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[Trad-IEvil] La distruzione del nostro passato

TheHermit

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May 3, 2023
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The Destruction of Our Past

La distruzione del nostro passato

Una delle realtà più morbose con cui abbiamo dovuto confrontarci, come movimento di chi venera gli dei pagani, è il danno fatto al nostro passato. Gli ebrei, i cristiani, i musulmani, i comunisti, persino i buddisti e movimenti ancora più piccoli come i giainisti hanno sollevato una mano pesante contro di noi. Quello che è stato perso, ad esempio la distruzione definitiva della Biblioteca di Alessandria, non può più essere sostituito. Per certi versi, noi, come cultura, stiamo solo iniziando ora la nostra grande ricostruzione, un lavoro iniziato seriamente durante il Rinascimento, che fu l’alba dopo la lunga notte del Medioevo cristiano.

Eppure, in tutto il mondo, la nostra eredità collettiva soffre ancora. Nonostante tutti i supposti conflitti tra le tre religioni abramitiche, una cosa su cui sono unanime è l’incessante odio e distruzione contro tutte le cose pagane. È soltanto per grazia degli dei che le piramidi, o francamente qualsiasi cosa, siano ancora in piedi. Durante il periodo dell’imperatore Teodosio, il terribile tiranno cristiano che era, millenni di lavoro sono stati disfatti nel giro di pochi mesi o anni.

Come tutti ben sanno, i musulmani continuano con gioia questo grande disfacimento. Il perché è palese e sarà il fulcro di questo articolo, che sottolineerà tre specifici attacchi combattuti contro il nostro diritto di nascita pagano in quanto persone gentili del mondo. Al di là delle giustificazioni teologiche che usano, che saranno approfondite, la verità più sottile è questa.

I musulmani, nè i loro fratelli cristiani o i padroni ebraici, desiderano che si conosca un tempo migliore. Offrono una Storia fabbricata e dipingono loro stessi come i grandi civilizzatori dei pagani, come se tutti pregassero la polvere e mangiassero insetti prima del loro arrivo. Tuttavia, prima che l’islam alzasse la sua orribile testa, quelli del mondo espanso greco-romano (e dell’intero mondo politeista civilizzato) conoscevano un’alta qualità della vita. Conoscevano la libertà, la cultura e l’arte. Le loro donne potevano vivere certamente più liberamente in confronto a quello che offriva l’islam. Al di là di tutto, non solo i musulmani non desiderano che si sappia che letteralmente qualsiasi cosa esisteva prima di loro, ma che fosse meglio. Molto meglio.

Da qui, squallide giustificazioni si fanno poi strada nel teologico. Nella collezione hadith Sahih al-Bukhari è detto che al suo ingresso alla Mecca, Muhammad incontrò trecentosessanta idoli intorno alla Kaaba. Iniziò a pugnalare questi idoli con un legnetto in mano, recitando: “La verità (islam) è arrivata e la falsità (incredulità) è svanita.” (che è, a sua volta, tratto dal versetto 17:81 del Corano).

Tuttavia, Maometto non è certamente l’unico a cui i musulmani devono ispirarsi. Abramo stesso (chiamato Ibrahim nell’islam) è denotato come “padre dei profeti” e il suo esempio è considerato sacro tanto da essere il principale riconoscimento dell’Eid al-Adha, uno dei giorni più sacri dell’islam.

Non dovrebbe sorprendere nessuno che uno dei punti principali della storia di Ibrahim nel Corano sia la sua distruzione degli “idoli pagani”.​


وَتَٱللَّهِ لَأَكِیدَنَّ أَصۡنَـٰمَكُم بَعۡدَ أَن تُوَلُّوا۟ مُدۡبِرِینَ

فَجَعَلَهُمۡ جُذَ ٰذًا إِلَّا كَبِیرࣰا لَّهُمۡ لَعَلَّهُمۡ إِلَیۡهِ یَرۡجِعُونَ​


Poi disse a sé stesso: “Per Allah! Complotterò certamente contro i vostri idoli dopo che vi sarete voltati e ve ne sarete andati.” Così li spaccò in mille pezzi, tranne il più grande di loro, così che si rivolgessero ad esso per avere delle “risposte”.

Corano 21:57-58

Ci sono, in fatti, circa centocinquantacinque denigrazioni separate degli “idoli” nel solo Corano. Tutte loro, alla fine, sono estensioni della stessa bugia ebraica detta nella Torà, ovvero che i gentili “veneravano” gli idoli come dei. Questa bugia è stata perpetrata più e più volte per cercare di sminuire il paganesimo quando non c’è mai stata nessuna verità in essa. I pagani di tutto il mondo sapevano che le loro statue erano solo una rappresentazione artistica e simbolica delle loro divinità. Ma gli ebrei, e per estensione i loro delegati abramitici, furono sempre incapaci di comprendere l’arte e la bellezza umana e passarono la maggior parte della Storia diffamandola. Così quando si vede un filmato dell’islam che distrugge un sito pagano, nelle loro menti stanno ottenendo una grande vittoria, perché credono che stiano letteralmente distruggendo un dio pagano quando distruggono la sua statua. Lo dicono apertamente in molta della loro propaganda. Per esempio, queste citazioni tratte da un documentario rilasciato dal media ISIL Al-Hayat sulla distruzione di Mosul e Nineveh (di cui parleremo).

“Oh, musulmani, i resti che vedete dietro di me sono gli idoli delle persone dei secoli scorsi, che erano venerati al posto di Allah. Gli Assiri, gli Accadi e altri presero per loro dei della pioggia, dell’agricoltura e della guerra, venerandoli insieme ad Allah e cercarono di appagarli con diversi tipi di sacrifici… Dato che Allah ha comandato di distruggere e frantumare queste statue, idoli e resti, è facile per noi ubbidire e non ci importa [quello che la gente pensa], anche se valessero miliardi di dollari.”

“Il profeta Maometto infranse gli idoli con le sue onorevoli mani quando conquistò la Mecca. Il profeta Maometto comandò noi di infrangere e distruggere le statue. Questo fu quello che i suoi compagni fecero, quando conquistarono terre.”

Nel mentre, sulla scia della distruzione a Palmira, i loro propagandisti offrono questa bugia, come parte del loro periodico online conosciuto come Dabiq.

“Baal è una falsa divinità a cui le persone sacrificavano i loro bambini come indicato nel libro di Geremia (vecchio testamento). Ma per grazia di Allah, i soldati del califfato lo hanno distrutto.”

Nessuno può provare a rivendicare che il Corano non incoraggi queste cose, o che sono solo i musulmani “estremisti” che supportano queste idee. Non si ha bisogno di una specifica interpretazione del contenuto per arrivare a queste conclusioni. È dichiarato e mostrato chiaro come il giorno.

In fatti, i wahhabisti (una setta di cui si è parlato a lungo in un articolo separato) sono arrivati al punto di distruggere i supposti siti sacri dello stesso islam, con la convinzione che facendolo avrebbero evitato che i siti diventassero “idolatrici” e quindi “pagani”. La distruzione non ha fine, come si crede, e persino i buddisti hanno perso i famosi Buddha di Bamiyan, nell’Afghanistan centrale, a causa di Al-Qaeda all’inizio del 2001.

Anche se il paganesimo ha sofferto il peggio assoluto delle atrocità, il mondo intero deve realizzare che niente è sacro nell’islam. Distruggerà qualsiasi cosa.

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Per di più, una cosa che le persone falliscono nel capire è che, nonostante l’islam e il cristianesimo siano associati a mentalità “conservatrici”, la realtà è opposta. Come il comunismo, l'idea di qualsiasi cosa “nazionalista” è aborrita, siccome rappresenta l’unità dell’identità culturale e folcloristica, opposta al concetto conquista tutto dell’islam che intende consumare completamente tutti, di ogni razza e credo. Sì, si è consapevoli del fatto che i sauditi e simili siano estremamente razzisti contro quelli che percepiscono come “meno” musulmani del sud est asiatico, ma da vero musulmano, a loro non importa dell’ipocrisia, per loro è irrilevante.

Qui una citazione da un altro articolo del Dabiq.

“I kuffār (non credenti) hanno dissotterrato queste statue e rovine in generazioni recenti e hanno cercato di dipingerle come parte di un’eredità culturale e identitaria che i musulmani dell’Iraq dovrebbero abbracciare ed esserne fieri. Però questo è opposto alla guida di Allah e del suo messaggero e serve solo come programma nazionalista.”

L’obiettivo finale dell’islam è lo stesso del cristianesimo: un mondo completamente e totalmente sotto il tacco dello stivale della teocrazia abramitica. In questa loro fantasia, le linee nazionali e folcloristiche diventano irrilevanti e il mondo diventa poco più di un califfato governato dalla sharia. Quando nozioni di identità popolare si sollevano in Europa, si iniziano a manifestare simpatie verso idee come l’ascendenza di qualcuno. Poco dopo, le persone iniziano a contemplare la fede pagana dei loro antenati. Il solo modo di fermarlo è di sviscerare completamente le persone dal proprio retaggio, al punto che non rimanga nessuna identità folcloristica o tribale. Storicamente, il vero genocidio di qualsiasi persona inizia generalmente a comprendere cose come eradicare abiti culturali o forzare le persone a usare nomi per i loro figli non correlati alla loro cultura.

Forse si può capire perché l’islam sta forzando sempre di più un dress code globale in linea con il wahhabismo e perché è una pratica culturale chiamare sempre il proprio figlio musulmano Muhammad (Maometto)? Se avessero modo di fare di testa loro, ogni uomo su questa terra si chiamerebbe Muhammad e ogni donna sarebbe oscurata da un sacco nero della spazzatura con solo i suoi occhi visibili.

La politica dietro al terrorismo contro il patrimonio antico è tuttavia ancora più profondo. Considerate la storia moderna del Medio Oriente, includendo i periodi in cui era governato da potenze europee come la corona inglese. Nel diciottesimo e diciannovesimo secolo in particolare, c’era una moda conosciuta come “orientalismo”. In effetti, si riferisce a una certa fascinazione da parte dell’Occidente verso la storia, estetica e cultura dell’Oriente.

Insieme ad altre cose, questo ha portato una specie di boom archeologico per la regione. Molto di quello che era sepolto nel Medio Oriente è stato prontamente disseppellito, per riempire musei sia a casa che all’estero per volere delle forze occidentali. Progetti storici iniziati dalle potenze coloniali sono stati poi ripresi da persone istruite e di mentalità generalmente laica, che hanno seguito orme simili. A questo giorno, la preservazione e documentazione del patrimonio antico è una sorta di progetto cooperativo globale (vedi l’UNESCO).

Si può capire che, da una prospettiva di qualcosa come l’ISIL, distruggere uno di questi siti è un modo semplice per mostrare la propria apparente dominazione sul supposto decadente Occidente che fa tesoro di questi “idoli malvagi”. Non interessa loro minimamente che le persone conoscano il loro passato, per qualcosa che non fosse l’islam.

C’è stata una naturale evoluzione dell’estetica nel paganesimo, secondo cui le rappresentazioni e le leggende degli dei erano riflessi dell’anima di ogni singolo popolo. Di nuovo, qualcosa di proibito nell’islam. Non solo non sei autorizzato a raffigurare il divino, ma colonne culturali portanti come l’arte, la musica, il teatro, ecc sono proibite. Ancora, questo è il motivo per cui movimenti come il fondamentalismo wahhabi sono diventati così odiosi. Nei rari episodi in cui certe tribù hanno consentito a certe bizzarrie culturali di esistere anche dopo la conversione forzata all’islam, sono questi dogmi che minacciano di distruggere anche solo le poche misere cose che sono rimaste. Per un’altra citazione da un video di Al-Hayat

“Alcune delle organizzazioni infedeli dicono che la distruzione di questi presunti artefatti sia un crimine di guerra. Noi distruggeremo i vostri artefatti e i vostri idoli ovunque e lo Stato Islamico governerà le vostre terre.”

La verità è che le organizzazioni terroristiche islamiche amano lo sfarzo e la cerimonia della distruzione di qualsiasi cosa di valore. Genera titoli, notizie giornalistiche, giusta indignazione. Quando si combatte una lunga, sanguinosa guerra e i tuoi uomini si sono abituati a stare accovacciati in una grotta nel deserto e hai un disperato bisogno di nuovi combattenti, qualcosa di cui si può pubblicare scioccanti foto del prima e del dopo agiterà i cuori delle masse islamiche. Bisogna ricordare che i così detti “islamici moderati” non esistono. Molti musulmani si comporteranno come se si discostassero dall’ISIL, per via dello spargimento di sangue e della carneficina, ma annuiranno comunque e concorderanno che la distruzione degli “idoli” deve comunque accadere. Con abbastanza simpatia, e abbastanza successo da spargere online, sarà molto più semplice influenzare la mente di potenziali reclute per la tua spregevole causa. Distruggi abbastanza “malvagi templi pagani” e forse quei musulmani moderati inizieranno davvero a credere che sei il solo vero califfo sotto Allah dopo tutto.

E, come un’ulteriore ipocrisia, dopo tutto quell’odio e bile sputati contro tutte le cose pagane, sapete cosa succede dopo che demoliscono quelle statue e templi? Intascano i pezzi rimanenti e le reliquie individuali, che mettono nel altamente lucrativo mercato nero di artefatti, la cui maggior parte finisce dritta nelle mani dei ricchi emirati e simili che pagano molti dollari per avere una “dissoluta” reliquia pagana da attaccare alle loro pareti come un trofeo di caccia. In cambio, l’organizzazione terroristica ha finanziato la sua guerra e ha armato, nutrito e preparato alla battaglia migliaia di jihadisti.

Ora che si capisce la logica, il resto dell’articolo servirà a ricordare alle persone di solo alcuni esempi di quello che è stato perso, perché c’è solo una semplice cosa che tutti devono svegliarsi e realizzare. Una volta che si lascia che abbastanza musulmani entrino in Occidente da diventare una forza maggioritaria in una data area (come sta succedendo in alcune parti del sud di Londra o a Malmö in Svezia), non c’è nulla che li fermi dal promulgare quello che hanno fatto nel loro territorio. Quanto tempo fino a quando qualcuno presenterà una petizione al proprio governo locale per abbattere Stonehenge perché è offensivo verso la sua religione?

Se siete pronti a farvi ribollire il sangue dalla distruzione dell’eredità pagana del mondo, allora continuate a leggere.

Il museo Mosul e Nineveh

Il museo Mosul è il secondo più grande museo di antichità dell’Iraq. Questo museo era per lo più dedicato ad artefatti assiri ed ellenistici. Le rovine di Nineveh, d’altro canto, sono a poca distanza al di là del fiume dal centro storico della città di Mosul. Una volta, Nineveh era la più grande città del mondo antico, circa nel 615 a.C., tuttavia l’effettiva storia degli studiosi risale fino al 600 a.C. e oltre, dato che il mondo accademico moderno tende a sottostimare intenzionalmente la scala del tempo, come misero tentativo di mantenere le cose nel contesto della “linea temporale biblica”.

Un’interpretazione artistica:

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Come si può immaginare, l’ISIL ha preso di mira il bellissimo muro esterno di Nineveh.

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Nemmeno il contenuto del vicino museo è stato risparmiato. Si possono trovare facilmente queste immagini particolarmente infurianti.

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Se per qualsiasi ragione desiderate vedere questi degenerati impegnati nel processo in azione, questo articolo contiene un video che mostra diverse clip.

https://www.theguardian.com/world/2...s-destroy-ancient-artefacts-mosul-museum-iraq

Ovviamente la distruzione non si è fermata lì. La biblioteca di storia locale è stata bruciata e la prossima immagine dovrebbe mostrarvi fino a che punto siano disposti a spingersi.

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Nella foto ci sono barili bomba, messi fuori dal palazzo nord ovest di Nimrod.

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La traduzione è divisa perchè non posso inserire più di otto immagini.
Continua sotto.
 
Hatra

Hatra era un’antica città, fiorita durante il periodo partico del primo e secondo secolo. Anche se lo zoroastrismo era presente nella regione, Hatra era comunque una forza predominante della cultura tradizionale babilonese, ma fondeva anche elementi ellenistici più occidentali nella sua estetica. Tra le miriadi di templi, e ce ne erano molti dato il suo ruolo come sito sacro per i pellegrini pagani, si trovavano il tempio di Nergal, il tempio di Ermes (Thoth), il tempio di Shamash (Azazel), il tempio di Atargatis (Astarte) e molti altri.

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Tristemente, questa non è stata la prima volta che i monoteisti si sono schierati contro Hatra, dato che l’impero persiano sasanide (zoroastriano) assalì la città circa nel 241 a.C. Nonostante tutto, molto della struttura originaria e le sue statue rimasero in piedi, come prova della vera eredità araba e del suo lignaggio storico. Un’apparizione (e insulto) famosa di questo sito è stata nel film “L’esorcista” del 1973. Nuovamente, l’odio monoteistico per questa città sembra non aver fine.

La metà del 2014 segna la cattura della città da parte dell’ISIL e le minacce presto seguirono.


In questo video si possono vedere combattenti dell’ISIL sparare ai visi scavati nelle mura. La profanazione dei visi delle statue è una pratica lungamente favorita da tutti gli abramitici, come si può vedere dalle molte facce distrutte delle icone del Sud America da parte del male cattolico che ha infestato e oppresso la Spagna per generazioni.

Ovviamente, come a Nineveh, quello che non poteva essere fatto dalle pistole è stato fatto dalle mazze e altre attrezzature.

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Continua
 
Palmira

Palmira era una prosperosa città della Via della Seta del secondo e terzo secolo a.C. Era fortemente attaccata alla provincia romana della Siria ed fu responsabile della creazione di molti grandi lavori, come il Grande colonnato e il tempio di Bel. Riuscì, al tempo, a respingere un assalto dello stesso re zoroastriano che batté Hatra. Però, proprio come Hatra, su di essa cadrà la piaga islamica conosciuta come ISIL nel 2015.

Sii testimone di questi prima e dopo.

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Vorrei offrire il mio rispetto a Khaled al-Asaad, un archeologo siriano e responsabile delle antichità a Palmira. Mantenne questa posizione per quarant’anni.

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Preservò e restaurò molti artefatti a Palmira e lavorò con molti movimenti per il patrimonio globale. Quando l’ISIL catturò la città, aiutò altri ad evacuare, ma lui stesso fu catturato. Fu detenuto per settimane e torturato a lungo, l’ISIL voleva sapere dove avesse nascosto alcuni dei più preziosi artefatti.

Nonostante questo non diede loro quello che volevano sapere.

Fu poi pubblicamente decapitato.

https://www.nytimes.com./2015/08/20...lmyra-syria-antiquities-scholar-beheaded.html

Successivamente alla sua morte, lo Stato Islamico appese una placca sul suo corpo con una lista dei suoi presunti “crimini”.

Essere un “apostata”, rappresentare la Siria a “conferenze di infedeli”, servire come “il direttore dell’idolatria” a Palmira, visitare “l’eretica Iran” e così via. Per citare il direttore generale dell’UNESCO:

“Lo uccisero perché non voleva tradire la sua dedizione a Palmira. Qui è dove ha dedicato la sua vita.”

Con tutta questa morte e distruzione senza speranza, bisogna avere coraggio. Gli dei non hanno voltato le spalle all’umanità. Sono pazienti e nonostante non colpiscano spesso con rabbia, lo faranno per ricordare al degenerato mondo musulmano che un giorno, la tempesta arriverà.

In effetti, ne hanno ricevuto un assaggio.

Il 30 agosto del 2015 il tempio di Baal fu distrutto. Se si conosce Baal, si sa che un dio delle tempeste e dei fulmini. Soli undici giorni dopo, questo ha colpito il cuore del mondo islamico. La Mecca stessa.

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Venti potenti e fulmini sferzarono la Mecca, proprio quando stava iniziando il pellegrinaggio Hajj. Una gru collassò sulla vicina grande moschea. Centoundici musulmani morirono e trecentonovantaquattro furono feriti.

https://www.aljazeera.com/news/2015/9/12/storm-hits-mecca-with-devastating-consequences

Se il mondo musulmano non lo prende come avvertimento allora sono condannati. Gli dei hanno tenuto il conto di ogni statua spaccata, di ogni colonna tirata giù, di ogni conservatore ucciso. Un giorno ci sarà una tempesta che metterà fine a ogni tempesta e i musulmani dietro a queste atrocità conosceranno la piena, onnipotente forza di Baal.

Altre fonti in più:



 

Al Jilwah: Chapter IV

"It is my desire that all my followers unite in a bond of unity, lest those who are without prevail against them." - Satan

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