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[Trad] Nomi di Zeus: Raijin

SaqqaraNox

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Oct 9, 2021
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Names of Zeus: Raijin

Nomi di Zeus: Raijin

Raijin, noto anche come Raiden, Narukami e Kamowakeikazuchi, è una Divinità dello Shintoismo associata al tuono, alla guerra, al potere, alle piogge salvifiche, all’agricoltura e alle tempeste. Assume un ruolo più ctonio rispetto a molte rappresentazioni di Zeus, scagliando fulmini sulle persone in qualità di arbitro di Yomi, il Regno dei Morti. Il suo aspetto è imponente e terrificante.

In kanji, il suo nome è scritto come 雷神, una combinazione di 雷 (kaminari), che significa “tuono”, e 神 (kami), che significa “Dio” o “spirito”. Pertanto, il suo nome si traduce semplicemente come Dio del tuono. Altri nomi con cui è conosciuto sono Kaminari-sama (雷様, “Signore del tuono”), Raiden-sama (雷電様, “Signore del tuono e del fulmine”), Narukami (鳴る神, “Il Dio rimbombante”), Yakusa no Ikazuchi no Kami (厄災の雷の神, “Dio delle tempeste e dei disastri”).

La netta differenza tra questa rappresentazione e il volto sereno dell'Imperatore di Giada o di Shiva richiede una certa spiegazione su come Raijin possa essere visto come una rappresentazione di Zeus. Molti, basandosi solo sugli aspetti visivi, potrebbero fraintendere questa entità e considerarla malvagia.

I giapponesi veneravano anche varie altre Divinità, come il Dio creatore di una Triade denominata Ame-no-Minakanushi, menzionato nel Nihon Kojiki, e la Divinità regionale Ajisukitakahikone, che può essere equiparata a Zeus, avendo attributi simili, seppur in una forma rispettivamente più misteriosa e umanizzata.

Inoltre, i celebri Dèi ancestrali del Giappone, rappresentati da Susanoo, Tsukuyomi e Amaterasu, fratelli di Raijin, che emergono dalla purificazione di Izanagi, simboleggiano la triade di Zeus, Astarte e Apollo in modo più intercambiabile e occulto rispetto alla maggior parte dei Pantheon. Le divisioni tra i tre sono più fluide.

SIMBOLISMO DI RAIJIN

Mi è stato impartito numerose volte dagli Dèi che gran parte del simbolismo innato della cultura giapponese risiede nella morte e nella rinascita. Oltre alla tipica venerazione shintoista della natura, c'è un forte sottofondo nel modo in cui Raijin e altri sette kami del tuono vengono rappresentati mentre emergono dagli otto nuclei del corpo della Dea Izanami mentre discende nel Regno dei Morti.

Lo Zevista può comprendere che questo concetto è legato al risveglio spirituale di un individuo, in cui "Dio" si manifesta improvvisamente in pieni lampi di fulmini quando i Chakra vengono attivati correttamente.

Un altro mito antico, presente nel Nihon Shoki e in varie leggende regionali, associa Raijin alla fertilità e alle origini dei clan. Ad esempio, il clan Kamo di Kyoto credeva che la loro Divinità ancestrale, Kamowakeikazuchi, fosse discesa dal cielo in un lampo di fulmine, una leggenda commemorata nel santuario Kamigamo.

Nelle leggende più antiche, Raijin è considerato simile a un serpente nella sua forma e aspetto. Questa mitologia fu successivamente indirizzata verso la figura separata del drago Ryujin.

Le raffigurazioni originali di Raijin nella cultura giapponese non erano di natura animalesca né erano associate a un aspetto temibile, tuttavia, durante il periodo Kamakura, l'influenza delle guerre incessanti in Giappone e la similare Divinità cinese del fulmine, Leigong, iniziarono a trasformare le sue caratteristiche in quelle di una figura imponente e terrificante.

Le rappresentazioni di Raijin e Fujin divennero molto diffuse durante il periodo dello shogunato grazie alla stampa su larga scala delle opere ukiyo-e dedicate a questa coppia di Dèi. Per questo motivo, Raijin fu venerato come una delle Divinità più popolari del Giappone nella cultura dell'epoca.

raijin.png


Visivamente, nelle ukiyo-e, Raijin è spesso raffigurato con corna o orecchie di bue o toro. Inoltre, viene spesso rappresentato con un mantello dei cieli simile a quello di Zeus, che si avvolge sulle spalle e dietro la testa.

Nell'arte e nelle statue dei santuari, Raijin appare come un Dèmone muscoloso con corna (una figura simile a un oni), che siede su nuvole oscure. Brandisce mazze o bacchette da tamburo con le braccia sollevate, pronto a colpire un cerchio di tamburi che lo circondano. Ogni tamburo porta spesso il motivo del tomoe (un tipo di vortice a forma di virgola), un antico simbolo associato al tuono e ai vortici. Colpendo questi tamburi, Raijin "crea" il tuono – un'immagine che si collega direttamente all'esperienza uditiva delle tempeste. Questa iconografia si è consolidata per la prima volta nel periodo Kamakura ed è rimasta iconica da allora.

Nonostante questo aspetto temibile, Raijin è anche rappresentato in modi affettuosi. Nella tradizione popolare, ha una creatura compagna chiamata raijū (bestia del tuono) – un piccolo animale magico (descritto in vari modi come una creatura simile a un tanuki) che dorme negli ombelichi umani. Quando Raijin ha bisogno di svegliare il suo animale domestico per una tempesta, scocca frecce di fulmine dal cielo per spaventare il raijū e farlo uscire dal suo nascondiglio nell'ombelico. Questo potrebbe essere allegorico dell'attivazione dei chakra inferiori.

Tipicamente Raijin è anche descritto come portatore di martelli o mazze, che usa per imporsi.

Viene anche visto nei testi come una Divinità protettrice del Giappone nel suo complesso. In una leggenda, Raijin viene rappresentato mentre difende il Giappone dall'invasione dei Mongoli. In questa leggenda, i Mongoli vengono respinti da una tempesta violenta, in cui Raijin, tra le nuvole, scaglia fulmini e frecce contro gli invasori.

SIGNORE DI TUTTO

Raijin non è disposto ad ascoltare né i sacerdoti, né i monaci, né tantomeno l'Imperatore del Giappone. Questo è un modo allegorico e cortese di mostrare la sua supremazia sul cosmo. Viene rappresentato come colui che può solo interagire con esseri divini e ascesi, il che, in Giappone, veniva sempre più interpretato attraverso una lente buddista.

Nel Nihon Shoki, colpisce con un fulmine un uomo che tenta di abbattere il suo albero sacro per ordine dell'imperatrice Suiko. È solo con l'invocazione della necessità imperiale che viene placato completamente.

DONATORE DI PIOGGE

Le piogge sono concesse per sua volontà. Nei testi giapponesi Raijin era noto per essere il salvatore dei contadini e una Divinità tutelare dell'agricoltura. Quando appariva la siccità, i contadini pensavano che Raijin fosse stato imprigionato. Un fulmine su una risaia era considerato un segno dell'arrivo di un raccolto abbondante.

Questo a tal punto che molti contadini giapponesi credevano che il fulmine stesso fertilizzasse le risaie. Di conseguenza, i contadini offrivano preghiere e celebravano rituali di invocazione della pioggia (amagoi) presso i santuari dedicati a Raijin per implorare la sua benedizione in caso di siccità.

Chiaramente, l'ira selvaggia di Raijin esigeva rispetto e acquiescenza. In molte zone venivano eseguiti riti speciali per allontanare o espellere la malignità del Dio del tuono durante i temporali: ad esempio, gli abitanti dei villaggi potevano spaccare bambù o battere oggetti metallici durante i temporali come esorcismo simbolico (kandachi-oi) per allontanare i poteri spaventosi di Raijin.

Ancora oggi, Raijin è associato ai prodotti elettrici in Giappone, mostrando il suo ruolo di Divinità molto moderna, ma talvolta abbinato a Fujin in modo comico.

ADORAZIONE NEI SANTUARI

Numerosi santuari shintō in tutto il Giappone sono dedicati a Raijin o a Divinità del tuono ad esso correlate, a testimonianza della sua importanza.

Un esempio è il Kanamura Wake Ikazuchi Jinja di Tsukuba (prefettura di Ibaraki), chiamato localmente “Raijin-sama”, considerato uno dei tre grandi santuari di Raijin della regione del Kantō e fondato dall'imperatore giapponese nel IX secolo. In questo santuario, Raijin è esplicitamente onorato per i suoi due volti: un “lato forte” che scatena il tuono per punire i torti, e un “lato gentile” che porta la pioggia per nutrire la vita, rendendolo particolarmente popolare tra coloro che pregano per la prosperità agricola.

In primavera e in autunno si tengono ancora feste stagionali per celebrare la benevolenza di Raijin e garantire buoni raccolti.

Un altro santuario di simile simbolismo e importanza è il santuario di Kamo a Kyoto (Kamigamo), che custodisce il kami Kamowakeikazuchi e fin dall'antichità ha ospitato elaborati rituali per placare questo Dio per il bene della nazione. L'imperatore era costretto a cavalcare un cavallo bianco per fare ciò. I documenti storici riportano che già nel VI secolo gli inviati imperiali venivano mandati ai santuari di Kamo per placare la Divinità del tuono dopo che il tempo burrascoso aveva causato il fallimento dei raccolti.

Nel periodo Edo (1603-1868), il culto di Raijin rimase vivace sia nei riti statali che nelle pratiche popolari. Lo shogunato Tokugawa sostenne grandi feste per le Divinità popolari e gli Dèi del tuono erano presenti nelle feste locali, soprattutto nelle aree agricole più importanti. Molti santuari di Raiden furono fondati o ricostruiti in questo periodo. Ad esempio, il santuario di Raiden a Kiryū (Gunma) fu istituito nel 1677 per onorare Honoikazuchi, la Divinità del tuono associata nata dal petto di Izanami.

Gli abitanti attribuivano al kami la protezione della loro città e dei raccolti, riflettendo la diffusa credenza secondo cui Raijin poteva proteggere le comunità se adeguatamente venerato. A quel tempo, il popolo lo chiamava affettuosamente Kaminari-sama ("Signore del tuono").

AME-NO-MINAKANUSHI

Il grande antenato di Raijin, si Susanoo, di Tsukuyomi e di Amaterasu è Ame-no-Minakanushi, il Dio primordiale creatore dell'universo. Questa Divinità appare nel Nihon Kojiki come una misteriosa Divinità creatrice.

BUDDISMO

raijin2.png


Piuttosto che essere sostituito dal buddismo, si dice che Raijin sia stato "sottomesso da Buddha" e trasformato in un guardiano dei templi buddisti in Giappone, in modo simile a Sakra, ma con un aspetto più animalesco. In alcuni contesti della religione giapponese, viene rappresentato come uno spirito tutelare.

BIBLIOGRAFIA

The Shoki

The Kojiki
Versione tradotta: Kojiki. Un racconto di antichi eventi, a cura di Paolo Villani, Marsilio, 2006.

Raijin, Encyclopedia of Shinto, kokugakuin.jp

Nijuhachibushu, 28 Legions of 10,000-Armed Kannon, plus Raijin & Fujin, onmarkproductions

Raijin, mythopedia

Legend in Japanese Art: A Description of Historical Episodes, Legendary Characters, Folk-lore, Myths, Religious Symbolism, Illustrated in the Arts of Old Japan, John Lane

CREDITI:

GT Karnonnos
 

Al Jilwah: Chapter IV

"It is my desire that all my followers unite in a bond of unity, lest those who are without prevail against them." - Shaitan

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