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[Trad-WDoI] Supremazia bianca

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White Supremacy

Supremazia bianca


Tradotto da:

Eurasianism: White Genocide Theory


Eurasianismo: Teoria del Genocidio bianco

L’Eurasianismo o Teoria eurasiatica è un’ideologia che può essere espressa in una singola aspirazione: meticciamento con la razza gialla, il VOLUTO risultato di ciò è il Genocidio bianco e la completa eliminazione della Cultura bianca dalla faccia della Terra e dalla memoria della posterità.

Per metterla succintamente. Il gioco tartaro-mongolo, ovvero il giogo della razza gialla sulla razza bianca, lo stupro di massa delle donne bianche, la morte degli uomini bianchi, la dissociazione forzata dei nobili bianchi dai mongoli ed altre conseguenze – tutto ciò è esistito, ma era tutto BUONO. Le forma tirannica di governo che abbiamo avuto dalla “yasa” di Gengis Khan, feudalesimo, servitù della gleba, monarchia assoluta – è tutto BUONO. Buono quanto il fatto che i comunisti hanno rivitalizzato la stessa cosa in Russia, uccidendo lo Zar Alessandro II, che voleva dare al paese una costituzione, uccidendo lo stato di diritto nascente, distruggendo i valori occidentali, e riportando la tirannia.

Da un articolo di V.V. Bureg. Comprensione del giogo tartaro-mongolo nella storicità eurasiatica
“Dal concetto eurasiatico della storia russa seguì un’altra conclusione di vasta portata. Dallo stesso punto di vista, anche l’Unione Sovietica era una potenza che compiette funzioni “eurasiatiche”, cioè, l’implementazione dell’unificazione dello sviluppo del piano eurasiatico.”

[29] Savitsky P.N. Geopolitical notes on Russian history. С. 322.
[30] Savitsky P.N. Eurasian concept of Russian history. С. 126.
[31] Vedere per esempio la Letter of P.N. Savitsky to P.G. Struve of 5.11.1921 in: Savitsky P.N. Continent of Eurasia. С. 272-275.

Dal punto di vista dell’Eurasianismo, l’obiettivo in sé è di mantenere il popolo russo in schiavitù al dio ebraico, per rafforzare la posizione della Giudeo-Ortodossia, e precisamente per questo obiettivo ebraico fu l’essere schiavi dei tartari-mongoli per tre secoli, ed il perdere la libertà, i diritti umani e i valori culturali slavi per sette secoli, con un tentativo fallito dei Romanov di passare attraverso le finestre in Europa o rivitalizzare la forma costituzionale del governo.

L’eurasianista Vernadsky condanna la lotta di Dmitry Donskoy per l’indipendenza del popolo russo e la vittoria alla Battaglia di Kulikovo perché a portato al rafforzarsi della posizione della razza bianca, e consecutivamente ad un indebolimento della posizione della Giudeo-Ortodossia e dei valori tirannici degli ebrei e delle razze sporche.

“Per il suo ingegnoso ed ereditario stile storico Alessandro comprese che nella sua area storica il pericolo principale all’Ortodossia ed all’identità della cultura russa minacciata dall’Occidente, non dall’Oriente, dal Latinismo, non dal Mongolismo. Il Mongolismo portò schiavitù al corpo, ma non all’anima. Il Latinismo minacciava di distorcere l’anima stessa. Il Latinismo era un sistema religioso militante, che cercava di portare la fede ortodossa del popolo russo sotto il loro controllo, e di ricrearla secondo il loro stesso volere. Il Mongolismo non era affatto un sistema religioso, ma solo culturale e politico. Ha portato con sé leggi civili e politiche (Chingisov yasa), ma non religiose e di chiesa.”[15].
[15] Vernadsky G.V. Two feats of saint Alexander Nevskiy. С. 326.

L’eurasianista Savitsky ammette che il termine “Eurasianismo” letteralmente indica la dissociazione con la predominanza delle razze sporche gialla e meticcia nera e gialla (“CIS countries”), il che significa che il Movimento eurasiatico indica la stessa cosa per la Russia come il Movimento paneuropeo fa per l’Europa.

“In termini geopolitici il potere di Tamerlano è già così interessante per gli storici russi che in ogni caso più della metà (in termini di spazio) delle lande subordinate a Tamerlano divennero parte dell’Impero Russo. Il nuovo coinvolgimento della Russia nel potere mongolo fu, secondo Savitsky, “di grande importanza sistematica. Segnò l’appartenenza della Russia “a quel mondo storico, che [noi] chiamiamo il Mondo eurasiatico.”[21]
[21]Savitsky P.N. Geopolitical Notes on Russian History. С. 309-310.
“L’uomo del futuro sarà di razza mista. Le razze e le classi esistenti svaniranno gradualmente col tempo, lo spazio e il pregiudizio. La razza eurasiatica-negroide del futuro, in apparenza ricordante gli antichi egizi, arriverà e sostituirà la distinzione di nazione con la distinzione di individui.”
– Praktischer Idealismus (Idealismo pratico)
Coudenhove-Kalergi

Non sorprende che i giudeo-ortodossi traditori della razza finirono col diventare uno strumento dell’intelligence sovietica – hanno scelto il dio ebraico alla purezza razziale e culturale del popolo russo, che ancora una volta prova che il comunismo è il risultato logico del Cristianesimo:

”Savitsky considerava le insurrezioni rivoluzionarie come delle “mutazioni” dolorose che, tuttavia, “non rompono la continuità della linea genetica, non distruggono la tradizione.”[29] Ha anche notato che nell’Unione Sovietica vi è una chiara “rinascita della ‘leva’ e un inizio della ‘servitù’” datati dal Periodo mongolo della storia nazionale[30]. Perciò, nonostante il suo rifiuto di principio dell’ideologia comunista, Savitsky aveva un certo rispetto per la costruzione dello stato dei bolscevichi. Credeva anche che le idee comuniste moriranno abbastanza rapidamente e il suo posto lo prenderà organicamente l’idea eurasiatica. Tale attitudine verso l’Unione Sovietica alienò gran parte dell’emigrazione russa, e vennero etichettati come “nazionali bolscevichi”. Gli eurasiatici stessi, tuttavia, non protestarono particolarmente contro questo appellativo[31]. È tipico che l’ala sinistra del movimento nella seconda metà del 1920 divenne pro-sovietica e divenne gradualmente uno strumento dei servizi esteri dell’intelligence sovietica.

Contrariamente alle false voci, l’Eurasianismo supporta e promuove l’islam, il terrorismo, l’ISIL e fenomeni simili. Il tutto per la stessa ragione – stanno facendo piacere più al dio ebraico che alla civiltà. E anche molto aperto e diretto, promuove il Genocidio bianco, solo perché distruggendo l’uomo bianco si può distruggere la sua civiltà.

L’ideologo principale eurasiatico principale in Russia, Alexander G. Dugin ammette che l’uomo bianco ha costruito la civiltà, diede al mondo tutte le tecnologie moderne, tutte le scoperte, tutti i traguardi, e tutto ciò che ora abbiamo e chiamiamo: convenienza, lusso, buona vita, economia, grandi opere d’arte, scoperte scientifiche, progresso, igiene, comfort, diritti, libertà, ecc. e per distruggere tutto ciò bisogna distruggere l’uomo bianco.

Alexander Dugin, capo del Partito Eurasia. “Sono per i neri. La civiltà bianca – i suoi valori culturali, i suoi falsi, modelli anti-umani del mondo che ha costruito – hanno fallito. Tutto si sta dirigendo verso l’inizio di un pogrom bianco su scala planetaria. La Russia si salva solo per il fatto che noi non siamo puramente bianchi. Multinazionali che rapinano, opprimere e sopprimere tutti gli altri, MTV, blu e rosa – questi sono i frutti della civiltà bianca di cui dobbiamo sbarazzarci. Quindi io sono per i rossi, i gialli, i verdi, i neri – solo non per i bianchi. Mi schiero col popolo dello Zimbabwe con tutto il mio cuore.

Alexander Dugin
Euro scimmie
Video http://poznavatelnoe.tv/dugin_euromonkey
Parte da Eurorazzismo
Video http://poznavatelnoe.tv/dugin_eurorasizm

Alexander Dugin è un professore dell’Università di stato di Mosca, leader del Movimento eurasiatico internazionale, filosofo, scienziato politico, sociologo,

Questo libro, “Il concetto eurocentrico delle politiche mondiali,” è dedicato ad esporre il razzismo occidentale. Dal punto di vista filosofico, dal punto di vista antropologico, dal punto di vista sociologico, dal punro di vista della scienza politica, secondo la mia opinione, è un’opera preziosa, che merita di essere tradotta, disseminata e studiata ovunque. Mostra, questo libro, in maniera molto convincente che tutti modelli di relazioni internazionali, tutte in generale, di tutte le scuole: realismo, liberalismo, Marxismo ed anche l’antimperialismo di Edward Said o il neomarxismo di Wallerstein, sono tutti costruiti sul principio di razzismo assoluto. Che abbiamo a che fare con un modello razzista.

- Dritto fino al ‘45, quando tutte queste teorie vennero accompagnate da un riferimento alla razza bianca e la sua immutata superiorità sulle altre razze.

- Ed il razzismo subliminale dopo il 1945, quando il razzismo diretto non fu più possibile dopo la storia di Hitler. Allora il razzismo divenne subliminale e in questo razzismo in senso ampio Hobson vede la “Teoria dei diritti umani”, nella globalizzazione moderna, nella democratizzazione moderna, in generale in ogni tesi, in ogni gesto e in ogni teoria occidentale che persiste fino ad oggi.

Pertanto, questo libro, che a me sembra che abbia bisogno di essere tradotto in cinese per i nostri amici cinesi, ha bisogno di essere tradotto in spagnolo o in portoghese per i nostri amici dell’America Latina. Quindi questo libro è una rivoluzione. Poiché mostra che sotto il pretesto della democrazia, della libertà e del dialogo tra civiltà, l’Occidente incita ad un modello di una visione mondiale razzista, imperialista, sciovinista, misantropa in tutte le sue forme, includendo gli agnelli più innocenti, come i pacifisti e i liberali. Loro sono razzisti non meno di coloro che sono già quasi d’accordo.

Spiegherò adesso un pochino riguardo al modello base di cui parla Hobson, così che voi possiate vedere lo scopo di questa critica al razzismo e alla sua struttura, il concetto dell’antirazzismo Hobsoniano. Hobson comincia attirando l’attenzione sullo schema base che era in effetto sull’antropologia alessandrina fino ai primi del 20° secolo, e che generalmente servì come la tassinomia normativa per tutti i tipi di società. Venne guidata formalmente da Lewis Morgan, l’antropologo americano, ma subliminalmente, inconsciamente, questo concetto fu presente ed è presente in generale nella comprensione, anche prima di Morgan, dei tipi di società occidentali e dei tipi di civiltà.

Che cos’è questa tassinomia.

L’idea che vi sono 3 tipi di organizzazione della società, quelle di base, alle quali tutte le altre vengono ridotte:

Il 1° tipo è lo stato di selvaggio. Lo stato di selvaggio delle tribù primitive barbare viene visto come il modello evoluzionista dell’antropologia come lo stato dell’orda primordiale o del branco umano. Nel suo stato di transizione tra un gruppo di scimmie (una comunità di scimmie) ed una, propria, società umana. Questo stato selvaggio, che viene visto come lo stato base, iniziale, infantile dell’umanità, ha le sue particolari caratteristiche:

- Assenza di uno stato,
- Mancanza di scrittura,
- Mancanza di una cultura chiaramente differenziata, differenza sociale, divisione del lavoro nella società.

Questa è la società arcaica di cui si occupa l’antropologia classica, culture non scritte. È uno stato di selvaggi.

Il 2° stato da cui emerge questa umanità arcaica nel prossimo stadio è lo stato di barbarie. A questo punto, gli imperi emergono centralizzati con una differenziazione abbastanza forte, ma che continuano ad essere debolmente riflessivi con culture sottosviluppate e modi di produzione piuttosto inefficienti.

Hobson introduce tale concetto come istituzione, che può essere interpretata sia come mezzo di produzione che come strategie efficienti. Pertanto, le società barbariche sono caratterizzate dal cosiddetto concetto di istituzione predatoria, che sarebbe, un mezzo predatore di produzione. I forti prendono dai deboli, prendono per loro stessi. Forti clan, le caste, lo stato, forse gruppi autoritari, le proprietà, le guerre nella società – prendono dai deboli e costruiscono le loro ricchezze e povertà sulle basi per i deboli, lo strato oppresso. Questa è l’istituzione predatoria - un mezzo predatore di produzione, in contrasto con l’istituzione di basso di livello, che sarebbe, produzione inefficiente, quando la gente trova scavando qualche cicca con le loro mani: scavare, mangiare, scavare di nuovo. Ciò viene chiamato istituzione di basso livello, è inefficace in tutto, perché per camminare qui …..

O per esempio cacciare con le trappole senza lance ed archi viene chiamato istituzione di basso livello, perché con l’arco potete centrare un uccello o uno scoiattolo da un albero, ma con le trappole vi sedete e vi annoiate finché non lo prendete. Questa è istituzione di basso livello. Dopo viene l’istituzione di basso livello.

E finalmente, il 3° tipo, che viene chiamato civiltà, che è caratterizzato dall’istituzione elevata – un alto livello di cattura, un’alta laurea di cultura, l’autoriflesso.

Questi 3 tipi di società vengono gestiti tra loro stessi in un doppio sistema di gerarchia tassonomica. Che sarebbe, duale: diacronica e sincronica.

Dal punto di vista i quella sincronica, lo stato selvaggio è il precedente, stadio preliminare delle barbarie, mentre lo stato di barbarie è lo stadio preliminare della civiltà. Quindi, lo stato di selvaggio è alla base da tutti i punti di vista.
L’uomo selvaggio è selvaggio, selvaggio, liquame, è completamente un quasi animale paragonato all’uomo civilizzato. È un uomo nel primo stadio di tale stato di salute mentale. È paragonato ai bambini, agli schizofrenici, agli idioti, e alle scimmie. È un misto tra l’idiota e la scimmia, il che rappresenta il selvaggio. Ecco il selvaggio, uomo selvaggio, selvaggio, selvaggio.
[Nota del traduttore: “Liquame” è in inglese “sewage”. È probabile che il post originale stesse facendo un gioco di parole.]

Il 2° è l’uomo barbaro. L’uomo barbaro assomiglia all’uomo normale nei termini di questa teoria, ma non è ancora all’altezza. Perché egli non riflette, si muove coi suoi complessi personali, coi suoi desideri, coi suoi appetiti, che possono venire solamente limitati dalla forza opposta. Questo è il tipo barbaro.

E la civiltà, dove il logos, la filosofia, il pensiero, la cultura, il comprendere gli altri, ed un’alta efficienza di processi socioeconomici entrano in gioco.

Pertanto, questi 3 tipi di società non sono eque. Questi 3 tipi di società sono:

- Civile: bellissima e meravigliosa
- Barbarica: deplorevole, feroce, negativa.
- Selvaggia: È completamente rabbiosa. Crolla senza rialzarsi, piange e basta.

Quando l’uomo civilizzato vede un selvaggio, dice: come accidenti hai fatto, mio caro. Intendo, ovviamente, è essenzialmente un atteggiamento nei confronti di un cane qui, o di qualche bambino che non diventerà mai un adulto. Diventerà comunque un adulto – ok, ma non sarà affatto tale. Quindi è una vera disgrazia in famiglia, per i genitori. È un selvaggio.

Pertanto, la domanda se i selvaggi delle società arcaiche appartenevano alla specie umana fu acuta nell’era delle scoperte geografiche. E nel 16° secolo, solo il Papa di Roma, con la sua bolla, li classificò come umani. Un altro notevole esempio: si scopre che un pigmeo venne catturato nei primi del 20° secolo (un giovane pigmeo, abbastanza rimarchevole senza denti), trasportato allo zoo americano e per lungo tempo (era, credo, fino al 14° anno) venne mostrato in una gabbia nella teoria dell’evoluzione naturale. Finché un pastore americano non intercedette per lui, chiedendo che venisse liberato. Morì di noia dopo un po. In ogni caso, questo è adesso un caso storico – nella America benedetta, democratica, civilizzata del 20° secolo, che priva di pietà per questo pigmeo, lo misero in una gabbia. Lo fecero, tuttavia, mettendovi anche Ezra Pound in seguito. Egli stesso credeva fosse uno zoo. Ecco che dove c’è interesse nel settore bancario, vi è uno zoo. Così fu uno sforzo. Ma il pigmeo non stava combattendo la schiavitù d’interesse, stava solo vivendo lì, camminando attraverso i suoi stessi boschi, venendovi portato, messo in mostra accanto alle scimmie nel 20° secolo! Questo è certamente forte e dimostra come la società civile tratta i selvaggi.

Ed ora un punto interessante. Sincronicamente – queste società non sono eque.

E come sempre:

- La civiltà è buona,
- le barbarie sono deplorevoli,
- lo stato di selvaggio – beh, nulla.

Di conseguenza, nella prospettiva diacronica, ogni cosa, tutta la storia viene vista in questo modo: la transizione dallo state selvaggio a quello barbaro, da quello barbaro a quello civilizzato. E questa è l’unica via della storia. L’intera storia è solo in questa maniera. Ovviamente, potreste indugiare sul livello di selvaggio, potreste temporeggiare nelle barbarie, potreste rimanere in tale stato per molto, molto tempo, ma la strada è la stessa – tutti si muovono verso la civiltà. Quindi vi è ancora una teologia temporale di queste tre società, vi è la loro gerarchia, e la loro teologia.

Alla fine, queste coincidono nel trionfo della civiltà moderna, occidentale, europea, che è la più moderna e la più elevata. È così, il tempo e lo spazio convergono nell’Occidente. Questo è ciò che Hobson chiama eurocentrismo.

E l’eurocentrismo opera con questo concetto di 3 tipi di società di scopo e gerarchia verticale, come impostazione di base. Tutte le società vengono gradate in questo modo. Perché ciò è specialmente importante nella relazioni internazionali. Perché questa premessa rivela sé stessa molto vividamente dove noi stiamo parlando riguardo gli stati differenti, riguardo persone differenti, nella sfera tra le persone. Da qualche parte, all’interno di una società singola, non è così ovvio, così evidente. Si, viene insegnato nelle scuole. Si, è ciò su cui le nostre scienze umanistiche, tecnologiche sono costruite. È una presunzione che la nostra condizione culturale sia occidentale o sotto influenza occidentale (l’intero mondo opera con ciò). Ma non è così chiaro.

Quando ci spostiamo alla sfera delle relazioni internazionali, allora questo indice assegnato a questa o quella società inizia ad avere un impatto molto serio, fino al livello legale. Allora Hobson introduce il concetto di sovranità di base o graduata.

Il principio della sovranità è un principio moderno, un principio di civiltà. È imposto su tutti al giorno d’oggi: tutte le nazioni, tutti gli stati.

- Ma se la nazione è civilizzata, la sovranità è completa.

- Se la nazione è barbarica, ha una sovranità di base. Così, viene riconosciuta, ma viene trattata con sfiducia dalla civiltà occidentale – se userà questa sovranità nel modo giusto, come facciamo noi, o nel modo sbagliato come barbaro, predatore, da istituzione predatoria. Questo deve essere monitorato e in qualche modo riduce l’ammontare di sovranità.

- E riguardo alla sovranità hawaiana, o la sovranità dei popoli africani? È chiaro che ciò sia solo una sovranità nominale.

E l’Occidente, il modello internazionale, che opera – “tutti gli stati dell’ONU sono uguali”, in pratica in un’azione concreta, l’organizzazione giornaliera delle relazioni diplomatiche introduce il criterio “civiltà, barbarie, stato di selvaggio” per risolvere qualsiasi problema: umanitario, diplomatico. Ecco, un modello operabile, che non è segnato da nessuna parte, ma che manifesta sé stesso nell’eurocentrismo. L’eurocentrismo, che manifesta sé stesso nelle relazioni internazionali inequivocabilmente.

E poi Hobson dice che tutte le teorie delle relazioni internazionali, con le quali operiamo, in generale, tutte sottostanti sono costruite con questo schema. Che vi è un solo movimento storicamente, un movimento verso la civiltà. Gli imperialisti dicono così, gli antimperialisti dicono così, e tutti i rappresentanti opposti all’egemonia occidentale vogliono costruire una nazione stato come in Occidente, vogliono costruire una civiltà, essere accettati come civiltà, così che non vengano più visti come barbari, figuriamoci selvaggi.

Eccolo, il processo della modernizzazione, rafforzare la sovranità nazionale è già un concetto razzista derivato da questo principio di gerarchizzazione e dal tempo e lo spazio. Questa è, la combinazione sincronica di questi tre tipi di civiltà e l’affermare che questa logica della storia è semplicemente l’unica indispensabile.
E poi, “Hobson dice, “sapete come, prima del ‘45, come questo schema veniva classificato?

E molto semplicemente:

civiltà = bianca,
barbarie = gialle,
e stato selvaggio = nero.

Ed infatti questo intero modello venne costruito sul principio dell’uomo bianco che brucia il tempo. Che sarebbe, l’uomo bianco è il portatore della civiltà e viceversa. Guardate: il portatore della civiltà è l’uomo bianco. Michael Jackson è tecnicamente nero, ma vuole essere nella civiltà, quindi si dipinge la faccia e diventa bianco. Come i titani che strisciarono verso Dioniso così che gli dei non li notassero, si dipinsero la loro faccia col lime, e loro li ammetterono nell’Olimpo. In altre parole, bianco è uno stato sociale.

Ero sorpreso anch’io, perché in Brasile incontrai fascisti neri, razzisti neri. Erano neri, ma credevano di essere ariani, perché fu una questione sociologica.

- Sono un ariano nero (legge Haushofer qui).
Non capisce nemmeno che è nero quando gli dico tutto ciò:
- Riguardo a questo?
Lui dice:
- Riguardo cosa? Sta giocando con un pallone da basket da solo, dice: Haushofer (perfettamente calmo), beh, Larouche.

Non riuscì a comprenderlo per molto tempo. Poi i brasiliani mi dissero: non hanno alcun razzismo, assegnano una sorta di indice in termini di civiltà. Chi è nero, chi vuole essere nero, è nero. Beh, chi vuole essere bianco è bianco. E si comporta come un uomo bianco, si veste come un uomo bianco. Quindi il concetto viene invertito: chiunque voglia essere civilizzato, chiunque voglia essere un uomo bianco – si veste come un uomo bianco, somiglia ad un uomo bianco, alla fine si comporta come un uomo bianco. E bianco e civiltà vengono identificati in questo schema.

La razza gialla. La minaccia gialla emerge da qui. Comunque, ciò si applica strettamente ai russi ed ai cinesi, specialmente agli eurasiatici russi. Vengono visti come una versione incompiuta, intermedia. Hanno molta più efficienza dei neri, ma rappresentano il secondo mondo. E quello mondo giallo-bruno: il mondo arabo, latinoamericano, asiatico, si sta proprio espandendo attorno a questo nucleo bianco. Questa è la seconda cintura dell’umanità. Che, da un punto di vista sociologico in questo modello eurocentrico è qualcosa di strettamente intermedio tra il bianco ed il nero. È questo, il giallo è un misto. Qualcosa è bianco, che sarebbe, la capacità di organizzazione per alcuni: stati, valori culturali, tradizioni, riflessi, filosofia, sviluppo socioeconomico, modernizzazione, stato ed una certa aggressività. Ma ciononostante qualitativamente differente dalla civiltà bianca. Il popolo giallo, seconda classe – l’occidentale pensa: guardate, i russi sono bianchi all’esterno e gialli all’interno. “Dovete avere una corruzione rampante,” pensa Napoleone, poiché la corruzione è una caratteristica delle società gialle, società barbare.

E se appartenete al secondo mondo, il mondo giallo, dovete essere necessariamente a un’istituzione predatoria, un alto livello di corruzione, una totale disputa territoriale, a metodi totalitari ed una non-conformità ai diritti umani e le minoranze gay. È inerentemente semplice se appartenente a questo secondo modello, il modello giallo. Siete gialli, il che significa che rappresentate i barbari. Quindi i barbari e la civiltà sono una conversazione tra bianchi e gialli.

Ed oltre questo. Lo stato selvaggio. È nero.
Sono i nativi neri, sono gli africani neri, sono la popolazione nera. Beh, potete aggiungere a loro i rossi – gli indiani, che ancora sono una società arcaica incapace di alcuna auto-organizzazione non coloniale. Che potrebbe cadere preda sia dei predatori gialli sia dei civilizzatori colonizzatori bianchi.

[…]

Abbiamo a che fare con un razzismo assoluto che, fino al ‘45, pensa anche al modello eurocentrico in termini di pelle, colore della pelle. E quel colore della pelle è un significato sociologico e politico ed un marcatore delle relazioni internazionali: il nero si suppone di essere una cosa, il giallo un’altra, il bianco un’altra. Notare, questo non razzismo biologico. È, infatti, l’etichettare per colore della pelle una forma più profonda di razzismo: il razzismo della civiltà o dell’eurocentrismo.

Quel che accade dopo il ‘45,” scrive Hobson. Quella forma, una forma molto marginale di razzismo Hitleriano che non costituì nessuna linea principale durante questi modelli, ha fatto molte cose brutte, venne screditato. Ecco perché una tale continuazione diretta della conversazione, grazie ad Hitler. Comunque, non fu il capo ed il primo razzista. I primi razzisti furono gli inglesi ed i liberali precisamente. Così la prima teoria politica non è in alcun modo la terza, non è la sua essenza, il razzismo.

Ad ogni modo, il razzismo di Hitler fu molto vivido e gettò un’ombra sul razzismo come tale. E poi il razzismo dopo il ‘45 in Occidente entra in una fase subliminale. Il subliminale è sotto la soglia. I lime sono sotto la soglia, una soglia di percezione. Dal razzismo diretto esplicito ci muoviamo in una fase, secondo Hobson, di razzismo implicito. Questo significa che d’ora in poi non diciamo: bianco, giallo e nero. Diciamo: civiltà, barbarie e stato di selvaggio nei fatti. Cosa intendiamo con ciò.

- Intendete i neri per selvaggi?
- No, diciamo: selvaggi, quelli in perizoma. Quelli con le asce di pietra, quelli come le scimmie. Ecco cosa intendiamo.
- Quelli neri? (qualcuno scuote – un animalista ed un uomo).
- No,” lui dice, “non siamo neri, siamo selvaggi. Siamo selvaggi. Devono essere messi subito in mostra, nei fatti.

I gialli stanno diventando un secondo mondo. All’inizio, l’Unione Sovietica diventa effettivamente gialla. E gli eurasiatici ed i modelli eurasiatici gli dicono che quello è il giallo. Noi diciamo che siamo Europa. Se non siete Europa, siete Asia. L’Asia è gialla, gialli sono i barbari. Così la parola giallo non viene più utilizzata. La parola usata è barbarico, o società corrotta, o autoritaria, totalitaria non importa quale regime sia. Se il regime è collocato nella zona asiatica, per esempio, allora sarà così. Perché stiamo parlando dei barbari gialli. Questa è la minaccia gialla, che si traduce nella minaccia di un sistema totalitario Sovietico, comunista russo-cinese nei fatti. Ciò che si teme nella seconda metà della guerra. La seconda metà, dopo la Seconda Guerra Mondiale durante la Guerra fredda.

Beh, adeguatamente, la civiltà si sta allontanando dall’uomo bianco. È solo che nessuno parla più riguardo al fardello di un uomo bianco, riguardo al fardello di un uomo bianco. Parlano riguardo al fardello della civiltà. Che sarebbe il costo della modernizzazione, il bisogno delle riforme strutturali con l’aiuto del mercato internazionale, il Fondo monetario internazionale, la promozione della democrazia, dei diritti umani, e dei valori globali. Così, abbiamo rimosso il marcatore del colore, della razza in senso puro, nel senso letterale, ma l’intera struttura di pensiero, di relazioni internazionali è stata preservata. Questo è ciò che Hobson chiama razzismo subliminale. Pertanto, il razzismo sia palese che subliminale costituiscono, nei fatti, parte dell’approccio dominante eurocentrico.

Poi, dovremmo pensare che questa gerarchizzazione dei tre tipi di civiltà e questo movimento della storia non sia nient’altro che l’espressione della modernità nella sua forma più pura. Eccolo, questo è il modo in cui pensa la modernità. Quindi la modernità è un fenomeno razzista. La modernità è razzista. E non in qualunque delle sue versioni, non nella versione russa di modernità, ma in generale in qualunque versione di modernità non vi è altro che razzismo: aperto ed occultato (subliminale). Quando ci occupiamo della modernità, ci dobbiamo occupare del razzismo.

[…]

Infatti, il rifiuto del razzismo deve passare attraverso una riabilitazione concreta di quello che viene chiamato stato di selvaggio. Tanto per dire, lo stato di selvaggio è un concetto razzista. Il selvaggio venne inventato dagli schiavisti in modo da sfruttarlo. Così, non è proprio una società animale sottosviluppata, è un’altra società umana. E qui Richard Thurnwald, con i suoi cinque volumi di Die menschliche Gesellschaft “Società umana,” è uno strumento fondamentale per noi. Nessuna lingua ha tradotto il grande Thurnwald, che dimostra che le società arcaiche hanno un’enorme gamma completa di tutti i tipi, i tipi più ricchi.

Questo, comunque, è anche quello che ha scritto Gerbar. Disse che un buon selvaggio che vive con la sua famiglia, nella sua capanna è molto più salubre, più felice, perfetto, dal punto di vista spirituale, culturale, di questo strambo moderno, che corre in giro solo attraverso banche e supermercati: miserabile, separato, che vive come un totale rifiuto, e si vanta ancora di questo uomo perfetto, che dalla mattina fino alla notte fuma una pipa e contempla l’alba sullo Zambesi. È solo che questo è perfetto e questo è incompleto. Che il selvaggio è un uomo completo e l’uomo moderno è uno strambo e una scimmia.

Lo stesso il barbarismo.

Beh, il barbarismo, allora, acquisisce per la Russia e per la Cina e per l’America Latina semplicemente un significato fondamentale. Non siamo barbari, ma siamo diversi da voi. Il nostro metodo di produzione, asiatico o qualunque altro, non è meno efficiente, ma semplicemente differente. Perché abbiamo valori diversi, attitudini culturali diverse, e così via. È necessario difendere e riabilitare questa cosiddetta comunità gialla, barbara, imperiale, tradizionale, religiosa: monarchia, totalitarismo, socialismo, tutto ciò che la civiltà bianca odia.

Dobbiamo dire la verità. Si, Gengis Khan ha praticamente ucciso tutti e fece la cosa giusta, perché tale legge è corretta, buona, meravigliosa e appartiene alla vita. Ma l’avete vista da un lato che non notaste dall’Occidente civilizzato all’epoca: vi erano fustigazioni, esecuzioni assolutamente orribili, centinaia di migliaia di persone vennero bruciate. Gengis Khan è terribile, la cultura occidentale è esemplare dello stesso periodo. Era praticamente la stessa cosa. E poi dovete riabilitare tutto quello che la civiltà, prestate attenzione, gettò dalla nave della modernità nell’era della modernità.

È necessario difendere l’Asia, è necessario difendere il giallo. È necessario proteggere:

- L’America Latina con la sua esperienza unica.
- Il mondo islamico, il califfato islamico. Il califfato islamico è meraviglioso.
- Le società africane nere sono meravigliose.
- La civiltà cinese è la migliore.
- Il Mondo indiano è un modello.
- Il Giappone dei samurai è un esempio da seguire.
- Gli zar russi – non vi è nessuno di più umano e bello.

E l’intero argomento deve essere ristrutturato. Perché dobbiamo rifiutare il razzismo civile dell’Occidente e dell’eurocentrismo. Noi siamo il popolo dell’Asia, siamo il popolo dell’Eurasia, il popolo dell’India. E dobbiamo smettere di sforzarci per qualche obiettivo che non fluisce dalla nostra cultura. Perché abbiamo bisogno di essere europei? Lasciate che badino a loro stessi. Loro sono completamente degenerati e ancora suggeriscono che li seguiamo.

La nostra arretratezza ci salva, la nostra obliquità ci salva dal trasformarci negli stessi tipi di underdog che vagano nella civiltà moderna. La civiltà è morte. […]
[Nota del traduttore: “Underdog” ha significati multipli. Può significare “sottovalutato” ma anche “sfavorito”, per questo non l’ho tradotto.]

Typesetting: Tatiana Dombrowska
Editato da: Natalya Rizaeva
http://poznavatelnoe.tv – televisione educativa

Buon selvaggio…

[Nota del traduttore: Inserire slideshow]

...più felice, perfetto, dal punto di vista spirituale, culturale, di questo strambo moderno, che corre in giro solo attraverso banche e supermercati…

[Nota del traduttore: Inserire slideshow]

...e si vanta ancora di questo uomo perfetto, che dalla mattina fino alla notte fuma una pipa e contempla l’alba sullo Zambesi…

[Nota del traduttore: inserire Slideshow]

Il selvaggio è un uomo completo,

[Nota del traduttore: Inserire slideshow]

...e l’uomo moderno è uno strambo e una scimmia.

[Nota del traduttore: inserire video]

Dobbiamo proteggere:

- L’America Latina con la sua esperienza unica…

Ragazza di 16 anni picchiata e bruciata a morte in Guatemala da una folla da Frederik Jan Roebersen su Vimeo.
[Nota del traduttore: video non più disponibile]

- Il mondo islamico, il califfato islamico…

[Nota del traduttore: Inserire slideshow]

Il califfato islamico è meraviglioso!
- Le società africane nere sono bellissime…

[Nota del traduttore: Video rimosso da YouTube]

- Il Mondo indiano è un modello.”

[Nota del traduttore: Inserire slideshow]

È abbondantemente chiaro da questo discorso che la civiltà è l’unica forma di esistenza possibile per l’uomo bianco, l’unico possibile modo di vivere per lui, è creato da lui e non esiste senza di lui.

Pertanto, citerò dritto e per esteso gli insegnamenti dell’Eurasianismo quando dico che l’uomo civilizzato è una parola in codice per uomo bianco, ed entrò in uso solo dopo la vittoria dei nemici dell’ultimo nella Seconda Guerra Mondiale. Prima di ciò, le cose venivano chiamate per i loro nomi propri. Era già chiaro a tutti che il termine uomo bianco in sé implicava civiltà, educazione, cultura, etica, bellezza, ecc.

Dugin ammette anche che il bolscevismo in Russia ed il globalismo-liberalismo in Occidente hanno lo stesso obbiettivo – la dissoluzione dei legami nazionali e razziali, l’affondamento e la dissoluzione della Razza bianca nel flusso di razze sporche e mescolarli con loro finché tutta la distinzione fra loro scompare. Dugin stesso, che si oppone ad entrambi con la sua dottrina eurasiatica, ha assolutamente lo stesso obiettivo: la distruzione della civiltà bianca e l’annegamento dei geni del suo costruttore nel flusso delle razze sporche, l’islam, la giudeo-ortodossia ed altri fenomeni alieni all’uomo bianco. Il suo zarismo giudeo-ortodosso è in sé un misto della fede ebraica e la forma gialla di governo, entrambe le quali vengono imposte su di noi, nessuna delle quali è inerente in noi dall’inizio.

Inoltre, la fede ebraica viene ancora imposta con la forza. Per la vasta maggioranza dei russi, il Cristianesimo non è una loro decisione. La gente viene battezzata ad un’età in cui non solo sono incapaci di opporsi per loro stessi e resistere, ma di comprendere semplicemente cosa gli sta succedendo. Non possono pensare in maniera critica, non possono esprimersi in maniera articolata, non hanno ancora un’opinione, non possono dire di no. Ecco quando gli vengono messe le maledizioni su di loro. E quando crescono e capiscono che non ne hanno bisogno, tutto è già stato deciso per loro, ed hanno già vissuto metà delle loro vite con questa maledizione.

Un’altra cosa estremamente ovvia dei loro insegnamenti. Dugin ammette che l’unico periodo di somiglianza ai selvaggi ed ai barbari in Europa fu il periodo della Chiesa cristiana. Esatto, il Cristianesimo promuove lo stato di selvaggio, è una religione di selvaggi. La tortura che lui menziona venne introdotta e praticata precisamente dai cristiani, e fu l’indebolimento del potere della Chiesa cristiana in Europa che portò allo sviluppo della civiltà lì.

Vorrei anche, quasi per esteso, citare gli insegnamenti dell’Eurasianismo quando dico che il razzismo è la conoscenza del bene e del male come descritto nella bibbia. È il peccato originale. Non mi allontanerò dal testo se dico che è il peccato originale dell’uomo bianco. Qualunque divisione in buono o cattivo, qualunque valutazione, è nel suo stesso centro razzismo. La necessità di rendere la vita migliore, di modernizzare, di migliorare sono insegnamenti del Diavolo, ed al di fuori di questo bisogno è cresciuta tutta la disuguaglianza sul pianeta e nell’universo, poiché le civiltà sono nate con questo bisogno. Anche lo stesso processo di dare valutazioni a scuola è razzista.

Potete ANCHE vedere che l’Eurasianismo è Cristianesimo.

Alcuni controbatterebbero che il razzismo e dividere le persone in buoni e cattivi sono cose diverse, poiché l’ultima non è legata al colore della pelle. Infatti, abbiamo lo stesso fattore qui come con la sostituzione della parola bianco per il mondo civilizzato. Morale, spirituale, culturale, qualunque aspetto umano viene dettato dai geni. La realtà razziale è molto complessa più della divisione in tre razze principali, vi sono clan, linee di sangue, clan. E ognuno dei loro rappresentati inevitabilmente porta con sé l’impronta dell’intero clan. La nostra identità è nel nostro albero genealogico, che la nutre.

E gli angeli, i figli del cielo, li videro, e li desiderarono, e dissero l’un l’altro, “Scegliamo le nostre spose tra i figli degli uomini e che ci portino dei figli!”…
8. [7] E presero moglie per loro stessi, e ognuno ne scelse una per sé: ed iniziarono ad entrare e a mescolarsi con loro, e gli insegnarono magia ed incantesimi, rivelarono loro il tagliare delle radici e degli alberi.
9 Concepirono e diedero vita a grandi giganti, la cui altezza era tremila cubiti.
14. [8] E Azazel insegnò gli uomini a fare spade, e coltelli, e scudi, e armature, e insegnò loro a vedere cosa vi era dietro di essi, e insegnò loro le arti: polsi, e articoli di ornamento, l’uso del merlano e del rosso, e l’ornamento delle sopracciglia, e l’ornamento delle pietre più preziose ed eccellenti, e di tutti i materiali ed i metalli colorati della terra.
16. Amezarak insegnò tutti i tipi di incanti ed il tagliare le radici, Armaros insegnò il rompere gli incantesimi, Barakal insegnò l’osservazione delle stelle, Kokabel insegnò i segni; e Temel insegnò l’osservazione delle stelle, e Astradel insegnò i movimenti della luna.
[Libro di Enoch]

Ecco un collegamento diretto tra genetica e livelli di civiltà. Secondo la bibbia e la sua versione precedente, il Libro di Enoch, i geni necessari per costruire la civiltà vennero dati agli uomini dai Demoni dell’Inferno. Ci hanno anche aiutato a sviluppare il potenziale in questi geni ed è uscita ciò che chiamiamo civiltà.

Ora, dovrebbe avervi colpito che l’Eurasianismo, con tutta la sua aderenza esterna ai confini dello stato, per tutto ciò Dugin difende i “russi,” chiama i barbari gialli “russi.” Per motivi “patriottici,” Dugin supporta tutto quello che ha rovinato la Russia: il giogo tartaro-mongolo, la religione ebraica, che mise al rogo le nostre donne. Lui menziona “l’Unità Indo-ariana,” come “Indo-ariani” lui considera i neri indù, gli asiatici gialli, i bastardi meticci pipislamici. “Siamo il popolo dell’Asia, siamo il popolo dell’Eurasia, siamo il popolo dell’India.” …

Difende solo che nell’uomo russo che viene dall’esterno, e di maggiore importanza, è il risultato della violenza: impurità razziale – il risultato di stupri di massa, i resti del giogo alieno, una religione aliena imposta con la spada e il fuoco, una forma di governo che sopprime la nostra personalità … perché?

22. E il signore dio disse, Guardate, Adamo divenne come noi, conscio del bene e del male; e ora egli non ha esteso la sua mano e preso anche dall’albero della vita, e mangiato, e vissuto in eterno.
24. E cacciò Adamo, e pose un cherubino a oriente del giardino di Eden, ed una spada fiammeggiante volta, a proteggere la via per l’albero della vita.
(Genesi 3:22-24)

Risposta: ancora una volta viene coinvolto l’interesse personale del dio ebraico. Il fatto è che l’essenza più profonda e l’obiettivo finale della civiltà, la conoscenza del bene e del male, ecc., delle dottrine sataniche, è di proteggere l’albero della vita. Le dottrine sataniche sono l’ottenimento dell’immortalità. La semplici invidia artropode comune del dio ebraico è l’unica cosa che riguarda tutto ciò.
 

Al Jilwah: Chapter IV

"It is my desire that all my followers unite in a bond of unity, lest those who are without prevail against them." - Satan

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