Il miracolo economico Hitleriano. La vera causa della seconda guerra mondiale?
"La Germania è troppo potente, dobbiamo distruggerla" Winston Churchill - Nov. 1936
Quando Hitler fu eletto cancelliere, la Germania era in irreversibile stato di bancarotta. Fin dal 1919, i vincitori della prima guerra mondiale, avevano preteso dal governo tedesco della repubblica di Weimar, gli insostenibili pagamenti delle riparazione di guerra. Gli speculatori internazionali, avevano causato il crollo del marco e il dissolvimento dei risparmi, impedendo la ripresa di qualsiasi attività produttiva.
Il popolo tedesco era ridotto alla fame. Hitler attuò subito un programma di credito nazionale che prevedeva la costruzione di nuove strade, ponti, canali, strutture portuali e altre opere di pubblico interesse.
Gli ebrei furono rimossi dalle autorevoli posizioni che occupavano nella pubblica amministrazioni e dalle banche. Il governo Nazionalsocialista non volle più prendere soldi in prestito ad alto interesse dalle banche internazionali, ma stabilì il criterio dei certificati lavorativi del tesoro, che attestavano un lavoro eseguito sulla cui base, il governo poteva legittimamente emettere la moneta corrente del Reich, basata sulla produzione e sulla forza lavoro tedesca.
"Grazie al nuovo sistema economico voluto da Hitler, la Germania in soli 5 anni divenne la nazione più prospera e potente d'Europa". Così scrive William Gayley Simpson nel suo libro "Which Way Western Man?"
I contadini tedeschi, posti sul baratro dalla completa rovina, furono in grado di svolgere di nuovo, grazie a Hitler, il loro indispensabile lavoro di produttori di alimenti essenziale per la nazione germanica. Le loro terre furono liberate dalla morsa usuraia degli ebrei e rigide misure furono adottate affinchè le loro proprietà fossero preservate e tramandate di padre in figlio.
I giudei non tollerarono questo stato di cose, che avrebbe definitivamente posto fino al loro sistema monetario usuraio basato sul debito. Per questa ragione, sarebbe da li a poco, scoppiata nel fatidico anno 1939, la seconda guerra mondiale. Una guerra che non fu dichiarata dai così detti alleati contro la Germania ma una guerra in realtà scatenata contro la Germania dal potere giudaico. Fu alla fine compito dell'intero mondo capitalista e comunista distruggere la Germania e il suo rivoluzionario sistema economico Hitleriano.
L'Europa fu così ricondotta sotto il giogo usuraio dei banchieri ebrei, sotto il quale resta tutt'ora.
Se Hitler non fosse diventato cancelliere, la Germania sarebbe sprofondata nella completa rovina e nel mal costume. Ogni anno in Germania si registravano 270.000 suicidi, mentre la recessione portava verso la totale distruzione dell'economia tedesca. Hitler portò nuova speranza, impose pratiche soluzioni al grave problema che opprimeva la popolazione del Reich, infondendo in tutte le classi tedesche nuova fiducia nell'affrontare il futuro. Un liberazione vera e propria dalla tirannia usuraia ebraica.
Tratto da: "The Greatest Story Never Told" 2013, di Dennis Wise.
Tradotto da: GianPaolo Pucciarelli.
copiate, conservate e condividete.
"La Germania è troppo potente, dobbiamo distruggerla" Winston Churchill - Nov. 1936
Quando Hitler fu eletto cancelliere, la Germania era in irreversibile stato di bancarotta. Fin dal 1919, i vincitori della prima guerra mondiale, avevano preteso dal governo tedesco della repubblica di Weimar, gli insostenibili pagamenti delle riparazione di guerra. Gli speculatori internazionali, avevano causato il crollo del marco e il dissolvimento dei risparmi, impedendo la ripresa di qualsiasi attività produttiva.
Il popolo tedesco era ridotto alla fame. Hitler attuò subito un programma di credito nazionale che prevedeva la costruzione di nuove strade, ponti, canali, strutture portuali e altre opere di pubblico interesse.
Gli ebrei furono rimossi dalle autorevoli posizioni che occupavano nella pubblica amministrazioni e dalle banche. Il governo Nazionalsocialista non volle più prendere soldi in prestito ad alto interesse dalle banche internazionali, ma stabilì il criterio dei certificati lavorativi del tesoro, che attestavano un lavoro eseguito sulla cui base, il governo poteva legittimamente emettere la moneta corrente del Reich, basata sulla produzione e sulla forza lavoro tedesca.
"Grazie al nuovo sistema economico voluto da Hitler, la Germania in soli 5 anni divenne la nazione più prospera e potente d'Europa". Così scrive William Gayley Simpson nel suo libro "Which Way Western Man?"
I contadini tedeschi, posti sul baratro dalla completa rovina, furono in grado di svolgere di nuovo, grazie a Hitler, il loro indispensabile lavoro di produttori di alimenti essenziale per la nazione germanica. Le loro terre furono liberate dalla morsa usuraia degli ebrei e rigide misure furono adottate affinchè le loro proprietà fossero preservate e tramandate di padre in figlio.
I giudei non tollerarono questo stato di cose, che avrebbe definitivamente posto fino al loro sistema monetario usuraio basato sul debito. Per questa ragione, sarebbe da li a poco, scoppiata nel fatidico anno 1939, la seconda guerra mondiale. Una guerra che non fu dichiarata dai così detti alleati contro la Germania ma una guerra in realtà scatenata contro la Germania dal potere giudaico. Fu alla fine compito dell'intero mondo capitalista e comunista distruggere la Germania e il suo rivoluzionario sistema economico Hitleriano.
L'Europa fu così ricondotta sotto il giogo usuraio dei banchieri ebrei, sotto il quale resta tutt'ora.
Se Hitler non fosse diventato cancelliere, la Germania sarebbe sprofondata nella completa rovina e nel mal costume. Ogni anno in Germania si registravano 270.000 suicidi, mentre la recessione portava verso la totale distruzione dell'economia tedesca. Hitler portò nuova speranza, impose pratiche soluzioni al grave problema che opprimeva la popolazione del Reich, infondendo in tutte le classi tedesche nuova fiducia nell'affrontare il futuro. Un liberazione vera e propria dalla tirannia usuraia ebraica.
Tratto da: "The Greatest Story Never Told" 2013, di Dennis Wise.
Tradotto da: GianPaolo Pucciarelli.
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