Nella firma dell'HPHC c'è una citazione della Bhagavad Gita. È impossibile che non sia sopravvissuta immutata fino a oggi. Ma possiamo leggerla attraverso un filtro. A me piace molto leggerla. HPHC non l'avrebbe inserita nella firma se non fosse adatta a noi.
Dalla mia comprensione, descrive la guerra contro l'ignoranza e come raggiungere i pianeti superiori dell'aldilà, e nel finale ti lascia fare la tua libera scelta.
Tutti i discorsi sulla rinuncia, sul vedere le cose come uguali e insignificanti, si basano su un'adorazione completa di Satya/Dio che è ogni cosa e tutte le cose, e nel rifiuto dell'ignoranza che distrugge e della passione fine a se stessa che genera sofferenza.
Se esisti nella Verità, sei nella saggezza e sei nell'ecstasi, vedi e vivi Satya in ogni cosa.
Felicità e tristezza sono uguali, come lo sono amici, famigliari, nemici e sconosciuti.
In pratica esistono "due" cose, Satya e l'ignoranza che si oppone a Satya.
Quando esisti in Satya, se ci pensi nulla ha davvero senso, neanche il respirare. Ma abbiamo dei limiti come creature materiali, e il rifiuto di ogni azione è impossibile.
Quindi per rimanere pienamente in Satya dobbiamo dedicare ogni azione a Satya, e anche alcune delle influenze della passione a Satya. Allenamento, mangiare, ricchezza, riproduzione, ecc... possono essere usate per rafforzarci affinchè possiamo adorare Satya in maniera migliore, ma non le facciamo per soddisfare un ego falso ed inferiore. Nella Bhagavad Gita, Lord Satana sotto il nome di Lord Krishna ci dice che non dobbiamo rifiutare di fare il lavoro Divino dettato dalle leggi superiori, e che chi non lo fà è influenzato dall'ignoranza.
La rinuncia di ogni risultato e il distacco dall'aspettarsi qualcosa in cambio, significano che dedichiamo quello che dobbiamo fare a Satya e non all'ego inferiore fine a se stesso che non porta a nulla.
Riguardo alla citazione dell'Alto Sacerdote, nella nostra esistenza in questo mondo riguarda questo:
"Siamo un'incarnazione di Satya, e in ogni epoca torniamo in questo mondo per portare Satya a tutti a seconda del contesto storico in cui siamo".
Per tutti comunque si tratta di avanzare, e continuerai a rinascere qui finchè non sarai abbastanza virtuoso da passare ad un livello di esistenza più alto nei mondi superiori.
Nella Bhagavad Gita viene descritto l'aldilà per le persone che vivono secondo X influenze e per X motivazioni.
Uno dei concetti più importanti è essere se stessi e vivere secondo la propria natura, ma nella Virtù e nella Saggezza.
La Bhagavad Gita può creare confusione se non riesci ad interpretarla, infatti molti possono vederci qualcosa di nichilistico o errato. Molto di quello che ho detto viene spiegato lì.
Per quanto riguarda il vedere amici e nemici come uguali, si tratta di vedere Satya dentro di loro e non le loro personalità che sono mutevoli e fine a se stesse, Satya e ciò che la promuove va bene, ma ciò che si oppone ad essa (ignoranza) deve essere distrutta.
Per quanto riguarda gli ebrei, anche loro usano conoscenze basate su Satya ma per scopi empi e ignoranti.
Senza Satya un'essere si dissolverebbe, e quando uno è molto distaccato da essa o la combatte, si apre a malattie, povertà e disgrazia, ma uno può evitarlo con mezzi artificiali fino ad un certo punto, che è ciò che il nemico ha fatto con i suoi rituali. Ma per fare questo in primis si sono arresi alla Conoscenza di Thoth, come scritto nel suo rituale.
Ugualmente, nessuna simpatia per loro, il loro livello di ignoranza si estende a tutti i livelli, come minaccia alle nostre vite.
Nell'Al-Jilwah, Lord Satana dice che chi si oppone a lui si sta facendo del male da solo.
A parte questo, ho iniziato ad includere alcune preghiere per i vari momenti e attività della giornata in sanscrito, che pregano Divinità Vediche e Induiste, che sono tutte manifestazioni e aspetti di Satya. Se vi interressa possiamo aprire un thread per quello.
Incoraggio comunque di ascoltare i video sopra e di riflettere sugli insegnamenti e di vederli in prospettiva come faresti con l'Al-Jilwah.