato interamente sotto la guida indiana e che, quando arriverà il momento storico, sotto la guida indiana andrà a combattere...

Compagni! Avete accettato volontariamente una missione che è la più nobile che la mente umana possa concepire. Per il compimento di una tale missione, nessun sacrificio è troppo grande, nemmeno il sacrificio della propria vita...

... Oggi è il giorno più orgoglioso della mia vita. Per un popolo ridotto in schiavitù non ci può essere orgoglio più grande, né onore più alto, che essere il primo soldato dell'esercito di liberazione. Ma questo onore porta con sé una responsabilità corrispondente, e ne sono profondamente consapevole. Vi assicuro che sarò con voi nelle tenebre e nel sole, nel dolore e nella gioia, nella sofferenza e nella vittoria. Per il momento, non posso offrirvi nulla se non fame, sete, privazioni, marce forzate e morte. Ma se mi seguirete nella vita e nella morte, come sono sicuro che farete, vi condurrò alla vittoria e alla libertà. Non importa chi tra noi vivrà per vedere l'India libera. È sufficiente che l'India sia libera e che noi daremo il massimo per renderla tale.

Che Dio benedica il nostro esercito e ci conceda la vittoria nella prossima battaglia!


Hitler stava davvero combattendo per Satana con l’esercito dell’umanità dietro di lui.​
 

Al Jilwah: Chapter IV

"It is my desire that all my followers unite in a bond of unity, lest those who are without prevail against them." - Satan

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