Nimrod33
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Arcadia » Sun May 14, 2023 8:45 pm
Comprendere il Tartaro – L’allegoria contro il letterale
Alcuni mesi fa, il SSHC (1) ha scritto un post in cui discuteva diverse cose chiave da fare con questioni che riguardano la nostra stessa teologia, ed anche la natura del nemico. Nel sermone, il SSHC riferiva l’esistenza letterale del Tartaro. Questo ha attirato l’attenzione di molti, che avevano ipotizzato che il Tartaro fosse un aspetto puramente simbolico della Teologia Greca. Naturalmente, ciò ha suscitato alcune curiosità. Questo, tuttavia, non riguarda solo il Tartaro, piuttosto, si tratta di utilizzare il Tartaro per dimostrare un punto più sottile sull’interpretazione dei mitemi antichi. Farò del mio meglio per sommare le cose, ma attenzione lettore, sarà lungo, e non prometto perfezione assoluta.
Per cominciare con la domanda evidente. Tutto ciò che riguarda la storia antica è letterale? No. Il pensiero allegorico e la metafora sono meccaniche importanti nel preservare la conoscenza. A causa dell’influenza nemica e di altri fattori, forse, la gente ha dimenticato cose come i Chakra e la Kundalini. Per fare un esempio, l’Albero di Yule, le sue luci, e la sua stella, persistono come simbolo di ciò.
Tuttavia, non bisogna essere precipitosi nell’interpretare tutte le “stranezze” nelle storie antiche come puramente simboliche. Le cose sono molto più complicate di così. Prendete Teseo, il Re di Atene. Un Re mitico, di gesta leggendarie. Anche se la sua storia è piena di allegoria, Teseo era un uomo vero. Similmente, vi sono luoghi in Grecia che sono luoghi veri e potete visitarli oggi. Il punto è, qualcosa che esiste nel mito non lo esclude dall’esistere nella realtà. Molti sciocchi hanno provato a fare queste affermazioni. Notano l’aspetto simbolico degli Dei, e così parlano contro la loro esistenza letterale. L’opposto è vero in realtà. Solo perché Troia era il luogo dell’Iliade di Omero, non significa che le sue rovine non sono ancora lì, nell’Anatolia di oggi.
A questo punto, è importante capire che, similmente a come luoghi reali e persone reali esistono nella leggenda, così vale per altri argomenti, meno compresi dall’uomo uomo moderno, meno spirituale. E’ facile vedere Atene esistere ancora nei vostri occhi. Ma riguardo agli Inferi/l’Ade?
Questa è la parte in cui la gente inizia a faticare. Con la conoscenza spirituale svanita nel mainstream (2), è facile ignorare tutto ciò che è “soprannaturale” come puramente allegorico. Un uomo sottosviluppato può vedere Atene, ma non può vedere gli Inferi, né ricordarsene. Infatti, gli Inferi, così come Atene, Sparta, Troia, appaiono come luogo all’interno del mito e nella leggenda. Così come in questi luoghi del mondo, storie allegoriche possono avvenirvi, nel contesto della leggenda. Ciò tuttavia, allo stesso modo non significa che non esista nel senso letterale, così come i nostri Dei.
Ma cos’è il ‘Tartaro’? Che cosa rappresenta. e perché questo importa? Altrettanto importante, come si differenzia dalle falsità ebraiche perpetrate dagli inganni Abramiti?
Nell’allegoria, il Tartaro è la prigione abissale considerata come sotto gli Inferi come la terra è sotto l’Olimpo. Ovviamente ciò non è letterale, poiché l’Ade non è sotto i nostri piedi nel senso letterale, ma, sopra e sotto sono certamente concetti spirituali che rivelano la vera natura di queste cose.
Nella Titanomachia, dopo che gli Dei Olimpici hanno trionfato sui Titani, molti di loro vennero imprigionati dentro il Tartaro, con gli Olimpici che assumevano il dominio sulla terra, sul mare, e sui cieli. Il più importante di questi Titani non era altri che Crono, il Titano del Tempo, associato a Saturno. Intanto, il più importante dei Titani che rimase fuori dal Tartaro non era altri che Prometeo. Abbiamo già più allegoria qui di quanta ne possa discutere in un tempo ragionevole, ma sarò breve.
In un certo senso, la dimora di Crono nel Tartaro è simbolica degli affari spirituali Saturniani. Gli effetti della Kundalini rimangono dormienti nel chakra della radice, e come questo stato spirituale non asceso provoca alle nostre forme mortali di sperimentare un ‘tempo vincolato’, o un ‘tempo titanico’. Il tempo vissuto dai mortali, che soffrono gli effetti dell’invecchiamento, stessa cosa del passaggio delle stagioni, e del raccolto. Gli Olimpici tuttavia, sono rappresentanti di un ‘tempo non vincolato’, o l’eternità. Gli Dei ovviamente, sono in grado di vedere le cose in un certo senso non lineare. Sono sopra i danni del tempo. Questa dicotomia è a sua volta, importante per comprendere la creazione mitologica dell’umanità nella Teologia Greca. Prometeo, non soggetto al Tartaro, ha plasmato la forma fisica dell’umanità, mentre gli Olimpici vi hanno respirato dentro l’anima. Noi così come siamo, siamo Titani, e Olimpici.
I ‘culti misterici’ della Grecia, siano quelli Eleusini o quelli Orfici, spesso avevano a che fare con questa vera natura. Il trionfo interno della nostra metà Olimpica su quella Titanica simbolizza l’ascensione alla Divinità. Diventare totalmente Olimpico, è il Magnum Opus.
Oltre alla Titanomachia, altri misteri iniziano a mostrare, tramite ulteriore allegoria, degli aspetti rivelatori crescenti su quel che è il Tartaro. Il più famoso dei suoi abitanti è, ovviamente, Sisifo. Se state leggendo ciò, sarete probabilmente a conoscenza della storia dell’uomo costretto a rotolare un masso su per una collina, solo per poi vederlo rotolare giù dalla cima, per l’eternità. Ciò è diventato noto nel dialetto moderno come ‘Fatica di Sisifo’(3). Ma perché è rilevante qui?
Sisifo, nella leggenda, tentò di evadere la sua mortalità, non tramite la crescita e lo sviluppo della sua anima, bensì l’inganno e l’arroganza. Considerava sé stesso più importante degli Dei, e quindi non soggetto alla legge naturale. L’insignificante, infinito compiuto a cui è stato sottoposto per questo ‘peccato’, è in sé stesso rappresentativo di ciò. Cercare di essere più di un mortale, tramite l’imbroglio e l’inganno della legge naturale al contrario dell’abbracciarla, è un compito senza fine. Ogni volta che raggiungi la cima, il tuo lavoro rimarrà incompiuto. Non vi è alcuna permanenza, nessuna eternità. Sisifo qui, è un’icona della scoria del peccato. Ed è uno dei tanti esempi. Assieme a lui, vi sono altri come Tantalo, che tentò di rubare i segreti ed i doni degli Dei tramite mezzi equamente perversi, o tramite grandi atti malvagi, come cannibalizzare il suo stesso figlio, proprio come Crono prima di lui.
E’ un mitema comune, capite, che dopo, o perché, Crono fu sconfitto, gli Dei Olimpici affrontarono anche altri mostri. I Giganti. Tifone. Queste entità mostruose hanno tutte le stesse caratteristiche. Orrendi. Terribili. Spesso portatori di malattie o di dolore. Sono messaggeri del peggio, e gli aspetti più inferiori di tutto ciò che è materiale. Le cose che devastano coloro senza sviluppo e comprensione spirituali.
Con la comprensione allegorica stabilità, ora potete cominciare a dispiegare la natura letterale del Tartaro, stessa cosa come la comprensione letterale dell’Ade. No, il Tartaro non è la versione Pagana dell’Inferno Abramitico, seppur il fatto che l’Inferno Abramitico ha preso molti concetti e idee da questo. L’esistenza letterale del Tartaro, mantiene le stesse funzioni degli Inferi stessi. E questo ha a che fare con ciò a cui mi riferirei come gerarchia delle anime.
Dentro l’Ade/gli Inferi, vi sono molti livelli in cui dimorano le anime. Vi sono i Boschi di asfodelo. E’ qui che va il “grosso” delle anime dell’umanità. Le più sottosviluppate. Quelle masse non straordinarie, prive sia di peccato grave e di grandi gesta. Viceversa, vi sono i Campi Elisi. Queste sono le anime eroiche, quelle con grandi comprensione ed atti spirituali nel loro ciclo vitale. Infine, vi sono i Campi dei Beati (4). Il livello più alto dell’Ade, per coloro che possono abitare nell’Ade con piena comprensione spirituale. Quelle anime che non bevvero dal Fiume Lete e non dimenticarono le esperienze dello spirito. Grandi filosofi e menti come Platone e Socrate vengono associati a questo luogo per ragioni evidenti. Anche Crono stesso, dopo la sua liberazione dal Tartaro, beve dal suo nettare, e ne diventa il Signore. Si, vi è un’allegoria qui, ma, la differenza di potere e sviluppo tra le anime, come dimorano in questi reami astrali e come rinascono, sono cose molto vere. Cose molto letterali.
Come tali, così è il Tartaro. La legge naturale è quel che è, e vi sono anime ancor più in basso, ancor più rivestite di scorie e sottosviluppate, che ‘sprofondano sul fondo’. Così come nella Teologia Egizia, chiamano la pesatura del cuore (anima) contro la piuma di Ma’at, simbolo di giustizia e bontà. L’anima sviluppata è una leggera. L’anima assuefatta dalla scoria è una pesante. Uno dei metalli di base opposto alla luce dorata.
La legge naturale, e le operazioni degli Dei, suddividono le anime in gerarchia. Anche se il mondo come lo conosciamo è pieno di inganni, non si può imbrogliare la bilancia. Uno shabbo goyim ricco può comprarsi quante droghe vuole per allungarsi la vita. Morirà lo stesso. La realtà astrale è una verità assoluta, e nessuna anima è uguale all’altra. Le anime più sporche non possono semplicemente dimorare nello stesso spazio di quelle sviluppate, le più luminose. Né la legge naturale, né gli Dei, permettono una simile cosa.
Consideratela come la questione dell’uovo o della gallina. Nel nostro mondo, scoprirete che le anime più pesanti nascono da persone che spesso commettono i più gravi crimini. Sono gente ‘brutta’. Spesso sia nell’aspetto, che nell’azione. Anche nella scienza moderna, è dimostrato che solo un individuo dal ‘QI alto’ è capace di compassione. Mentre i membri più stupidi della razza sono capaci delle peggiori crudeltà. Non vi è ‘una singola umanità’. Potete dire che Pitagora è della stessa ‘razza’ di qualcuno che è così decaduto che non può inibire se stesso dagli atti sporadici di stupro e violenza? Queste sono realtà che stanno succedendo in tutto il mondo, proprio adesso, mentre leggete. Anche se è difficile immaginare per chiunque abbia anche solo un minimo di comprensione, vi sono persone così inferiori che cedono a bisogni che li rendono sotto il nobile animale. Vi sono persone che vedono qualcuno passargli per la strada, e decidono sul posto, di torturarlo a morte. Così. Potete immaginare voi stessi commettere tale atto? In linea di massima, no, ovviamente no.
Non è che perché la gente commette tali atti che ‘gli Dei li mandano nel Tartaro’. E’ più complesso di così. Piuttosto, quelli con le anime così pesanti e corrotte, sono gli unici capaci di agire così tanto per cominciare. E quella è la realtà letterale del Tartaro. E’ la realtà astrale più inferiore, riservata alle anime più pesanti dell’umanità. Per tornare al pensiero Egizio, queste anime vengono ‘divorate da Ammit’ in un ‘lago di fuoco’. La maggior parte delle anime che vanno a dimorare in tale luogo, potrebbero non avere neanche l’energia per rinascere nella vita successiva. Questo è il ‘divorare’. Cioè, la distruzione di queste anime come per la legge naturale. Il Tartaro non riguardo la vendetta o il dispetto. Riguarda la gerarchia naturale. E’ ciò che arriva a quelli che hanno speso la loro vita allattando la sporcizia Abramitica, corrompendo loro stessi con energie nemiche, e/o rifiutando lo sviluppo, e a loro volta, diventando spesso dei ‘mostri’, nel modo in cui sono frequentemente inclini a comportarsi da vivi. Per fare un esempio, prendete la ‘Bible Belt’(5) dell’America. Il luogo capitale più cristiano è anche la capitale dell’omicidio, dell’abuso di droghe, della gravidanza adolescenziale, dell’incesto, dell’obesità. Avete notato che le persone più ‘cristiane’ sono le più odiose fisicamente? Tale cosa non è una coincidenza. Anche nella morte, le anime ‘più sporche’ sono quelle tendenti a ciò che viene comunemente chiamato ‘tormenti’(6). Queste non sono cose di cui ci dobbiamo preoccupare, poiché gli Dei li risolveranno, ma il punto è sempre quello. La natura di queste anime è tale che sopportano anche la negatività oltre il corpo. E’ il perché il Tartaro è considerato una prigione del ‘male’, dove entità fanno da guardia per assicurare che queste anime non possano danneggiare le dimore di quelle più alte.
Quindi no, il Tartaro non è ‘l’Inferno’. A chiunque qui stia leggendo ciò, dovete capire che non verrete mandati arbitrariamente in tal luogo. Questo non è il Cristianesimo. Non verrete mandati da nessuna parte per essere ‘peccaminosi’, non è questo il punto. E’ la stessa cosa nella vita. La vostra esperienza è lo sforzo che vi mettete. E a differenza del Cristianesimo dove il 99.99% della gente, anche il più buono dei goy, va all’Inferno per qualunque sciocchezza, anche la persona più ‘normale’, mondana, non è fatta per tal luogo. Ecco per cosa è ‘l’asfodelo’, per dirlo. Tartaro, Ammit, questi sono gli esempi estremi.
Per fornire un aneddoto molto personale, come molti qui, ho un parente che, nonostante non era praticante, ha avuto ‘esperienze spirituali’. Quando avevo circa due anni, un mio zio morì molto giovane in un incidente d’auto. In seguito, il suo cane svanì misteriosamente, probabilmente avendo percepito che era successo qualcosa di brutto, poiché gli animali spesso posseggono questi alti istinti. Probabilmente era scappato per andare a cercarlo, e sicuramente dopo morì. Solo pochi giorni dopo, mia madre ebbe un sogno. Uno che sembrava reale, non era solo un sogno. I colori erano troppo vividi. Era sul limitare di dei boschi collinosi, con un cielo blu luminoso, troppo luminoso per una semplice realtà. Mio zio era lì, col suo cane, e se ne andarono insieme nella distanza con solo il più breve segno d’addio. Questo luogo, era l’esatta raffigurazione di come gli Antichi descrivevano i Boschi, ma mia madre non ha mai avuto alcuna lettura o conoscenza pagana, era quasi atea, per gran parte della sua vita. Eppure era lì. Un vero luogo, di fronte ai suoi occhi astrali.
Il punto è, mio zio era un uomo irrilevante. Non era pagano. Non praticava spiritualità. Non era una brutta persona, ma non era qualcuno di cui scriverebbero storie. Nonostante i crimini meschini adolescenziali, è comunque in apparenza passato per i Boschi, e probabilmente è rinato alla sua vita successiva. Tale è la via delle cose, e così dovrebbero essere. Di nuovo, non siamo cristiani. Guardi qualcuno in malo modo e meriti un’eternità di tortura? Queste sono fantasie squilibrate, odiose di anime che sono certamente meritevoli delle stesse fauci di Ammit. Anche l’anima più mediocre, con un ciclo vitale di bene, male, successi e vittorie, fallimenti ed errori, sperimenterà riposo e rinascita. Ci vuole un ciclo vitale di ostinata auto-corruzione estrema per essere un’anima che dimorerà nei luoghi più inferiori, o l’oblio definitivo.
Per cambiare marcia, nel tentativo di andare a capo, posso parlare dell’opposto. Dentro l’universo vi sono mondi e dimore così alti che anche i nostri più sviluppati faticherebbero a percepirli. Riprendendo il discorso sull’allegorico e il letterale, la realtà che sperimentiamo oggi non è precisamente la stessa degli antichi. Le cose cambiano, sia lo sviluppo che le abilità percettive della maggior parte dell’umanità, e lo stato astrale del nostro stesso mondo. Alessandro Magno una volta nominò e parlò con un Demone nella stessa stanza in cui si trovava, quando molti altri erano presenti. Vi è, certamente, molto che manca dalle nostre vite. Immaginate che stiamo sognando, e che stiamo solo iniziando ad aprire gli occhi alla piena larghezza e ampiezza della realtà.
Nelle storie degli antichi, vedrete riferimenti comuni ad altri esseri. Non solo gli Dei stessi, ma entità come, per esempio, le Naiadi. Vi sono ospiti su ospiti di, come chiamati da Cobra stesso, ‘Demoni Ctonici’ che non sono davvero Dei, ma ranghi e file di ‘entità’ minori che rappresentano un gran numero di cose straordinarie. Un tempo, queste cose erano realtà della vita. La comprensione di queste forze ed entità è sopravvissuta in forma alterata. Come il motivo per cui nelle zone rurali offrono alle ‘Fate’ per buona fortuna, benedizioni, e mantenere un buon cuore. La comprensione è in qualche modo corrotta, ma c'è comunque una verità letterale da cogliere.
La gente è confusa, naturalmente, quando legge quel che gli antichi hanno scritto. Storie di persone che parlano alle ‘Naiadi’ o altro. Seppure queste entità possono anch’esse, venire utilizzate in storie allegoriche, come tutto ciò che ho detto, cambia l’esistenza di una verità dimenticata, letterale.
I Demoni Ctonici minori erano e sono, aspetti del nostro mondo. Leggi che sono intrinseche a questo mondo, la nostra vita. Loro sono parte di una grande gerarchia spirituale, sotto gli Dei. Spesso, queste entità presiedevano su cose come fiumi, foreste, campi. Queste sono cose che erano la linfa vitale dell’umanità. Ley lines (7) geometriche, luoghi dove troveremmo cibo o acqua. L’onorare e l’associarsi con tali cose era parte della vita. La gente comprese l’esistenza di queste entità. Ecco che, nel momento in cui la gente smise di essere pagana, cosa accadde? Una grande era di distruzione, avvelenamento e così via. Una profanazione della terra, e la credenza che era solo una risorsa, e non divina. Il totale abbandono del rispetto per la legge naturale fu un altro colpo al benessere spirituale di questo mondo. Se guardate l’Antica Grecia, vedrete come costruivano in sintonia con la natura, tratteggiando lo scenario con santuari di ogni sorta di entità locali rilevanti.
Non siamo solo noi e gli Dei. Legge un testo qualsiasi da una qualunque nazione e vedrete le storie di quel che è esistito. La natura quasi ritualistica delle vite delle persone. La consapevolezza della realtà astrale. Avete cinque sensi. Immaginate vivere solo con uno. Ciò è simile alla nostra realtà oggi, poiché c’è molto che non vediamo, sentiamo, tocchiamo e percepiamo. Questa non sarà sempre la realtà per noi. Mentre ascendiamo, ascenderemo l’astrale con noi. E la natura spirituale del mondo diverrà apparente ancora una volta. C’è una ragione se, il mondo che vedete citato nei manoscritti degli antichi è molto più colorato di quello di oggi.
Il Tartaro era solo una chiave di lettura, in tal senso, per elaborare un argomento più lungo. Questa, si, allegoria è importante, non tutto quello che è stato scritto dai nostri antenati è così. Qualcosa può essere sia reale, che allegorico. Spesso, come con le rune, la realtà vibrazionale dell’universo significa che la manifestazione fisica delle cose è rappresentativa di una verità astrale. Come la prima runa, Fehu, che può letteralmente significare ‘bestiame’, ordina sulla mobilità del ricco, assieme alle altre cose. Tra i contadini, che cos’era il bestiame, se non letteralmente ricchezza che cammina?
Per finire, è importante usare l’occhio della vostra mente quando leggete ogni cosa sugli antichi. La larga scala della verità nelle loro parole e nella realtà diventerà più apparente mentre cresciamo noi stessi. Abbiate cuore nel capire che il mondo è strano e più bello di quanto possiate immaginare.
Note del traduttore:
(1) Abbreviazione di Sommo Sacerdote Hooded Cobra
(2) “Mainstream” non ha traduzioni
(3) Traduzione di ‘Sisyphean Task’
(4) I Campi dei Beati sono noti anche come “Isole dei Beati” o “Isole Fortunate”
(5) Traducibile come ‘Cintura Biblica’
(6) ‘Haunting’ è traducibile in molti modi
(7) Note anche come ‘Linee temporanee’
Arcadia » Sun May 14, 2023 8:45 pm
Comprendere il Tartaro – L’allegoria contro il letterale
Alcuni mesi fa, il SSHC (1) ha scritto un post in cui discuteva diverse cose chiave da fare con questioni che riguardano la nostra stessa teologia, ed anche la natura del nemico. Nel sermone, il SSHC riferiva l’esistenza letterale del Tartaro. Questo ha attirato l’attenzione di molti, che avevano ipotizzato che il Tartaro fosse un aspetto puramente simbolico della Teologia Greca. Naturalmente, ciò ha suscitato alcune curiosità. Questo, tuttavia, non riguarda solo il Tartaro, piuttosto, si tratta di utilizzare il Tartaro per dimostrare un punto più sottile sull’interpretazione dei mitemi antichi. Farò del mio meglio per sommare le cose, ma attenzione lettore, sarà lungo, e non prometto perfezione assoluta.
Per cominciare con la domanda evidente. Tutto ciò che riguarda la storia antica è letterale? No. Il pensiero allegorico e la metafora sono meccaniche importanti nel preservare la conoscenza. A causa dell’influenza nemica e di altri fattori, forse, la gente ha dimenticato cose come i Chakra e la Kundalini. Per fare un esempio, l’Albero di Yule, le sue luci, e la sua stella, persistono come simbolo di ciò.
Tuttavia, non bisogna essere precipitosi nell’interpretare tutte le “stranezze” nelle storie antiche come puramente simboliche. Le cose sono molto più complicate di così. Prendete Teseo, il Re di Atene. Un Re mitico, di gesta leggendarie. Anche se la sua storia è piena di allegoria, Teseo era un uomo vero. Similmente, vi sono luoghi in Grecia che sono luoghi veri e potete visitarli oggi. Il punto è, qualcosa che esiste nel mito non lo esclude dall’esistere nella realtà. Molti sciocchi hanno provato a fare queste affermazioni. Notano l’aspetto simbolico degli Dei, e così parlano contro la loro esistenza letterale. L’opposto è vero in realtà. Solo perché Troia era il luogo dell’Iliade di Omero, non significa che le sue rovine non sono ancora lì, nell’Anatolia di oggi.
A questo punto, è importante capire che, similmente a come luoghi reali e persone reali esistono nella leggenda, così vale per altri argomenti, meno compresi dall’uomo uomo moderno, meno spirituale. E’ facile vedere Atene esistere ancora nei vostri occhi. Ma riguardo agli Inferi/l’Ade?
Questa è la parte in cui la gente inizia a faticare. Con la conoscenza spirituale svanita nel mainstream (2), è facile ignorare tutto ciò che è “soprannaturale” come puramente allegorico. Un uomo sottosviluppato può vedere Atene, ma non può vedere gli Inferi, né ricordarsene. Infatti, gli Inferi, così come Atene, Sparta, Troia, appaiono come luogo all’interno del mito e nella leggenda. Così come in questi luoghi del mondo, storie allegoriche possono avvenirvi, nel contesto della leggenda. Ciò tuttavia, allo stesso modo non significa che non esista nel senso letterale, così come i nostri Dei.
Ma cos’è il ‘Tartaro’? Che cosa rappresenta. e perché questo importa? Altrettanto importante, come si differenzia dalle falsità ebraiche perpetrate dagli inganni Abramiti?
Nell’allegoria, il Tartaro è la prigione abissale considerata come sotto gli Inferi come la terra è sotto l’Olimpo. Ovviamente ciò non è letterale, poiché l’Ade non è sotto i nostri piedi nel senso letterale, ma, sopra e sotto sono certamente concetti spirituali che rivelano la vera natura di queste cose.
Nella Titanomachia, dopo che gli Dei Olimpici hanno trionfato sui Titani, molti di loro vennero imprigionati dentro il Tartaro, con gli Olimpici che assumevano il dominio sulla terra, sul mare, e sui cieli. Il più importante di questi Titani non era altri che Crono, il Titano del Tempo, associato a Saturno. Intanto, il più importante dei Titani che rimase fuori dal Tartaro non era altri che Prometeo. Abbiamo già più allegoria qui di quanta ne possa discutere in un tempo ragionevole, ma sarò breve.
In un certo senso, la dimora di Crono nel Tartaro è simbolica degli affari spirituali Saturniani. Gli effetti della Kundalini rimangono dormienti nel chakra della radice, e come questo stato spirituale non asceso provoca alle nostre forme mortali di sperimentare un ‘tempo vincolato’, o un ‘tempo titanico’. Il tempo vissuto dai mortali, che soffrono gli effetti dell’invecchiamento, stessa cosa del passaggio delle stagioni, e del raccolto. Gli Olimpici tuttavia, sono rappresentanti di un ‘tempo non vincolato’, o l’eternità. Gli Dei ovviamente, sono in grado di vedere le cose in un certo senso non lineare. Sono sopra i danni del tempo. Questa dicotomia è a sua volta, importante per comprendere la creazione mitologica dell’umanità nella Teologia Greca. Prometeo, non soggetto al Tartaro, ha plasmato la forma fisica dell’umanità, mentre gli Olimpici vi hanno respirato dentro l’anima. Noi così come siamo, siamo Titani, e Olimpici.
I ‘culti misterici’ della Grecia, siano quelli Eleusini o quelli Orfici, spesso avevano a che fare con questa vera natura. Il trionfo interno della nostra metà Olimpica su quella Titanica simbolizza l’ascensione alla Divinità. Diventare totalmente Olimpico, è il Magnum Opus.
Oltre alla Titanomachia, altri misteri iniziano a mostrare, tramite ulteriore allegoria, degli aspetti rivelatori crescenti su quel che è il Tartaro. Il più famoso dei suoi abitanti è, ovviamente, Sisifo. Se state leggendo ciò, sarete probabilmente a conoscenza della storia dell’uomo costretto a rotolare un masso su per una collina, solo per poi vederlo rotolare giù dalla cima, per l’eternità. Ciò è diventato noto nel dialetto moderno come ‘Fatica di Sisifo’(3). Ma perché è rilevante qui?
Sisifo, nella leggenda, tentò di evadere la sua mortalità, non tramite la crescita e lo sviluppo della sua anima, bensì l’inganno e l’arroganza. Considerava sé stesso più importante degli Dei, e quindi non soggetto alla legge naturale. L’insignificante, infinito compiuto a cui è stato sottoposto per questo ‘peccato’, è in sé stesso rappresentativo di ciò. Cercare di essere più di un mortale, tramite l’imbroglio e l’inganno della legge naturale al contrario dell’abbracciarla, è un compito senza fine. Ogni volta che raggiungi la cima, il tuo lavoro rimarrà incompiuto. Non vi è alcuna permanenza, nessuna eternità. Sisifo qui, è un’icona della scoria del peccato. Ed è uno dei tanti esempi. Assieme a lui, vi sono altri come Tantalo, che tentò di rubare i segreti ed i doni degli Dei tramite mezzi equamente perversi, o tramite grandi atti malvagi, come cannibalizzare il suo stesso figlio, proprio come Crono prima di lui.
E’ un mitema comune, capite, che dopo, o perché, Crono fu sconfitto, gli Dei Olimpici affrontarono anche altri mostri. I Giganti. Tifone. Queste entità mostruose hanno tutte le stesse caratteristiche. Orrendi. Terribili. Spesso portatori di malattie o di dolore. Sono messaggeri del peggio, e gli aspetti più inferiori di tutto ciò che è materiale. Le cose che devastano coloro senza sviluppo e comprensione spirituali.
Con la comprensione allegorica stabilità, ora potete cominciare a dispiegare la natura letterale del Tartaro, stessa cosa come la comprensione letterale dell’Ade. No, il Tartaro non è la versione Pagana dell’Inferno Abramitico, seppur il fatto che l’Inferno Abramitico ha preso molti concetti e idee da questo. L’esistenza letterale del Tartaro, mantiene le stesse funzioni degli Inferi stessi. E questo ha a che fare con ciò a cui mi riferirei come gerarchia delle anime.
Dentro l’Ade/gli Inferi, vi sono molti livelli in cui dimorano le anime. Vi sono i Boschi di asfodelo. E’ qui che va il “grosso” delle anime dell’umanità. Le più sottosviluppate. Quelle masse non straordinarie, prive sia di peccato grave e di grandi gesta. Viceversa, vi sono i Campi Elisi. Queste sono le anime eroiche, quelle con grandi comprensione ed atti spirituali nel loro ciclo vitale. Infine, vi sono i Campi dei Beati (4). Il livello più alto dell’Ade, per coloro che possono abitare nell’Ade con piena comprensione spirituale. Quelle anime che non bevvero dal Fiume Lete e non dimenticarono le esperienze dello spirito. Grandi filosofi e menti come Platone e Socrate vengono associati a questo luogo per ragioni evidenti. Anche Crono stesso, dopo la sua liberazione dal Tartaro, beve dal suo nettare, e ne diventa il Signore. Si, vi è un’allegoria qui, ma, la differenza di potere e sviluppo tra le anime, come dimorano in questi reami astrali e come rinascono, sono cose molto vere. Cose molto letterali.
Come tali, così è il Tartaro. La legge naturale è quel che è, e vi sono anime ancor più in basso, ancor più rivestite di scorie e sottosviluppate, che ‘sprofondano sul fondo’. Così come nella Teologia Egizia, chiamano la pesatura del cuore (anima) contro la piuma di Ma’at, simbolo di giustizia e bontà. L’anima sviluppata è una leggera. L’anima assuefatta dalla scoria è una pesante. Uno dei metalli di base opposto alla luce dorata.
La legge naturale, e le operazioni degli Dei, suddividono le anime in gerarchia. Anche se il mondo come lo conosciamo è pieno di inganni, non si può imbrogliare la bilancia. Uno shabbo goyim ricco può comprarsi quante droghe vuole per allungarsi la vita. Morirà lo stesso. La realtà astrale è una verità assoluta, e nessuna anima è uguale all’altra. Le anime più sporche non possono semplicemente dimorare nello stesso spazio di quelle sviluppate, le più luminose. Né la legge naturale, né gli Dei, permettono una simile cosa.
Consideratela come la questione dell’uovo o della gallina. Nel nostro mondo, scoprirete che le anime più pesanti nascono da persone che spesso commettono i più gravi crimini. Sono gente ‘brutta’. Spesso sia nell’aspetto, che nell’azione. Anche nella scienza moderna, è dimostrato che solo un individuo dal ‘QI alto’ è capace di compassione. Mentre i membri più stupidi della razza sono capaci delle peggiori crudeltà. Non vi è ‘una singola umanità’. Potete dire che Pitagora è della stessa ‘razza’ di qualcuno che è così decaduto che non può inibire se stesso dagli atti sporadici di stupro e violenza? Queste sono realtà che stanno succedendo in tutto il mondo, proprio adesso, mentre leggete. Anche se è difficile immaginare per chiunque abbia anche solo un minimo di comprensione, vi sono persone così inferiori che cedono a bisogni che li rendono sotto il nobile animale. Vi sono persone che vedono qualcuno passargli per la strada, e decidono sul posto, di torturarlo a morte. Così. Potete immaginare voi stessi commettere tale atto? In linea di massima, no, ovviamente no.
Non è che perché la gente commette tali atti che ‘gli Dei li mandano nel Tartaro’. E’ più complesso di così. Piuttosto, quelli con le anime così pesanti e corrotte, sono gli unici capaci di agire così tanto per cominciare. E quella è la realtà letterale del Tartaro. E’ la realtà astrale più inferiore, riservata alle anime più pesanti dell’umanità. Per tornare al pensiero Egizio, queste anime vengono ‘divorate da Ammit’ in un ‘lago di fuoco’. La maggior parte delle anime che vanno a dimorare in tale luogo, potrebbero non avere neanche l’energia per rinascere nella vita successiva. Questo è il ‘divorare’. Cioè, la distruzione di queste anime come per la legge naturale. Il Tartaro non riguardo la vendetta o il dispetto. Riguarda la gerarchia naturale. E’ ciò che arriva a quelli che hanno speso la loro vita allattando la sporcizia Abramitica, corrompendo loro stessi con energie nemiche, e/o rifiutando lo sviluppo, e a loro volta, diventando spesso dei ‘mostri’, nel modo in cui sono frequentemente inclini a comportarsi da vivi. Per fare un esempio, prendete la ‘Bible Belt’(5) dell’America. Il luogo capitale più cristiano è anche la capitale dell’omicidio, dell’abuso di droghe, della gravidanza adolescenziale, dell’incesto, dell’obesità. Avete notato che le persone più ‘cristiane’ sono le più odiose fisicamente? Tale cosa non è una coincidenza. Anche nella morte, le anime ‘più sporche’ sono quelle tendenti a ciò che viene comunemente chiamato ‘tormenti’(6). Queste non sono cose di cui ci dobbiamo preoccupare, poiché gli Dei li risolveranno, ma il punto è sempre quello. La natura di queste anime è tale che sopportano anche la negatività oltre il corpo. E’ il perché il Tartaro è considerato una prigione del ‘male’, dove entità fanno da guardia per assicurare che queste anime non possano danneggiare le dimore di quelle più alte.
Quindi no, il Tartaro non è ‘l’Inferno’. A chiunque qui stia leggendo ciò, dovete capire che non verrete mandati arbitrariamente in tal luogo. Questo non è il Cristianesimo. Non verrete mandati da nessuna parte per essere ‘peccaminosi’, non è questo il punto. E’ la stessa cosa nella vita. La vostra esperienza è lo sforzo che vi mettete. E a differenza del Cristianesimo dove il 99.99% della gente, anche il più buono dei goy, va all’Inferno per qualunque sciocchezza, anche la persona più ‘normale’, mondana, non è fatta per tal luogo. Ecco per cosa è ‘l’asfodelo’, per dirlo. Tartaro, Ammit, questi sono gli esempi estremi.
Per fornire un aneddoto molto personale, come molti qui, ho un parente che, nonostante non era praticante, ha avuto ‘esperienze spirituali’. Quando avevo circa due anni, un mio zio morì molto giovane in un incidente d’auto. In seguito, il suo cane svanì misteriosamente, probabilmente avendo percepito che era successo qualcosa di brutto, poiché gli animali spesso posseggono questi alti istinti. Probabilmente era scappato per andare a cercarlo, e sicuramente dopo morì. Solo pochi giorni dopo, mia madre ebbe un sogno. Uno che sembrava reale, non era solo un sogno. I colori erano troppo vividi. Era sul limitare di dei boschi collinosi, con un cielo blu luminoso, troppo luminoso per una semplice realtà. Mio zio era lì, col suo cane, e se ne andarono insieme nella distanza con solo il più breve segno d’addio. Questo luogo, era l’esatta raffigurazione di come gli Antichi descrivevano i Boschi, ma mia madre non ha mai avuto alcuna lettura o conoscenza pagana, era quasi atea, per gran parte della sua vita. Eppure era lì. Un vero luogo, di fronte ai suoi occhi astrali.
Il punto è, mio zio era un uomo irrilevante. Non era pagano. Non praticava spiritualità. Non era una brutta persona, ma non era qualcuno di cui scriverebbero storie. Nonostante i crimini meschini adolescenziali, è comunque in apparenza passato per i Boschi, e probabilmente è rinato alla sua vita successiva. Tale è la via delle cose, e così dovrebbero essere. Di nuovo, non siamo cristiani. Guardi qualcuno in malo modo e meriti un’eternità di tortura? Queste sono fantasie squilibrate, odiose di anime che sono certamente meritevoli delle stesse fauci di Ammit. Anche l’anima più mediocre, con un ciclo vitale di bene, male, successi e vittorie, fallimenti ed errori, sperimenterà riposo e rinascita. Ci vuole un ciclo vitale di ostinata auto-corruzione estrema per essere un’anima che dimorerà nei luoghi più inferiori, o l’oblio definitivo.
Per cambiare marcia, nel tentativo di andare a capo, posso parlare dell’opposto. Dentro l’universo vi sono mondi e dimore così alti che anche i nostri più sviluppati faticherebbero a percepirli. Riprendendo il discorso sull’allegorico e il letterale, la realtà che sperimentiamo oggi non è precisamente la stessa degli antichi. Le cose cambiano, sia lo sviluppo che le abilità percettive della maggior parte dell’umanità, e lo stato astrale del nostro stesso mondo. Alessandro Magno una volta nominò e parlò con un Demone nella stessa stanza in cui si trovava, quando molti altri erano presenti. Vi è, certamente, molto che manca dalle nostre vite. Immaginate che stiamo sognando, e che stiamo solo iniziando ad aprire gli occhi alla piena larghezza e ampiezza della realtà.
Nelle storie degli antichi, vedrete riferimenti comuni ad altri esseri. Non solo gli Dei stessi, ma entità come, per esempio, le Naiadi. Vi sono ospiti su ospiti di, come chiamati da Cobra stesso, ‘Demoni Ctonici’ che non sono davvero Dei, ma ranghi e file di ‘entità’ minori che rappresentano un gran numero di cose straordinarie. Un tempo, queste cose erano realtà della vita. La comprensione di queste forze ed entità è sopravvissuta in forma alterata. Come il motivo per cui nelle zone rurali offrono alle ‘Fate’ per buona fortuna, benedizioni, e mantenere un buon cuore. La comprensione è in qualche modo corrotta, ma c'è comunque una verità letterale da cogliere.
La gente è confusa, naturalmente, quando legge quel che gli antichi hanno scritto. Storie di persone che parlano alle ‘Naiadi’ o altro. Seppure queste entità possono anch’esse, venire utilizzate in storie allegoriche, come tutto ciò che ho detto, cambia l’esistenza di una verità dimenticata, letterale.
I Demoni Ctonici minori erano e sono, aspetti del nostro mondo. Leggi che sono intrinseche a questo mondo, la nostra vita. Loro sono parte di una grande gerarchia spirituale, sotto gli Dei. Spesso, queste entità presiedevano su cose come fiumi, foreste, campi. Queste sono cose che erano la linfa vitale dell’umanità. Ley lines (7) geometriche, luoghi dove troveremmo cibo o acqua. L’onorare e l’associarsi con tali cose era parte della vita. La gente comprese l’esistenza di queste entità. Ecco che, nel momento in cui la gente smise di essere pagana, cosa accadde? Una grande era di distruzione, avvelenamento e così via. Una profanazione della terra, e la credenza che era solo una risorsa, e non divina. Il totale abbandono del rispetto per la legge naturale fu un altro colpo al benessere spirituale di questo mondo. Se guardate l’Antica Grecia, vedrete come costruivano in sintonia con la natura, tratteggiando lo scenario con santuari di ogni sorta di entità locali rilevanti.
Non siamo solo noi e gli Dei. Legge un testo qualsiasi da una qualunque nazione e vedrete le storie di quel che è esistito. La natura quasi ritualistica delle vite delle persone. La consapevolezza della realtà astrale. Avete cinque sensi. Immaginate vivere solo con uno. Ciò è simile alla nostra realtà oggi, poiché c’è molto che non vediamo, sentiamo, tocchiamo e percepiamo. Questa non sarà sempre la realtà per noi. Mentre ascendiamo, ascenderemo l’astrale con noi. E la natura spirituale del mondo diverrà apparente ancora una volta. C’è una ragione se, il mondo che vedete citato nei manoscritti degli antichi è molto più colorato di quello di oggi.
Il Tartaro era solo una chiave di lettura, in tal senso, per elaborare un argomento più lungo. Questa, si, allegoria è importante, non tutto quello che è stato scritto dai nostri antenati è così. Qualcosa può essere sia reale, che allegorico. Spesso, come con le rune, la realtà vibrazionale dell’universo significa che la manifestazione fisica delle cose è rappresentativa di una verità astrale. Come la prima runa, Fehu, che può letteralmente significare ‘bestiame’, ordina sulla mobilità del ricco, assieme alle altre cose. Tra i contadini, che cos’era il bestiame, se non letteralmente ricchezza che cammina?
Per finire, è importante usare l’occhio della vostra mente quando leggete ogni cosa sugli antichi. La larga scala della verità nelle loro parole e nella realtà diventerà più apparente mentre cresciamo noi stessi. Abbiate cuore nel capire che il mondo è strano e più bello di quanto possiate immaginare.
Note del traduttore:
(1) Abbreviazione di Sommo Sacerdote Hooded Cobra
(2) “Mainstream” non ha traduzioni
(3) Traduzione di ‘Sisyphean Task’
(4) I Campi dei Beati sono noti anche come “Isole dei Beati” o “Isole Fortunate”
(5) Traducibile come ‘Cintura Biblica’
(6) ‘Haunting’ è traducibile in molti modi
(7) Note anche come ‘Linee temporanee’