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[Trad-WDoI] Tutto il terrorismo è ebraico - Parte 8

Tradotto da:

All terrorism is Jewish:
Islamic State, Al-Qaeda, Muslim Brotherhood, Arab Spring, Osama Bin Laden and the ilk are all jew-owned, jew-run, jew-paid, and jew-packed on the top levels – full proof.

Tutto il terrorismo è ebraico:
Lo Stato Islamico, Al-Qaeda, i Fratelli Musulmani, la Primavera Araba, Osama Bin Laden ed i gruppi sono tutti proprietà ebraica, gestiti dagli ebrei, finanziati dagli ebrei, e imballati dagli ebrei sui livelli più alti – prova totale.


Tradotto da:

Osama is Jewish and Al-Qaeda is a Jewish front

Osama è ebreo e Al-Qaeda è un fronte ebraico


[Nota del traduttore: All’inizio dell’articolo vi era un’immagine che adesso non è più disponibile]

Scritto da www.daily.pk
Martedì, 03 Giugno 2008 16:29

Al-Queda potrebbe essere un’organizzazione ebraica e Osama bin Laden potrebbe essere ebreo. Questi sono i due punti che cercherò di chiarire in questo articolo. Questo non è un tentativo di scaricare la colpa sugli ebrei, di vittimizzarli o per renderli un capro espiatorio, qualcosa che è accaduto attraverso i secoli. Non è inteso essere un attacco agli ebrei o un’esercitazione di antisemitismo. È tuttavia inteso per sollevare domande.

Se il mio collegamento è indubbiamente corretto, che Bin Laden è ebreo e che Al-Queda è un’organizzazione ebraica, allora è anche vero che si possono trarre alcune conclusioni sugli ebrei in generale e sulla religione, l’ideologia, e la struttura sociale dell’Ebraismo vis-à-vis o dalla prospettiva degli ebrei, specialmente sul Giudaismo mondiale un fenomeno organizzato sociale e politico che ruota attorno alla nazione-stato dei giorni nostri di Israele, una nazione situata fisicamente nel Medio Oriente. Dice anche qualcosa sul milieu sociale che permetterebbe che tale fenomeno accada dentro l’Ebraismo ed il Giudaismo mondiale, nuovamente da una prospettiva non ebraica. Ciò non si intende in alcun modo come esaustivo. Intende equipaggiare i non ebrei e gli ebrei con una prospettiva realistica sul reame del possibile e fornire anche un’argomentazione convincente che molto di quel che è qui possibile esiste nei fatti. Ciò senza dubbio verrà letto, interpretato, e analizzato sia da ebrei che non ebrei. Quindi, quel che potrebbe essere provato come argomentazione persuasiva per alcuni potrebbe anche fallire nel far ragionare altri. Né è un esercizio semplice nella retorica. Ho scritto questo frammento per cercare di fornire nelle malattie sociali dei giorni nostri. Caveat lector. Il lettore stia attento.
[Nota del traduttore: Ho lasciato intatti i termini francesi “vis-à-vis” (faccia a faccia, di fronte) e “milieu” (ambiente). Ho anche lasciato intatto “Caveat lector” per evitare ripetizioni con la frase successiva]

Gran parte del materiale per queste conclusioni è stato estratto da due libri scritti dall’ex capo della sicurezza antiterrorismo Richard A. Clarke. I due libri sono intitolati Against All Enemies e The Scorpion’s Gate. Ho anche preso da altre fonti diverse, includendo Worse Than Watergate, di John W. Dean, III, The Two Faces of Islam, di Stephen Schwartz, e Ghost Wars, di Steve Coll.

I viventi sono qui

In un libro, un’audiocassetta ed un video di Ayn Rand intitolati We the Living, l’autrice cattura l’indomabile volontà di sopravvivenza del popolo ebraico nel titolo, e poi in una serie di libri, cerca di codificare questa “volontà” nella sua filosofia, chiamata Oggettivismo. Ciò è avvenuto in seguito all’Olocausto nazista della Seconda Guerra Mondiale, quando gli ebrei in Europa vennero sistematicamente radunati e uccisi dal Terzo Reich di Adolf Hitler. Una delle reazioni a questo evento è lo slogan che tutti sentiamo, “Mai più.” Mai più gli ebrei sarebbero stati ammazzati in tal modo. Ma questo non è l’unico prodotto dell’Olocausto. Per esperienza personale, ha anche generato un desiderio di vendetta. La mia ipotesi è che ciò avviene sia ad un livello cosciente che incosciente, tra i molti ebrei, specialmente gli ebrei prominenti negli Stati Uniti. Dove va a finire la rabbia? In contrasto all’insegnamento cristiano e musulmano del “perdona e dimentica”, il mantra ebraico in questo caso è “mai dimenticare”. Ma ciò non risponde comunque alla domanda, “Dove va a finire la rabbia?”

Mentre non dimentica, il compito di un filosofo ebreo è “godere” e “vivere la vita al massimo,” “–L’chai-em!” L’esistenza degli ebrei oggi viene quindi celebrata con la frase “Noi i viventi,” o la frase, “I viventi sono qui.”

Ma la frase “i viventi sono qui” è una dichiarazione che può essere fatta in lingue differenti. Mettendo da parte la domanda di quante lingue vi sono oggi su questo pianeta, le lingue principali degli ebrei sono poche. Assieme alle lingue mondiali principali come l’Inglese, il Francese, il Tedesco, il Russo, lo Spagnolo, e il Latino (adesso una lingua “morta”), si può notare una prominenza di Yiddish, Ebraico, Greco, Arabo e Aramaico nella storia culturale ebraica.

Così quando diciamo, “I viventi sono qui,” o “Noi i viventi,” possiamo dirlo in una o tutte queste lingue o una combinazione delle medesime, e questo può ancor essere una proclamazione dell’esistenza ebraica nel mondo odierno. Quindi, per esempio, potremmo combinare Ebraico e Tedesco nel pronunciare la stessa affermazione. L’Ebraico è ovviamente la lingua di Israele. Il Tedesco è la lingua da cui i sopravvissuti all’Olocausto sono emersi. Infatti, la combinazione Ebraico-Tedesco fa la dichiarazione, “I viventi sono qui,” molto più forte. È come dire, in altre parole, “Noi, che siamo i figli di Israele, e che siamo emersi dalla persecuzione della Germania nazista, siamo emersi ancora una volta trionfanti e tenaci, e siamo qui per rivendicare quel che è legittimamente nostro, come ordinato da Dio e strappato con le nostre mani, nonostante la Germania nazista. Noi rivendichiamo il diritto di essere qui – sia in Israele che in Germania – e in qualsiasi altro luogo decidiamo essere. Abbiamo conquistato i nostri avversari. Sopravvivremo. E nemmeno la Germania nazista può fermarci!” Questa sarebbe un’affermazione potente, specialmente se pronunciata in Tedesco, perché comporta anche la dichiarazione tacita, “Alla faccia tua, Germania!” Pertanto se l’affermazione, “i viventi sono qui” venisse tradotta in una combinazione di Ebraico e Tedesco, come sembrerebbe? Quale sarebbe la pronuncia?

Visitando la biblioteca pubblica e consultando un dizionario Ebraico-Inglese, ho imparato che “al chai” (pronunciato “al-khai”) potrebbe significare “i” più “viventi,” o “i viventi” in Ebraico. Ho anche scoperto che “da” si traduce in “sono qui” in Tedesco. Quindi, la frase “I viventi sono qui” sarebbe “al chai da”. Al Queda è scritto anche “al-Qaida” (Dean, Schwartz), che porta la stessa pronuncia di “al chai da.” Perciò, a seconda di come lo pronunciate, al Queda può significare “I viventi sono qui.”

La mia tesi è che al Queda, o al-Qaida (Dean, Schwartz) è una frase che ha un doppio significato.
Da una parte, il significato della frase “al Queda” è quello conosciuto convenzionalmente. È un’organizzazione terrorista responsabile per gli attacchi dell’11 Settembre – o così ci hanno detto – e Osama bin Laden è il suo capo. Significa “la fondazione” in Arabo. Questa al Queda ovviamente rappresenta una rete clandestina internazionale di arabi musulmani che sono coinvolti nella jihad, o guerra santa, contro gli Stati Uniti, Israele, ed i loro allieti. O così ci dicono.

In realtà, tuttavia, questo è solo parzialmente vero ed è l’unica parte della storia. Il nome al Queda è uno strumento di reclutamento. Si, viene usato per trasmettere il nome di un’organizzazione in Arabo che significa “la fondazione.” Ma è ciò che questa frase fa che è importante, non il suo significato. La frase viene utilizzata per indurre, invogliare, e subornare giovani arabi musulmani maschi nell’unirsi ad una jihad e coinvolgerli in atti di terrorismo. Sia la frase che l’organizzazione così sono riuscite nel canalizzare l’odio in violenza – violenza organizzata.

Secondo Richard A. Clarke in Against All Enemies, questa al Queda è un’organizzazione ebraica creata e gestita da ebrei leali a Israele. Questa al Queda recluta, tenta, genera odio, e poi usa gli arabi musulmani. Genera e poi manipola e canalizza questo odio nei giovani arabi musulmani maschi e poi lo dirige contro i suoi bersagli scegliendo nella forma di violenza. Utilizza la religione – l’Islam Wahhabita, una forma aberrante dell’Islam respinta dal 90% del mondo musulmano, per compiere questo fine. Clarke argomenta che l’Islam Wahhabita è stato iniziato da ebrei arabi che sono stati nutriti, favoriti, e promossi dal casato dei Saud dal 1700.

Clarke insinua che i Saud sono in realtà ebrei che vivono in Arabia Saudita sotto totale segretezza e sotto la copertura di essere nominalmente e esteriormente arabi. Anche se sembrerebbe una contraddizione nei termini, Clarke propone che Osama bin Laden sia un ebreo dell’Arabia Saudita. Così come il Principe Turki Al-Faisal, l’ex capo dell’intelligence saudita, il principe saudita Bandar, l’ambasciatore saudita degli Stati Uniti, e il padre di Bandar, il Ministro Saudita della Difesa, come descritto nei libri di Richard A. Clarke’s, Against All Enemies e The Scorpion’s Gate.

Clarke implica che questa “al Chai da” potrebbe essere la risposta del Mossad israeliano al terrorismo arabo anti-Israele. Invece di fuggire o combattere il terrorismo arabo, la strategia qui è di “prendere il toro per le corna,” ricanalizzarlo, e controllarlo. La strategia è di indurre gli altri alla tentazione, una nozione che sarebbe considerata non cristiana perché è in conflitto con la parte della preghiera al Signore che dice, “Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male, Amen.” Ma non scordiamo che gli ebrei non sono cristiani e che Israele non è una nazione cristiana. Poiché la preghiera al Signore presuppone che Gesù è il Signore, e gli ebrei non credono, non vi è conflitto. Questo è qualcosa che la maggior parte dei cristiani contemporanei e i cosiddetti cristiani non se ne rendono conto. Negli insegnamenti rabbinici, (la legge rabbinica), non è considerato immorale o contrario alla legge di Dio indurre qualcuno in tentazione – specialmente quando quel “qualcuno” è il tuo avversario. L’insegnamento è semplice e chiaro: se sei contro di me, ti butterò giù – in qualunque modo Io possa. Punto. Il modo più creativo di usare l’energia di qualcun altro contro di lui, come nel Tai-Chi. In questo modo, è possibile indurre qualcuno ad abbattere sé stesso piuttosto che ricorrere al dover abbattere qualcun altro da solo. La parte migliore di questo mezzo è, che sfugge all’attenzione dello sguardo pubblico. In apparenza, non avete fatto nulla; - hanno fatto da soli. In questo modo, lo scopo di al Queda è di usare l’odio degli arabi verso Israele contro loro stessi in tal modo che buttino giù loro stessi. Così, al Queda induce gli altri in tentazione e poi utilizza o ricanalizza il loro odio per uccidere altri che sono nemici su scelta di al Queda. Utilizza l’odio degli altri (arabi musulmani) per indurre o subornarli per uccidere e portare avanti atti di terrorismo, e queste uccisioni vengono eseguite per servire coloro che controllano l’organizzazione – o che pensano di controllare l’organizzazione. Perlomeno, questo fu lo scopo dell’organizzazione quando venne creata.

Quando è stata creata al Queda e com’è nata? Ah, questa è un’altra domanda, a cui arriverò tra un momento. Ma prima, volevo mostrarvi che ci sono due significati dela frase al Queda. Questo è il primo: Al Queda è l’organizzazione terrorista dietro l’11 Settembre. O così ci hanno detto.

Il secondo e meno conosciuto significato di al Queda è “al-chai da,” I viventi sono qui. È una proclamazione dell’indomito spirito ebraico, da Abramo a dopo la Germania nazista, e poi dire “Alla faccia tua, Germania!” Questa frase tiene un significato speciale quando viene inteso come, “I viventi sono qui” per gli ebrei contemporanei. Molti ebrei non istruiti, tuttavia, non hanno idea di questo significato. La difficoltà per gli ebrei è che il significato della frase può essere insegnata solo in un culto della segretezza. Questo mette di certo un freno al “diffondere il verbo” agli altri ebrei, specialmente a coloro che non credono che gli ebrei devono vivere in segretezza. Ma per molti ebrei, che vivono in segreto non è niente di grave. Gli ebrei lo hanno fatto per migliaia di anni per paura di persecuzione. E gli ebrei arabi sauditi (non è una contraddizione del termine) vivono ancora oggi in segretezza. In un modo o nell’altro, gli ebrei vivono ovunque in segretezza, secondo il parere dei più ortodossi, (se uno è ebreo), più uno vive a una variante con le opinioni prevalenti della società nel suo complesso, eccetto in Israele. Col mondo che diventa più Ortodosso, tuttavia, questo corso sta cambiando.

Osama bin Laden: L’ebreo arabo saudita?

Immediatamente dopo gli attacchi del 11 Settembre, il Presidente Bush ha permesso a Osama bin Laden di cavarsela (assieme a migliaia dei suoi parenti stretti – tutti arabi sauditi). Com’è possibile? (Vedere Fahrenheit 9/11).

Il Presidente Bush ha poi dato a Osama bin Laden due mesi di vantaggio prima di inseguirlo e bombardare l’Afghanistan. Com’è possibile? (Vedere l’intervista registrata a Richard Clarke su CNN su Fahrenheit 9/11).

Ad un certo punto nella “caccia per al Queda,” il Presidente Bush ha adottato l'atteggiamento che non ci ha pensato molto a Osama bin Laden o al suo luogo di residenza o di arrestarlo. Invece, il Presidente ha insistito che, “È stato marginalizzato.” Com’è possibile? (Fahrenheit 9/11). Com’è possibile che l’uomo che è il capo di un’organizzazione terrorista responsabile per gli attacchi del 11 Settembre possa in qualche modo non essere più nella mente di un “presidente di guerra?” (Fahrenheit 9/11). Com’è possibile che il Presidente, il più alto funzionario delle forze dell’ordine della nazione, non possa più percepire che è importante abbastanza da tenere ciò in primo piano nella sua mente? È assolutamente incredibile, ma questo non solo è possibile ma in realtà ne è il caso.

La domanda poi diventa, quali motivi avrebbe avuto George W. Bush per fare queste cose? Ve ne sono molti. Ma pochi sono riusciti ad attirare l’attenzione del pubblico. La spiegazione più logica per il comportamento del Presidente George W. Bush con rispetto a tali domande è: Osama bin Laden e George W. Bush lavoravano insieme.

Ora vale la pena dare uno sguardo su come ha avuto origine al Queda e com’è nata. Come spiega Clarke in Against All Enemies, Osama bin Laden ed il suo originale “Esercito di arabi” nacquero quando l’USSR stava occupando l’Afghanistan nel 1986. Al tempo, erano chiamati con vari nomi: gli Arabi afghani, i Guerrieri afghani, i Combattenti per la libertà afghani, e i mujahedeen (o “muj” per abbreviare). Vennero armati dalla CIA per respingere i sovietici.

Richard A. Clarke, sotto la direzione di vari ebrei americani prominenti leali ad Israele nelle posizioni elevate del governo degli Stati Uniti durante l’amministrazione di Reagan e assistito dall’allora Vice Presidente George Herbert Walker Bush, hanno armato Osama bin Laden e il suo “Esercito di arabi.” (Vedere Clarke, Against All Enemies). All’epoca, Richard A. Clarke stava lavorando al Dipartimento di Stato sotto la direzione di Leslie Gelb e Morton Abramowitz. Nel Dipartimento di Difesa, Richard Perle e Caspar Weinberger erano i decisori. Willam Casey era il capo della CIA. In Against All Enemies, Clarke descrive come il governo degli Stati Uniti, sotto le direzioni di questi individui, fornirono ad Osama bin Laden e ai suoi combattenti mujahedeen degli Stinger, missili di produzione statunitense sparati a tracolla con infrarossi alla ricerca di missili antiaerei. Clarke dice che ciò fece pendere l’ago della bilancia a favore dei mujahedeen. I missili vennero usati per abbattere elicotteri d’attacco sovietici che terrorizzavano i mujahedeen.

Clarke fa un caso conclusivo in Against All Enemies che l’unico modo per questi quattro prominenti ebrei americani nel governo federale dell’epoca - Gelb, Abramowitz, Perle, e Weinberger – hanno equipaggiato un “esercito di arabi” coi missili Stinger – è se l’intera operazione dei combattenti mujahedeen - “l’esercito di arabi” – era gestito dagli ebrei. La persona al vertice delle organizzazioni mujahedeen era Osama bin Laden. Negli anni 1980, dei prominenti ebrei americani erano ossessionati con gli arabi. Israele era spaventato a morte di loro. La mia tesi qui è che in questo scenario, “non è possibile” che Leslie Gelb, Morton Abramowitz, Richard Perle, e Caspar Weinberger avessero armato un “esercito di arabi” a meno che gli ebrei fossero in pieno controllo dell’intera operazione.

Richard A. Clarke rivela nel suo libro Against All Enemies che l’idea di mettere Osama bin Laden in carica, così come creare un “esercito di arabi,” venne dal Capo dell’Intelligence Saudita, il Principe Turki Al-Faisal. Poiché l’idea venne dal Principe Turki, in questo scenario, anche il Principe Turki sarebbe dovuto essere ebreo, e un ebreo leale ad Israele.

Alla fine della “Guerra arabo afghana,” l’occupazione sovietica dell’Afghanistan, Osama bin Laden e i suoi combattenti per la libertà arabi afghani (i mujahedeen) fecero con gli Stinger rimasti sotto copertura un’esplosione al sito delle munizioni che “scosse per ore la città vicina di Rawalpindi.” (Mia enfasi aggiunta – Vedere Clarke, pagina 50, Against All Enemies). Clarke avverte il lettore all’inizio di Against All Enemies dicendo, “Il lettore attento noterà…” (Pagina xii), ma ciò avverte il lettore al fatto che ha nascosto dettagli succosi all’interno del testo che richiede una lettura ravvicinata per essere pienamente compreso. Ovviamente, se fosse stata un’esplosione, non avrebbe “scosso per ore la città vicina di Rawalpindi.” Clarke è cauto nel rivelare fatti che sono stati riportati – come sono stati riportati. Questo lo protegge dall’accusa di diffondere materiale classificato. L’unica spiegazione perché sono avvenute per ore le scosse al suolo è a) vi fu un terremoto insolitamente lungo, o b) questo scuotimento del suolo venne causato da camion pesanti che vennero usati per trasportare l’artiglieria – inclusi gli Stinger. Clarke dice a pagina 50 “alcuni non sono stati registrati.” L’unica entità capace di fare a meno di questo deposito di artiglieri in camion pesanti furono i sovietici. L’unica spiegazione logica per questo è che il KGB ne era dietro. Clarke dice, “Non potrei mai provare che i sovietici ordinarono queste due azioni… ma sapevo nelle mie ossa che l’avevano fatto.” (Pagina 50). Due cose. Primo, ha detto tutto tranne che furono i sovietici. Secondo, ha fornito a sé stesso una “fuga” dicendo, “Lo sapevo nelle mie ossa.” Questa è un’espressione, ma non può essere presa alla lettera per ovvie ragioni. (La concentrazione della conoscenza umana è il cervello, non le proprie ossa.)

Questo passaggio in Against All Enemies contiene anche un riferimento all’ambasciatore statunitense Arnold L. Raphel, che, assieme al “governatore militare del Pakistan” venne ucciso in uno “incidente aereo inspiegabile” subito dopo l’esplosione che “scosse per ore la città vicina di Rawalpindi.” Clarke spiega ciò in The Scorpion’s Gate. Rivela per inferenza che la CIA si è ritorta contro Arnold Raphel ed il governatore del Pakistan per il furto del deposito di munizioni, specialmente gli Stinger. Ciò significa che la CIA ha stabilito che anche loro erano coinvolti. Ora abbiamo Arnold Raphel, un nome molto ebraico, coinvolto nella scomparsa deli Stinger rimasti. Abbiamo il coinvolgimento del KGB. Abbiamo il governatore militare del Pakistan coinvolto. Ecco la mia analisi su ciò: secondo lo scenario di Clakre, anche il KGB è stato controllato da ebrei leali a Israele, che aiutarono i mujahedeen controllati dagli ebrei ad andarsene con le armi. Anche il governatore militare del Pakistan doveva essere ebreo, e un ebreo leale a Israele. La CIA, sentendo l’odore del tradimento, ha assassinato sia il governatore militare del Pakistan che l’ambasciatore Arnold Raphel in una ritorsione, come dice Clarke in Against All Enemies.

Clarke rivela poi in Against All Enemies di come gli Stinger sono stati ritrovati in Somalia e vennero usati per abbattere un elicottero statunitense dell’infame incidente “Black Hawk Down”. Da allora, bin Laden stava aiutando il signore della guerra somalo Farah Aideed. L’implicazione o l’idea qui è che anche Farah Aideed era un ebreo leale ad Israele, che fingeva di essere musulmano.

Fonte:
Pakistan Daily. Osama Bin Laden Al Qaeda Jewish
 

Al Jilwah: Chapter IV

"It is my desire that all my followers unite in a bond of unity, lest those who are without prevail against them." - Satan

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