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[Trad-WDoI] L’Islam è completamente rubato e corrotto dal Paganesimo - Parte 4

Tradotto da:

Islam is all stolen and corrupted from Paganism

L’Islam è completamente rubato e corrotto dal Paganesimo


Tradotto da:

All islamic cosmology is stolen from Paganism


Tutta la cosmologia islamica è rubata dal Paganesimo

La cosmologia islamica è completamente rubata e profanata dalle cosmologie persiana, avestica, tibetana, e indiana che la precedono. La versione islamica rubata è spolpata è sventrata così che tutti i resti sono indizi delle descrizioni un tempo complete ed estese di quel che appartiene al mondo spirituale.

Ad esempio, la mitica catena dei monti Kaf che circonda il mondo sublunare è rubata dai Lokaloka, tali nell’antica cosmologia indiana. Infatti, tutte le antiche cosmologie riconoscono che il mondo sublunare è vero solamente quanto la percezione umana limitata lo permette. Materiale grossolano non significa reale. Gli indizi di questa saggezza sono penetrati anche nel corano, come quello che i Jinn/Demoni e l’intero mondo spirituale può vederci e noi non possiamo vederli, e in generale vi è molto oltre la nostra percezione che non possiamo vedere e che è prepotentemente silenziato e nascosto a noi dalle forze dietro l’islam.

“… In verità egli [Shaytan] ed i suoi Kabiluhu [la sua tribù di Guerrieri-Jinn] vi osservano da luoghi dove non potete vederli…“ [al-A’raaf 7:27]

Baha’u’llah, nell’opera Sette valli e Quattro valli, scrive che Kaf significa “kuffi, che significa, libera te stesso dai veli del limite.” -Wikipedia, Mountains of Kaf

Said Umar ibn Khattab,”I cicli dell’islam vengono spezzati uno ad uno se uno nato è nell’islam che non conosce l’ignoranza.”
– Ibn Qayyim al-Jawziyyah

Le catene di monti che circondano il cosiddetto universo osservabile sono note nel folklore del Medio Oriente, una incarnata in La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath di Lovecraft, e rappresentata lì per quel che davvero è – circondante il mondo dei sogni, ovvero, il Bardo e l’irreale. Trascenderlo significa trascendere le proprie illusioni e i propri limiti in modo da conoscere un mondo più vasto che viene dettato dai confini della propria mente.

Il Bardo Thedol (Libro Tibetano dei Morti) specializzo nel descrivere mondi accessibili alla percezione umana che è nota per la sua imperfezione e i suoi limiti, che si manifesta negativamente specialmente dopo la morte quando uno incontra l’ignoto, indipendentemente che piaccia o no.

In particolare, i vari stadi del Barzah islamico sono rubati dai vari stadi del Bardo tibetano.

Anche l’Inferno islamico è completamente rubato dalle rappresentazioni dell’India e del Tibet, così come le rappresentazioni locali persiane. Il Ponte Sirat sopra di esso, largo quanto la lama di una spada, è rubato direttamente dal Ponte Chinvat / Chinavet Avestico, è anche noto come Gjallarbrú in Scandinavia, come Ponte Kalin tra gli slavi, come Maze Kamurj agli armeni. Gli yazidi lo conoscono come il Silat: il ponte tra il mondo terrestre profano e il mondo sacro nascosto che conduce alla comprensione elevata. Viene descritto come una superlinea o un ponte generalmente intangibile che solo anime sufficientemente virtuose possono attraversare, significando un livello di avanzamento spirituale. In altre parole, dietro una certa linea di sviluppo o di spiritualità, l’anima è usa e getta e semplicemente muore. In tutte le leggende viene fermamente connessa con la catena di montagne menzionata sopra, che mette la possibilità e la profondità della conoscenza del mondo in diretta dipendenza dallo sviluppo spirituale.

Il quanto, ovvero, basato sulla percezione dell’osservatore, la natura del Samsara viene riconosciuta anche nel corano, in particolare, riconosce che la questione dell’inferno stesso sarà la stessa immaginazione (corano, 21.98).

I senza legge dissero tra loro in segreto, “Non è questi un uomo come te? Ti sottometterai alla stregoneria che vedi coi tuoi stessi occhi?”
- il corano, sura 21

La Stregoneria è il controllo del processo di Osservazione che dà forma all’universo osservabile, trasformandolo nell’inferno, come in questo caso.

In altre parole, il Ponte sottile e intangibile è il livello della percezione necessario non solo per discendere nel bastonare sensualmente la propria immaginazione, che, essendo incontrollabile, può, primo, venire controllata da qualcun altro dall’esterno che possiede la scienza (come nella citazione); secondo, una persona con questo insignificante livello di controllo sulla sua stessa mente è una vittima di ogni influenza, e l’influenza sulla mente determina l’universo osservato, in altre parole, letteralmente quel mondo che la persona vive.

La natura primordiale non biblica dell’inferno e del paradiso viene anche evidenziata dalla loro numerologia. Sono caratterizzati da 7 componenti, la presenza di un albero, che corrisponde al numero dei chakra umani, che, venendo riempiti di maledizioni coraniche e bibliche, diventano la fonte della sofferenza e del samsara. In particolare, l’Inferno islamico ha la forma di un pozzo (barkhut), con l’acqua come il liquido elusivo trasparente, che è la rappresentazione tradizionale dell’energia nel mondo antico.

Similmente, l’Inferno venne raffigurato dal Botticelli quando gli diede la forma di un chakra rotante. Persone ed altri esseri sembrano “fondersi” o discendere nella gola affusolata del tunnel o vortice.

[Link immagine: https://whitedeathofislam.deathofcommunism.com/wp-content/uploads/Botticelli.-Hell-1024x706.png]
Botticelli. Inferno

Il Loto Definitivo, descritto come la corona del paradiso o il cerchio più alto, si riferisce al loto dai mille petali del Chakra della Corona, che è la fonte dell’estasi suprema, ed è da dove gli ebrei hanno rubato e pervertito tutti i concetti di dio e del regno di dio.

Il paradiso e l’inferno sono manifestazioni della mente umana che è contenuta nei suoi sette chakra, la qualità dei quali determina la sua “rinascita” o “resurrezione” in uno dei mondi.

Questi mondi stessi corrispondono ai loka dell’India e ai vari mondi della mitologia tibetana. Uno di questi loka è il Chakravala o Lokaloka già menzionato qui, la favolosa catena montuosa attorno all’universo osservabile, che corrisponde all’uscita dell’illusione, e dove l’universo osservabile è solo una prigione della propria mente, definita da essa. L’islam e il xianesimo hanno rubato questi loka nella forma dei cerchi del paradiso e dell’inferno.

Estratto da una conversazione tra la Somma Sacerdotessa Maxine Dietrich e Padre Satana.

[Chiesi poi, dato che mi interessava anche se non mi preoccupava, qualcosa riguardo alle esperienze di molti che credono che quello che hanno visto sia “l’Inferno”]

Padre Satana : “Ci sono ‘vortici’ di energia molto distruttiva e negativa. Odio, rabbia, paura, massacro, morte, ed ogni altra cosa [distruttiva]”.”Sono come i buchi neri”. “Accumulano energia negativa come nel vuoto”.
“Quando mediti, noti una differenza?”

Maxine : “Si.”

Padre Satana : “Esistono diversi piani di esistenza.” “Quando mediti, ti elevi ad un piano superiore.” “Ci sono differenti livelli e, attraverso la meditazione, vivi in un piano superiore rispetto alla maggior parte degli altri.” “Le persone che sono soltanto ad un livello inferiore, possono venire risucchiate in questo vortice di energia negativa, ed essere attirati in esso.” “Coloro [atei, non credenti] che restano fermi sulle loro idee e sono sensibili a tutto”. “Il nemico sa come usarli.”

Fonti:



https://ru.wikipedia.org/wiki/Космология_исламского_Средневековья (qui vi è una menzione che l’inferno è fatto di materia dell’immaginazione umana, che non è menzionato nella versione inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Cosmology_in_medieval_Islam)
https://josita.org/LE MIE CONVERSAZIONI.html (versione italiana)
 

Al Jilwah: Chapter IV

"It is my desire that all my followers unite in a bond of unity, lest those who are without prevail against them." - Satan

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